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I migliori film con Michael Fassbender

Dopo anni di silenzio, l’attore torna al cinema con The Killer, nuova pellicola di genere di David Fincher.
I migliori film con Michael Fassbender

Raramente ad Hollywood ci sono stati casi di ascese al successo improvvise direttamente bilanciate da un effettivo talento. Solitamente chi arriva alla fama così repentinamente, senza che nessuno ne abbia il minimo preavviso, è destinato ad essere un fuoco di paglia con un talento che, in realtà, è meno naturale ed istintivo di quanto molti avessero pronosticato. Questo non è sicuramente il caso di Michael Fassbender che, dopo quasi 7 anni di silenzio torna al grande cinema con The Killer, nuova pellicola di genere di David Fincher. La carriera dell’attore irlandese è sempre stata condizionata da scelte molto spesso impopolari e che ne hanno influenzato il percorso artistico. Se da un lato le decisioni di vita (che lo hanno portato anche al mondo delle corse automobilistiche) hanno influito, dall’altro c’è stata anche una quasi totale incapacità di “capire” i prodotti giusti. Il punto di rottura è stato sicuramente il periodo 2015/2016 che, dopo il grande successo di Steve Jobs di Danny Boyle, ha visto Michael Fassbender protagonista di alcune pellicole poco apprezzate sia dal pubblico che dalla critica.

I 10 migliori film con Michael Fassbender

Qualche inciampo per una carriera fulminante che lo ha visto diventare, in meno di 10 anni, uno degli attori più ricercati di Hollywood sia per il mondo dei blockbuster che del cinema d’autore. Nella sua filmografia vanta collaborazioni, fin dai suoi primi film, con registi del calibro di Quentin Tarantino, David Cronenberg e Steve McQueen. Ognuno di loro è stato capace di vedere quella grinta e quel carisma che rende tuttora, nonostante tutte le difficoltà e i “rallentamenti” di carriera, Michael Fassbender uno dei più grandi e versatili attori della sua generazione capace di spaziare tra i generi risultando sempre credibile, mai fuori posto e di dare costantemente, anche nelle pellicole che non se lo meriterebbero, il 100%. In occasione dell’uscita su Netflix il 10 novembre di The Killer, ripercorriamo i 10 migliori film che lo hanno reso una delle più grandi rivelazioni del cinema americano. 

10) Macbeth di Justin Kurzel (2015)

Fino a qualche riga fa si stava parlando di film belli, validi e capaci di raccontare qualcosa e Macbeth, sicuramente, non è uno di questi. Ennesimo adattamento al cinema dell’opera di Shakespeare, ripropone il testo originale in maniera pedissequa ma che, nonostante molti spunti originali della messa in scena, non riesce nel suo intento di creare una versione rinnovata ed originale della tragedia. Questo, però, non limita Fassbender dal realizzare una interpretazione dalla potenza emotiva e drammatica unica capace di trasmettere tutto il tormento, il dolore, la sofferenza e l’ambiguità del Re scozzese più famoso della storia del teatro.

 

 

I migliori 10 film con Michael Fassbender

9) Prometheus (2012)/ Alien: Covenant (2017) di Ridley Scott 

Oltre alla passione per il cinema impegnato, Fassbender, fin dall’inizio della sua carriera ha subito la fascinazione del grande cinema commerciale rimanendo però su ‘tipi’ di blockbuster in grado di fornirgli personaggi di una certa profondità. Questo è ciò che è successo nelle due pellicole prequel della saga di Alien nel quale l’attore irlandese interpreta David 8 e Walter, due androidi che rappresentano a pieno il dissidio buono/cattivo. La freddezza con cui li incarna, con movimenti misurati e ponderati e il battito di ciglia ridotto al minimo, rende la sua interpretazione profondamente inquietante e perfettamente aderente alle atmosfere di entrambi i film.

8) A Dangerous Method di David Cronenberg (2011)

È il 2011 quando la carriera dell’attore si incrocia con quello che è il regista “della carne” per eccellenza. Cronenberg con A Dangerous Method declina uno dei suoi temi più caratteristici e classici utilizzando la passione tra lo psicologo Carl Gustav Jung e la sua paziente prediletta inserendo nel “triangolo” anche il complicato rapporto tra uomo ha e il suo mentore Sigmund Freud. Più che un’ottima chimica con Keira Knightley, che presta il volto a Sabina Spielrein, Fassbender comprende a pieno quanto il cuore del film sia il rapporto con Freud, riuscendo a creare una eccellente alchimia tra lui e Viggo Mortensen che veste i panni del celebre psichiatra.

7) 12 anni schiavo di Steve McQueen (2013)

Nonostante non sia apprezzato da moltissimi, 12 anni schiavo rimane un picco della carriera di Fassbender che conferma di essere uno degli attori più capaci nell’interpretare i villain. Nella pellicola vincitrice del premio Oscar al miglior film, l’attore veste i panni dello schiavista senza scrupoli Edwin Epps, costantemente ubriaco, manipolato, cattivo e crudele per il gusto di esserlo. Ciò gli dà la possibilità di fornire il personaggio di una carica emotiva e di un tormento costante che, in un certo senso, aiuta ancor di più gli spettatori nell’odiarlo visceralmente per le violenze che infligge quotidianamente. Il ruolo lo portò a conquistare la sua prima candidatura agli Oscar come miglior attore non protagonista.

