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Recensione – Saltburn, film di Emerald Fennell con Barry Keoghan e Jacob Elordi

Saltburn è un film della regista Emerald Fennel distribuito il 22 dicembre 2023 su Prime Video, con Barry Keoghan e Jacob Elordi: di che cosa parla?
Di seguito la recensione di Saltburn, film scritto e diretto da Emerald Fennell

SCHEDA DEL FILM

Titolo del film: Saltburn
Genere: Commedia, drammatico, thriller
Anno: 2023
Durata: 127′
Regia: Emerald Fennell
Sceneggiatura: Emerald Fennell
Cast: Barry Keoghan, Jacob Elordi, Rosamund Pike, Richard E. Grant, Alison Oliver, Archie Madekwe, Carey Mulligan, Reece Shearsmith, Lolly Adefope, Paul Rhys, Sadie Soverall
Fotografia: Linus Sandgren
Montaggio: Victoria Boydell
Colonna Sonora: Anthony Willis
Paese di produzione: Gran Bretagna

La recensione di Saltburn, il nuovo film scritto e diretto dalla regista britannica Emerald Fennell, con Barry Keoghan (Il sacrificio del cervo sacro, Gli spiriti dell’isola) e Jacob Elordi (Euphoria, Priscilla). Il film è stato presentato in apertura al BFI London Cinema Festival il 4 ottobre 2023 e in anteprima italiana al Roma Cinema Fest 2023 per la sezione Grand Public, di cui di seguito si riporta la trama e la recensione del film.

La trama di Saltburn, diretto da Emerald Fennell

La trama del film: “Saltburn […] racconta la storia di Oliver Quick (Barry Keoghan), un ragazzo che frequenta l’Università di Oxford, dove fatica a trovare il suo posto. Oliver è un giovane studioso ed emarginato proveniente dalla piccola borghesia ed affascinato dal mondo aristocratico in cui vive il suo compagno di studi Felix Catton (Jacob Elordi). Quando stringe amicizia con quest’ultimo, Oliver accetta l’invito di Felix a trascorrere l’estate a Saltburn, la vasta proprietà della famiglia Catton. Una volta giunto nella tenuta, il ragazzo si ritrova circondato da saloni sontuosi, giardini con labirinti, e i nobili ed eccentrici familiari del suo amico. Qui, Oliver trascorrerà l’estate più folle e indimenticabile della sua vita…”

Di seguito la recensione di Saltburn, film scritto e diretto da Emerald Fennell

La recensione di Saltburn, Emerald Fennell e la perversione narrativa

Dopo aver esordito nel 2020 con Una donna promettente, in Saltburn la regista Emerald Fennell ritorna sul tema della vendetta sentimentale, facendo del desiderio carnale un motivo di perversione estrema. Saltburn prende il nome dall’omonima proprietà estiva della famiglia di Felix, dove ha luogo la seconda parte della storia, in cui Oliver si ritrova invitato in un primo momento come semplice ospite, successivamente invece il suo ruolo assumerà un’importanza peculiare. La prima parte, invece, è ambientata all’Università di Oxford, frequentata dai due protagonisti, dove la stessa regista ha conseguito la laurea in letteratura inglese. La storia ha inizio con il racconto di Oliver narrato in flashback, partendo dal primo incontro con Felix e di come si è evoluto il processo di innamoramento e ossessione per lui.

 

Tramite una serie di frammenti che scorrono velocemente sullo schermo, si anticipano alcune delle scene che segnano i momenti più salienti del film. Con il proseguimento della storia, lo spettatore comprende che la figura di Oliver prende sempre più le sembianze di un narratore inaffidabile, in quanto il suo racconto inizia a presentare delle storture che Felix stesso scoprirà inaspettatamente. Alcune scene inoltre sono girate dal basso verso l’alto, come se già da queste lo spettatore dovesse iniziare a presagire qualcosa di sinistro e misterioso, un’alterazione del normale svolgimento della trama. La stessa famiglia di Felix si presenta come altamente disfunzionale in tutta la sua opulenza: la madre Elsbeth (Rosamund Pike) ossessionata dalla bellezza, il padre Sir James (Richard E. Grant) completamente distaccato dalla realtà, la sorella Venetia (Alison Oliver) che soffre di disturbi alimentari, il cugino Farleigh (Archie Madekwe) che risente della sua condizione sociale inferiore e riversa la sua cattiveria su Oliver, e infine Pamela (Carey Mulligan) l’amica della madre, una bugiarda seriale parassita che sfrutta la famiglia economicamente.

 Fra tutta questa pomposità, la fotografia è fra i pochi elementi salvabili che risaltano, nella sua semplicità, la pellicola, soprattutto nei momenti di vuoto narrativo in cui non ci sono personaggi che dialogano, ma che, rappresentati sullo sfondo silenzioso di un paesaggio aperto e sconfinato, sembrano acquisire molto più significato rispetto a scene esageratamente pretenziose. La scelta di optare per una pellicola in 4:3 implica che le inquadrature sono sempre ristrette e usate interamente per dar voce alla confessione di Oliver o al suo rapporto intimo con Felix. Il colpo di scena finale in realtà si svuota di significato in quanto sembra essere stato pensato fin dal principio e inserito appositamente come unico intento a priori e non come uno scioglimento coerente della trama. La stessa modalità con cui si svela il progetto architettato da Oliver per tenere Felix tutto per sé è alquanto irrilevante e banale. Il film spera di poter propinare una spiegazione plausibile allo spettatore, quando invece non ha niente a che fare con il resto della storia, anzi, ne è completamente scollegato e crea inevitabilmente una frattura.

Saltburn è un film che perde di credibilità in quanto dà la priorità a come rappresentare la storia, puntare tutto quanto sullo stupore dello spettatore, piuttosto che concentrarsi su cosa dire per dare un contenuto significativo. Il film sarà distribuito in Inghilterra a partire dal 17 novembre 2023 e in alcune sale selezionate americane tra la fine del mese di novembre e inizio dicembre 2023. Per quanto riguarda la data di uscita in Italia, il film sarà disponibile per la visione sulla piattaforma Amazon Prime Video a partire dal 22 dicembre 2023.

Voto:
2.5/5
Christian D'Avanzo
2/5
Gabriele Maccauro
2.5/5
0,0
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0,0 su 5 stelle (basato su 0 recensioni)
Voto del redattore:
Data di rilascio:
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