Articolo pubblicato il 10 Novembre 2023 da Bruno Santini
SCHEDA DEL FILM
Titolo del film: Now And Then
Genere: Videoclip
Anno: 2023
Durata: 4 minuti
Regia: Peter Jackson
Sceneggiatura: –
Cast: John Lennon, Paul McCartney, George Harrison, Ringo Starr
Fotografia: –
Montaggio: Peter Jackson, Jabez Olssen
Colonna Sonora: Beatles
Paese di produzione: Gran Bretagna
Now and Then è l’ultima canzone dei Beatles, ottenuta tramite un’incredibile operazione diretta da Peter Jackson con l’ausilio dell’intelligenza artificiale. Al di là dell’analisi del brano, che compete ad addetti ai lavori nel campo musicale, di seguito viene presentata un’analisi generale del videoclip del brano e dell’operazione, raccontata nel documentario Now and Then – The last Beatles Song presente su Disney Plus, così come il video musicale di seguito analizzato.
L’operazione di Now and Then e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale
Per riuscire a comprendere la genesi di Now and Then, l’ultima canzone dei Beatles, bisogna risalire al 1978, quando John Lennon ha registrato alcune tracce al pianoforte, su una cassetta – poi ribattezzata “For Paul” – che Yoko Ono ha consegnato ai membri della band soltanto nel 1994. Quest’ultima ha permesso, ai fan, di continuare a vivere attraverso il fascino e la bellezza della band di Liverpool, che si è servita della voce di John Lennon per la realizzazione di canzoni come Free As a Bird e Real Love, pubblicate in quanto inediti nelle raccolte dei Beatles, grazie ai riarrangiamenti realizzati da parte di Paul McCartney e degli altri membri della formazione. Now and Then presentava un problema non presente nelle altre canzoni: le note di basso del pianoforte che suona John Lennon erano troppo sovrastanti rispetto alla voce, dunque realizzare un nuovo arrangiamento non sarebbe stato possibile.
Un passo in avanti c’è stato, finalmente, nel 2022, quando George Harrison era già scomparso e quando Peter Jackson, che aveva curato anche il documentario Get Back, si è servito della medesima tecnica di separazione della voce dagli strumenti musicali (o dalla rumoristica di sottofondo) per isolare la traccia vocale; in questo modo, è stato possibile recuperare la voce di John Lennon, a cui è stato aggiunto il riarrangiamento di Paul McCartney, la batteria di Ringo Starr e ricreata una traccia di chitarra del 1994, realizzata da parte di George Harrison. Now and Then è una canzone che ha permesso di parlare di resurrezione artificiale dei Beatles ma che, nei fatti, si serve del mezzo tecnologico per la realizzazione di una canzone già esistente della quale è stata realizzata un’operazione di “pulizia”. A Peter Jackson è stato affidato anche il videoclip della canzone.

La recensione di Now and Then: l’operazione di Peter Jackson incontra i Beatles
Now and Then è sicuramente un’operazione che ha commosso i fan e che ha previsto un impegno importantissimo nel ricreare un qualcosa che, ormai, non appariva più strutturalmente possibile a causa dei limiti storici e dei mezzi tecnologici; così come altre canzoni dei Beatles, anche questa traccia può dirsi postuma, nonostante ogni membro della band si sia effettivamente impegnato nell’offrire – pur in momenti differenti – il proprio apporto tecnico al brano. Se si dovesse parlare della sola operazione tecnica, non si potrebbe che utilizzare parole di elogio per l’incredibile artificio tecnico reso possibile dall’intelligenza artificiale, che fa rivivere i Beatles non attraverso il solo formato di repertorio, ma anche e soprattutto arricchendo – tramite materiale inedito – la storia della band.
Il videoclip diretto da Peter Jackson nasce a seguito della volontà, da parte del regista, di offrire un qualcosa che vada oltre i semplici filmati raccolti nel corso degli anni e donati anche dalla Apple Corps, per riuscire a restituire quelle emozioni che il regista aveva provato ascoltando il brano più di 50 volte: «Ad essere sinceri, il solo pensare alla responsabilità di dover realizzare un video musicale degno dell’ultima canzone dei Beatles ha generato un insieme di ansie forse troppo schiaccianti i da gestire. Il mio amore di una vita per i Beatles si è scontrato con un muro di terrore puro al pensiero di deludere tutti. Ciò ha instillato in me una forte insicurezza, perché non avevo mai realizzato un videoclip musicale prima di allora e non riuscivo a immaginare come avrei potuto anche solo iniziare a crearne uno per una band che si era sciolta più di 50 anni fa, che non aveva mai cantato dal vivo la canzone e in cui metà dei suoi membri non era più tra noi», ha spiegato in merito il regista.
La resa cinematografica del videoclip non può dirsi ottimale, soprattutto in virtù di quella volontà di dare vita ai filmati, integrandoli alle riprese attuali e presentando – sul piccolo schermo – una contemporaneità tra i Beatles del passato e quelli del presente. In tal senso, il lavoro dei VFX artist non è certamente dei migliori, pur comprendendo le oggettive difficoltà che possono essere state affrontate, in merito ad una realizzazione che va oltre il significato tradizionale di videoclip e che, nei fatti, ha l’arduo compito di assottigliare le distanze storiche e superare le assenze di John Lennon e George Harrison. In molti punti, la mano dell’effetto speciale si afferma in quanto grossolana, restituendo sì un senso di nostalgia ma non riuscendo davvero nell’intento di quel tanto sperato revival. Al di là di giudizi sulla qualità del brano e sul senso dell’operazione, infine, ci si chiede quanto valore possa avere una realizzazione che sì riporta i Beatles dove meritano di essere, nell’ambito della cultura popolare e musicale, ma che assume necessariamente i caratteri dell’artificioso.