Recensione – Napoleon, il biopic diretto da Ridley Scott

Recensione di Napoleon diretto da Ridley Scott

Articolo pubblicato il 11 Dicembre 2023 da Christian D'Avanzo

SCHEDA DEL FILM

Titolo del film: Napoleon

Genere: Biografico, Drammatico, Storico, Guerra

Anno: 2023

Durata: 155 minuti

Regia: Ridley Scott

Sceneggiatura: David Scarpa

Cast: Joaquin Phoenix e Vanessa Kirby

Fotografia: Dariusz Wolski

Montaggio: Claire Simpson e Sam Restivo

Colonna Sonora: Martin Phipps

Paese di produzione: USA

Esce nelle sale di tutto il mondo il 22 novembre 2023 Napoleon, l’ultima fatica del regista britannico Ridley Scott che affronta la leggendaria figura di Napoleone Bonaparte (Joaquin Phoenix) attraverso il suo rapporto d’amore con Giuseppina (Vanessa Kirby) e le guerre da lui combattute. Il budget della pellicola è stimato intorno ai 170 milioni di dollari. Seguono la trama e la recensione di Napoleon.

La trama di Napoleon, diretto da Ridley Scott

Ecco la trama ufficiale del film Napoleon: “Napoleon è un film epico d’azione ricco di spettacolo che racconta in dettaglio l’ascesa e la caduta dell’iconico imperatore francese Napoleone Bonaparte, interpretato dal premio Oscar Joaquin Phoenix. Sullo sfondo straordinario di una cinematografia su larga scala orchestrata dal leggendario regista Ridley Scott, il film cattura l’inarrestabile viaggio di Bonaparte verso il potere attraverso il prisma della sua relazione mutevole e avvincente con il suo unico vero amore, Giuseppina, mostrando le sue visionarie tattiche militari e politiche contro alcuni delle sequenze di battaglia pratiche più dinamiche mai filmate.”

Joaquin Phoenix in Napoleon

La recensione di Napoleon, lo strano ibrido di Ridley Scott

Napoleon è forse uno dei film più spiazzanti degli ultimi anni. Guardando i trailer e seguendo la campagna pubblicitaria è quasi impossibile pronosticare l’opera cui ci si troverà di fronte entrando in sala, tanto contraddittorie sono le scelte intraprese da Ridley Scott per raffigurare Napoleone. Anche scrivere di una pellicola così spiccatamente labirintica nella sua confusione non è impresa semplice, tuttavia per certo si può affermare che, almeno nelle intenzioni, l’approccio del regista britannico non è banale e questo a partire dal modo in cui viene tratteggiato il protagonista del film, interpretato da Joaquin Phoenix. Napoleone Bonaparte viene dipinto in modo assolutamente ambiguo, ma sfortunatamente non in termini di complessità quanto più di disordine. Il personaggio che viene presentato è colto da continui sbalzi d’umore, riesce delle volte a essere assolutamente padrone della situazione, mentre spesso appare goffo e comicamente impacciato. Questo rende la visione del film problematica, pare infatti che Scott utilizzi a tratti un registro satirico (come avveniva in House of Gucci) e in altri uno epico, da biopic molto classico. Capita quindi di trovarsi di fronte a scene attigue che rappresentano prima un Napoleone imbranato e maldestro per poi virare su uno in controllo della situazione e sicuro di sé. Questa ambivalenza del protagonista è anche il manifesto di tutti i difetti di una pellicola che viene salvata parzialmente solo dalle sempre immense capacità registiche di Scott (comunque ridimensionate da una fotografia mediocre).

 

L’emblema di questi continui sbalzi è il rapporto tra Napoleone e Giuseppina e il modo in cui esso viene narrato. Questo aspetto della vita dell’imperatore francese, più che seguire uno sviluppo coerente e organico, viene presentato come una serie di scenette una attaccata all’altra, cosa che potrebbe anche configurarsi come un difetto di poco conto, non fosse che finisce per occupare quasi metà della durata della pellicola. Quello che lascia allibiti nello specifico è il modo in cui la relazione passi dall’essere intesa quasi come un rapporto di convenienza a una struggente storia d’amore che tuttavia, per le metodologie tradizionali e a tratti ridicole con cui viene trattata, non risulta mai credibile ne tantomeno coinvolgente. In tal senso è esemplificativo il modo in cui viene affrontato il punto più delicato del rapporto tra i due sovrani di Francia, ossia l’impossibilità di avere un figlio. Questo problema che attanaglia l’anima di entrambi i protagonisti viene corredato da scene di sesso in cui Joaquin Phoenix sembra sbagliare set e tornare a interpretare i panni del suo assurdo personaggio in Beau ha paura. Come se non bastasse poi Napoleone ha un rapporto di subordinazione nei confronti della madre, che tuttavia relegata al ruolo di semi-comparsa, totalmente ingiustificato e si fonda sul manuale delle peggiori semplificazioni del cinema hollywoodiano. Questa intera porzione narrativa inoltre risulta inspiegabilmente sprecata dal momento che, in prima battuta, pareva aver intrapreso una strada interessante che avrebbe visto un Napoleone succube del forte carattere di Giuseppina, che invece finisce per essere un personaggio privo di qualsivoglia nerbo

 

Sfortunatamente i problemi del film di Scott non si esauriscono qui e anzi quello che risulta più avvilente è la messa in scena complessiva del film. Al di là del fatto che la vita privata e quella politica di Napoleone finiscono per essere scarsamente intrecciate tra loro e che quindi permanga per tutto il corso della pellicola la sensazione di assistere a due compartimenti stagni che non comunicano e anche presa singolarmente, tutta l’epopea che ha condotto questa figura storica due volte nella polvere e due volte sull’altar consta di scenette una attaccata dopo l’altra. Più che approfondire le ragioni storiche, sociali o politiche che fanno scaturire gli avvenimenti a schermo l’opera sembra più concentrata nel coprire tutti i momenti iconici della vita di Napoleone e l’effetto che si ottiene è grossomodo quello di leggere un Bignami invece che un saggio approfondito. Purtroppo però questa sequela di date, battaglie e incontri è priva di anima e restituisce un protagonista complessivamente piatto. Non si riesce nemmeno a rendere convincente il legame tra Napoleone e le sue truppe, tanto scarso è il carisma che emana l’interpretazione di Joaquin Phoenix e poco incisivi sono i suoi discorsi di incoraggiamento (in particolare quello rivolto alle truppe una volta tornato dall’esilio sull’Isola d’Elba è da mani nei capelli). Non si respira minimamente il senso d’epica che sarebbe richiesto a un film che si propone di spettacolarizzare in questo modo le battaglie campali, anche queste ben eseguite ma prive di anima (dov’è la vecchia guardia di Napoleone che a Waterloo ne copre la ritirata con lo storico “Merde” di fronte alla richiesta di resa da parte delle truppe inglesi?).

 

In definitiva Napoleon è un film pieno di difetti e di occasioni mancate che finisce per lasciare un forte senso di amaro in bocca per quello sarebbe potuto essere.

Voto:
2/5
Andrea Barone
4.5/5
Andrea Boggione
3/5
Arianna Casaburi
2.5/5
Christian D'Avanzo
2/5
Emanuela Di Pinto
0/5
Matteo Farina
4.5/5
Gabriele Maccauro
2/5
Matteo Pelli
4/5
Vittorio Pigini
4/5
Bruno Santini
0/5
Giovanni Urgnani
4/5
0,0
Rated 0,0 out of 5
0,0 su 5 stelle (basato su 0 recensioni)
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