Articolo pubblicato il 6 Novembre 2023 da Christian D'Avanzo
SCHEDA DEL FILM
Titolo del film: There’s Nothing Out There
Genere: Commedia, Horror, Fantascienza
Anno: 1991
Durata: 91 minuti
Regia: Rolfe Kanefsky
Sceneggiatura: Rolfe Kanefsky
Cast: Craig Peck, Mark Collver, Wendy Bednarz, Bonnie Bowers, John Carhart, Claudia Flores, Jeff Dachis, Lisa Grant, Cissy Frye, Cyrus Voris, Ronald St. Denis
Fotografia: Ed Hershberger
Montaggio: Victor Kanefsky
Colonna Sonora: Christopher Thomas
Paese di produzione: USA
There’s Nothing Out There è un film horror scritto e diretto da Rolfe Kanefsky. Nello specifico, si tratta di uno slasher che, combinato con più generi, ha influenzato questa sottobranca del cinema. Girato quando il cineasta aveva appena 20 anni, la sceneggiatura risale all’ultimo suo anno al liceo, e il lungometraggio in questione ha la grande audacia di parodizzare i canoni della narrazione a cui si rifà . Di seguito la trama e la recensione di There’s Nothing Out There.
La trama di There’s Nothing Out There, diretto da Rolfe Kanefsky
Segue la trama di There’s Nothing Out There, film horror scritto e diretto da Rolfe Kanefsky:Â
“Ossessionato dagli horror, Mike si aspetta di trovare un mostro dietro ogni angolo. Quando parte con gli amici per un weekend in un chalet isolato, ha subito una brutta sensazione. Riuscirà Mike a usare tutto quello che ha imparato dai film per salvare i suoi amici da una morte truculenta?”

La recensione di There’s Nothing Out There: uno slasher intraprendente in grado di influenzare l’avvenire
La vitalità di un film horror come There’s Nothing Out There è ammirabile a partire dal suo vorticoso incipit, dove il digitale si fonde perfettamente con i movimenti di macchina dinamici e artigianali. Il dinamismo che c’è lo si percepisce con lo scorrimento dei titoli di testa, seguiti immediatamente da un piano sequenza elegante e contemporaneamente intraprendente. Il giovane regista ha fatto tesoro degli insegnamenti dei più esperti, e perciò nel suo travolgente lungometraggio si trovano intuizioni estetiche indissolubilmente legate ai cult e ai capolavori del genere. Per fare un esempio, l’uso della shaky cam riprende e omaggia La casa (1981) di Sam Raimi, collegando il punto di vista del mostro in questione allo sguardo della camera, e restituendo perciò allo spettatore l’articolata alternanza tra le inquadrature soggettive e quelle oggettive. L’atmosfera è prettamente derivativa dal linguaggio cinematografico postmoderno, poiché alcuni momenti più leggeri (commedia) vengono contrapposti ad altri maggiormente cupi (horror), così come ci sono delle scene guidate dall’ingenua curiosità dei personaggi (fantascienza). Infatti, l’idea più brillante presente nel film consiste nell’inserimento di una figura ossessionata e a sua volta ossessiva, che corrisponde al nome di Mike (Craig Peck).
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Quest’ultimo è abile nel riconoscere i segnali-cliché sparpagliati nel corso del racconto dark, sin dall’incidente stradale con cui il film si è precedentemente aperto. L’alcol e gli istinti sessuali aggiungo in There’s Nothing There quell’aura di menefreghismo proprio dei personaggi che scelgono di ignorare le convulsioni psicologiche di Mike, il quale palesa ogni circostanza sospetta appartenente ai topoi del genere horror. Nel film si lavora esattamente sul suddetto confine, passando dalla comicità provocata dagli equivoci e dalla parodia di atti normalizzati dai classici dell’orrore, fino alla concretezza con la quale queste manifestazioni angoscianti prendono vita, minacciando fisicamente i ragazzi e le ragazze. I rumori nel bosco, la passeggiata notturna, la nuotata nel lago, sono tutti passaggi sottolineati da Mike, possibile alter ego del regista che infatti per un attimo guarda anche dritto nella macchina da presa, ma questo coscienzioso personaggio si muove come se fosse presente letteralmente uno spettatore qualunque. La duplice associazione incarnata in Mike viene dichiarata negli intenti nelle geniali prime sequenze di There’s Nothing Out There, per poi essere portata avanti con convinzione e genuina furbizia. Per far ciò, Kanefsky si prende gioco delle coppie ubriache che sfidano la notte e le sinistre ambientazioni, ma la finzione appare prepotentemente per farsi beffe della realtà . Mike decide di dare seguito alla sua paura e, con un sistema comico e vicino per certi versi allo slapstick, ignora i rumori più inquietanti e si chiude in camera sua in un modo che definire rudimentale non rende l’idea. C’è spazio per qualche tinta di splatter, data la presenza indiscreta di un alieno (La cosa di Carpenter), e perciò i momenti di tensione risultano perfettamente bilanciati e ritmicamente disturbanti.
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Il lungometraggio di Kanefsky è sicuramente figlio del suo tempo, e lo si evince dai gratuiti usi dei corpi femminili, nonché dalle costanti ripetizioni a evidenziare le scarse facoltà intellettuali delle donne e degli altri ragazzi, al di fuori di Mike. Quest’idea viene connessa poi al noto archetipo della Final Girl dello slasher, atteso per tutto il film ma mai tangibile, come una promessa non mantenuta. Al contrario, il climax finale è nettamente sopra le righe e le azioni dei protagonisti rivelano il loro esaurimento nervoso nei confronti di una situazione parossistica, indigeribile e incomprensibile. L’ultimissimo gesto prima di chiudere There’s Nothing Out There detiene la dottrina enunciata: la ragazza che ha disperatamente chiesto un passaggio viene gettata fuori con la forza perché ormai la fiducia traballa, e nessuno sa più cosa è reale e quali sono gli elementi ‘da film horror’. Le influenze per l’avvenire sono nette, a partire dal lavoro parodistico di Wes Craven in Scream (1996), proseguendo con Quella casa nel bosco (2011) e terminando con gli innumerevoli titoli dalle stesse ambientazioni e dai continui rimandi allo slasher: personaggi poco furbi; il filo conduttore del sesso; il divertimento che si trasforma in terrore; un killer stravagante.Â
Dove vedere There’s Nothing Out There in streaming
There’s Nothing Out There sembrava essere sparito dall’immaginario collettivo e dalla circolazione, soppiantato al botteghino da altri cult di successo come Scream. Figlio del cinema di serie B, il film di Kanefsky è ora disponibile per la prima volta in Italia dal lontano 1992, quando fece un’apparizione in un cinema di Firenze. Infatti, per recuperare quest’importante opera, la quale ha influenzato l’indirizzo cinematografico dello slasher, basta sottoscrivere l’abbonamento alla piattaforma di streaming legale di MUBI, che ha aggiunto There’s Nothing Out There al suo catalogo.Â