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Attack On Titan: la spiegazione del finale dell’ultimo episodio

Attack On Titan: la spiegazione del finale dell'ultimo episodio

L’ultimo episodio di Attack On Titan, il 4×30, è stato distribuito a partire dal 4 novembre 2023 sulla piattaforma di Crunchyroll. Si tratta di una puntata che chiude la narrazione della serie, iniziata nel 2013 e conclusasi 10 anni dopo, a seguito di una costruzione e di una progressione straordinaria. Naturalmente, il finale dell’ultimo episodio di Attack On Titan e della serie stessa non poteva che essere particolarmente complesso: per questo motivo, di seguito si offre la spiegazione del finale dell’ultimo episodio di Attack On Titan. 

Il finale dell’ultimo episodio di Attack On Titan

Prima di procedere con la spiegazione del finale dell’ultimo episodio di Attack On Titan, è importante considerare innanzitutto l’ultimo atto dello stesso, che avviene a seguito della battaglia finale, ribattezzata “guerra tra cielo e aria”. Dopo aver ritrovato i ricordi del passato, appartenenti a conversazioni sul futuro che Armin, Mikasa e gli altri avevano già avuto con Eren (prima che questi cancellasse loro la memoria), si osserva il luogo in cui viene sepolto il protagonista dell’anime. Si tratta della medesima collina in cui Attack On Titan è iniziato, con la prima scena in cui il protagonista, bambino, viene raggiunto proprio da Mikasa, e dove adesso è stato seppellito mentre, intorno a lui, ci sono immagini del tempo che trascorre nel corso dei secoli, con tutti i cambiamenti che appartengono alla sfera cittadina e a quel mondo che, nonostante la volontà di sterminare tutta l’umanità, è stato lasciato vivo al 20% grazie all’intervento del corpo di ricerca, che ha fermato Eren e il boato della terra, diventando eroi di guerra così come – nei fatti – aveva sempre voluto il protagonista dell’anime. 

La spiegazione del finale dell’ultimo episodio di Attack On Titan

Nelle ultime sequenze di Attack On Titan si osserva che tutte quelle parole che erano state pronunciate da Eren nel corso degli anni altro non erano che spiegazioni futili: nessuna ragione è davvero tale e l’intera operazione che Eren sapeva di dover compiere nel suo futuro apparteneva semplicemente alla sua storia, per mezzo di quella predestinazione da cui il protagonista dell’anime non sarebbe potuto sfuggire. Per questo motivo, il sogno di porre fine alla guerra tra i popoli rimarrà soltanto un’illusione: anche dopo aver sconfitto Eren e aver salvato il mondo, i marleyani sono pronti a colpire gli eldiani, i quali – rintanandosi nuovamente nell’isola di Paradis – costruiscono nuovamente la propria storia, venerando Eren ed essendo pronti a lottare per vincere o perdere, non rimanendo mai inerti. Mentre si osserva la lapide del protagonista in primo piano, è possibile osservare lo scorrere degli anni e dei secoli sullo sfondo, in cui la storia continua a ripetersi per quel che è sempre stata: la guerra imperversante e imperitura. In primo luogo sono i membri del corpo di ricerca a giungere per dare l’ultimo saluto a Eren; si osserva della morte di Mikasa, poi dell’avvento dell’automobile, poi ancora della nascita di città sviluppate e futuristiche, fino ad una guerra che annienterà tutto. Insomma, la guerra e la triste storia di Paradis non cesseranno di esistere con e dopo Eren.