6) X-Men (2011-2019)

Per quasi 10 anni, Michael Fassbender ha contribuito nell’arrivo su schermo di quello che è, senza alcun dubbio, uno dei migliori adattamenti di un antieroe dei fumetti mai visti sul grande schermo. Presentato nel 2011 in X-Men: L’inizio, il suo Erik Lehnsherr (aka Magneto), è tormentato dal proprio passato, sempre in bilico tra il bene e il male, incarnando una versione “mutante e fiera” di un Malcolm X moderno sempre in contrapposizione con il modo di fare pacato e democratico del Charles Xavier di James McAvoy. La chimica tra di loro e l’interpretazione profonda e sofferta di Fassbender fu la prima conferma di quanto fosse possibile, anche nel cinema mainstream (in particolare i cinecomic) riuscire a raccontare storie universali e a proporre interpretazioni di altissimo livello.

5) Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino (2009)

La pellicola di revisionismo storico per eccellenza di Quentin Tarantino è stata la prima ad aver acceso i riflettori su Michael Fassbender. Nonostante il suo ruolo sia molto piccolo, è protagonista indiscusso di una delle scene più iconiche del cinema di Tarantino. Il suo Tenente Archie Hicox è un ex critico cinematografico richiamato da Churchill in persona per vestire un ruolo fondamentale nell’operazione per scardinare le gerarchie naziste. La famosa scena della cantina, una delle più violente viste al cinema negli ultimi anni, è causata da un errore del suo personaggio. Insomma, una responsabilità di un certo livello per un attore che, all’epoca era praticamente sconosciuto al grande pubblico.

4) Frank di Lenny Abrahamson (2014)

Sono pochissimi gli attori che si possono concedere il lusso di risultare credibili e, soprattutto, riconoscibili senza mostrare il proprio volto. Nel momento di massimo splendore ed espressione della sua carriera, il regista indie Lenny Abrahamson in Frank decide di coprire il viso di quello che è il divo per eccellenza della pellicola, in un film che racconta la storia di un giovane che si unisce ad una band guidata da un enigmatico frontman che non si mostra, nascondendosi dietro una enorme maschera di cartapesta. Nonostante l’impossibilità di mostrare il proprio volto e l’espressività che lo caratterizza, Fassbender riesce a dare una umanità e tridimensionalità incredibile al personaggio con una recitazione tutta fisica e basata principalmente sulla voce. Nonostante ci siano altre interpretazioni più alte in classifica, questa è sicuramente la più complicata che abbia mai fatto.

I migliori 10 film con Michael Fassbender

3) Shame di Steve McQueen (2011)

Film ricordato dal grande pubblico per una delle scene di nudo integrale maschile più famosa degli ultimi 25 anni di cinema, Shame di Steve McQueen riesce nel compito di mostrare al mondo intero la bravura di Fassbender nell’interpretare personaggi tormentati e distrutti dalle proprie ossessioni. La pellicola, un character study che decostruisce la figura di uomo d’affari dipendente dal sesso e dalle droghe, è straziante nel modo in cui racconta ogni singola fase della dipendenza senza alcun tipo di sconto, diventando, in diversi punti, addirittura difficile da guardare. La sua monumentale performance lo portò a ricevere un apprezzamento globale, ottenendo la sua prima candidatura ai Golden Globe come miglior attore protagonista.

2) Hunger di Steve McQueen (2008)

Tre anni prima di Shame, McQueen esordiva nel mondo della regia a Cannes, con un’opera prima fulminante negli intenti e, soprattutto, nel successo che ebbe tra la critica. Protagonista è un giovane Michael Fassbender, al suo terzo film accreditato, nei panni di Bobby Sands, esponente dell’IRA che per ottenere lo status di prigioniero politico organizzò uno sciopero della fame che lo portò alla morte. L’interpretazione dell’attore è talmente straziante e tangibile nei segni del corpo che sembra quasi impossibile voltarsi dall’altro lato. Sul suo volto e sul fisico, si percepisce ogni cicatrice della lotta di Bobby Sands e il modo in cui lo porta su schermo punta al realismo puro, aiutato tantissimo anche dalla decisione del regista di puntare tutto su dei lunghissimi piani sequenza.

I migliori 10 film con Michael Fassbender

1) Steve Jobs di Danny Boyle (2015)

Danny Boyle e Aaron Sorkin uniscono le forze in uno dei più grandi biopic moderni che riescono a riscrivere il genere proponendo un nuovo modo di raccontare storie autobiografiche. Usando come cardini tre grandi presentazioni realizzate da Steve Jobs, il regista di Trainspotting racconta l’evoluzione (e l’involuzione) del fondatore di Apple. Ad 8 anni di distanza dall’uscita del film rimane ancora la più grande interpretazione in carriera di Michael Fassbender. Nonostante non ci sia minimamente quella somiglianza che la maggior parte dei biopic richiedono, il pubblico vede nel suo sguardo ossessivo, nelle nevrosi e nella sua genialità, Steve Jobs. Dopo la debacle del biopic con protagonista Ashton Kutcher, Fassbender porta su schermo un Jobs che non è in alcun modo autoassolutorio ma, anzi, punta a metterne in evidenza i lati oscuri e ambigui.