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Recensione – Club Zero, il film di Jessica Hausner presentato a Cannes76

Presentato in anteprima a Cannes76, Club Zero di Jessica Hausner avrà atteso le aspettative del pubblico?
Mia Wasikowska sul set di Club Zero, film di Jessica Hausner

SCHEDA DEL FILM

Titolo del film: Club Zero
Genere: Drammatico, thriller
Anno: 2023
Durata: 110′
Regia: Jessica Hausner
Sceneggiatura: Jessica Hausner, Géraldine Bajard
Cast: Mia Wasikowska, Sidse Babett Knudsen, Elsa Zylberstein, Mathieu Demy, Amanda Lawrence, Camilla Rutherford
Fotografia: Martin Gschlacht
Montaggio: Karina Ressler
Colonna Sonora: Markus Binder
Paese di produzione: Austria, Regno Unito, Germania, Francia, Danimarca

La recensione di Club Zero, il nuovo film di Jessica Hausner (Lourdes, Little Joe) presentato in anteprima mondiale alla 76esima edizione del Festival di Cannes e, successivamente, alla 18esima edizione della Festa del Cinema di Roma. Di seguito, ecco trama e recensione del film. 

La trama di Club Zero, diretto da Jessica Hausner

Per poter comprende appieno l’analisi e recensione che segue, è bene parlare prima della trama di questo film. Club Zero è ambientato all’interno di un liceo privato d’élite dove la professoressa Novak (Mia Wasikowska) è stata appena assunta per guidare un nuovo ed innovativo corso riguardante l’alimentazione consapevole basato sulla restrizione, che richiede a tutti i suoi partecipanti di ridurre al minimo l’assunzione di cibo. Al corso parteciperanno pochi studenti, ma con essi Miss Novak stringerà un rapporto tanto stretto quanto manipolatorio, creando un certo allarmismo tra i genitori dei ragazzi. 

Foto dal set di Club Zero, film di Jessica Hausner qui recensito

La recensione di Club Zero: Jessica Hausner tra Yorgos Lanthimos e i fratelli D’Innocenzo

Negli ultimi anni, i registi che più hanno influenzato il pensiero cinematografico collettivo sono due: il primo è Wes Anderson, il secondo è il fresco vincitore del Leone D’oro a Venezia80 con Povere Creature. Da quando ha raggiunto il successo internazionale – nel 2015 con The Lobster  – il regista greco ha iniziato a fare tendenza, portando alla nascita di un vero e proprio trend che in questi anni i più disparati autori mondiali hanno seguito, con più o meno successo. Jessica Hausner non fa eccezione e Club Zero – il suo ultimo film presentato a Cannes76 con Mia Wasikowska protagonista – ne è certamente debitore sia per forma che per sostanza. 

 

Citare autori passati e moderni non è di certo un problema, d’altronde lo hanno sempre fatto tutti, in un modo o nell’altro. Da Paolo Sorrentino con Federico Fellini a Brian De Palma con Alfred Hitchcock, per non parlare poi di Quentin Tarantino, a fare la differenza è sempre stata una sola ed unica cosa: l’autorialità. I grandi autori non vanno copiati ma tributati, rubando elementi da elaborare con il proprio stile ed in questo, purtroppo, Club Zero fallisce. Gli elementi grotteschi, come anche il tipo di fotografia, richiamano infatti Lanthimos ma, nonostante siano costantemente presenti, restano in superficie, di sfondo ad una storia che, però, perde in partenza per problemi di scrittura grossolani che, senza la forza e la creatività dell’autore di Dogtooth e La Favorita, portano il film ad essere un enorme pasticcio.

 

Club Zero non si limita infatti a scimmiottare altre opere – con un finale che non potrà non ricordare quello di Favolacce di Damiano e Fabio D’Innocenzo – ma vuole anche muovere una critica sociale che finisce invece per essere presuntuosa e moralista, non riuscendo neanche a far trasparire il vero obiettivo della regista. Questo riguarda in primis il rapporto tra i ragazzi ed i loro genitori, che da un lato vengono criticati in quanto classici ricchi borghesi disinteressati, dall’altro però tengono eccome alla salute dei loro figli e non solamente perché messa a repentaglio. Questi liceali finiscono sì per entrare nel Club Zero perché si sentono abbandonati a se stessi, ma risultano il più delle volte insopportabili. C’è poi Miss Novak, personaggio che dovrebbe celare un certo mistero ed essere l’ingranaggio fondamentale della narrazione, ma che rimane solamente abbozzato, portando così lo spettatore ad essere totalmente disinteressato alle sue vicende.

 

Insomma, Club Zero è un fallimento, un film che vorrebbe far parte di quella fetta di cinematografia mondiale d’élite, elevata, ma che viene schiacciato dal proprio rigore e formalismo, cinico ma mai vicino a quello – spesso grandioso – di Ulrich Seidl, qui produttore. Indubbiamente il peggiore di un concorso – quello di Cannes76 – semplicemente eccezionale, Club Zero sarà nelle sale italiane a partire dal 9 novembre 2023 grazie ad Academy Two.  

Voto:
1.5/5
Arianna Casaburi
1/5
Christian D'Avanzo
1.5/5
0,0
Rated 0,0 out of 5
0,0 su 5 stelle (basato su 0 recensioni)
Voto del redattore:
Data di rilascio:
Regia:
Cast:
Genere:

PRO