Il cigno: la spiegazione del finale del corto di Wes Anderson su Netflix

Il cigno è un cortometraggio del regista Wes Anderson, in cui è necessario soffermarsi sulla simbologia per comprendere il messaggio sotteso: qual è il significato del finale?
Il cigno: di seguito la spiegazione del finale del corto di Wes Anderson

Articolo pubblicato il 24 Dicembre 2023 da Arianna Casaburi

Settembre 2023 è terminato all’insegna di un ritorno a trecentosessanta gradi di Wes Anderson. Il regista ha infatti regalato allo spettatore un ventaglio di opere spaziando tra mediometraggi (La meravigliosa storia di Henry Sugar), corti (Il cigno, Il derattizzatore, Veleno), adattati dai racconti di Roald Dahl, e il suo ultimo lungometraggio Asteroid City. Tra questi, Il cigno spicca per la capacità di far emergere una delicatezza poetica nel bel mezzo della cattiveria e della violenza gratuite, che raggiunge il suo climax nel finale, di cui diamo una possibile spiegazione del significato.

Il finale de Il cigno, diretto da Wes Anderson

Dopo le prime manifestazioni di violenza verbale e fisiche a lungo reiterate, Peter, il ragazzino protagonista del corto, diventa non solo una mera vittima, ma una preda a tutti gli effetti delle figure degli antagonisti, Ernie e Raymond. Si rammenta che questi due bulli entrano in scena proprio nel prologo del corto, dichiarando esplicitamente il loro intento di andare a caccia. Se in un primo momento l’inseguimento e la cattura di animali selvatici compaiono in quanto attività vera e propria, gradualmente la caccia si sposta su un piano metaforico, in quanto accanimento violento nei confronti di Peter.

 

La scena che esprime al meglio questo spostamento di significato è quando Ernie, Raymond e Peter, da loro precedentemente legato, arrivano a un lago e scorgono un cigno adagiato su un nido che si trova sulla superficie dell’acqua. Ernie vorrebbe sparargli, Peter lo ferma informandolo che si tratta di una specie protetta in Inghilterra, ma il ragazzo lo uccide ugualmente. Peter corre a prendere il corpo e ritorna nell’inquadratura indossando adesso degli abiti e un paio di occhiali neri, come in segno di lutto. Successivamente i due ragazzi tagliano entrambi le ali al cigno e le legano con una corda alle braccia di Peter.

 

Nelle scene successive, i due bulli obbligano Peter a salire su uno dei rami più alti di un albero che dà sul lago e a buttarsi giù di sotto per vederlo volare. Dopo varie insistenze e resistenze, Peter trova il coraggio di lanciarsi, perché motivato dal bagliore della luce in cielo e così prende il volo. Nelle sequenze finali vediamo il corpo di Peter accasciato esanime su un prato. Scopriamo essere quello del giardino di casa sua, quando è la mamma stessa di Peter a uscire e a riconoscere suo figlio. In un’atmosfera altamente commovente, la madre, come se non accettasse la sua morte, si rivolge a lui per domandargli cosa è successo.

Il cigno: di seguito la spiegazione del finale del corto di Wes Anderson

La spiegazione del finale de Il cigno

Nel contesto di questo racconto, il cigno, conosciuto comunemente come simbolo di purezza, viene sacrificato fisicamente in quanto animale per far emergere la figura del capro espiatorio di Peter in qualità di suo sostituto umano. Di fatto Peter, da quel momento chiamato dai due bulli Signor Cigno, incarna, come rivelato dalle parole di Roald Dahl (Ralph Fiennes) nell’epilogo, tutte quelle persone che non perdono la loro forza di volontà nei momenti più bui, ma che anzi, immergendosi in quello scintillio sull’acqua, possono finalmente liberarsi e alleggerirsi del peso della cattiveria gratuita, aprire le loro ali e spiccare il volo.

 

Il cigno è molto più di un semplice racconto trasposto in cortometraggio. È uno spaccato di vita narrato in flashback e condensato sublimemente in modo poetico, come solo un regista del calibro di Wes Anderson poteva fare. Il messaggio de Il cigno è ben chiaro: la fragilità e la sensibilità non devono essere scambiate per debolezze umane, al contrario sono doti tanto rare e tanto preziose da preservare tanto quanto il cigno che le simboleggia.