Tre colori – Film Blu: la spiegazione del finale del film di Krzysztof Kieslowski

Tre colori – Film Blu è il primo capitolo della trilogia dei colori del regista Krzysztof Kieslowski, uscito nel 1993 che sfrutta un linguaggio visivo poetico mostrato anche nel suo epilogo: qual è il significato delle scene finali?
Di seguito la spiegazione del finale di Tre colori - Film Blu, di Krzysztof Kieslowski

Articolo pubblicato il 24 Dicembre 2023 da Arianna Casaburi

Tre colori – Film Blu è il primo capitolo uscito nel 1993 del regista polacco Krzysztof Kieslowski che apre la trilogia dedicata ai colori della bandiera, nonché ai principi della Rivoluzione Francese. Il film impone la propria carica altamente espressiva, alimentata da simboli e sinestesie, dall’inizio fino alla sua conclusione, rendendo così necessario un maggiore approfondimento interpretativo delle scene finali. Seguono la conclusione e la spiegazione del finale di Tre colori – Film Blu, di Krzysztof Kieslowski.

Il finale di Tre colori – Film Blu, diretto da Krzysztof Kieslowski

L’epilogo di Tre colori – Film Blu catapulta lo spettatore in un’atmosfera solenne. La protagonista Julie (Juliette Binoche), che all’inizio del film perde suo marito Patrice e sua figlia Anna in un incidente stradale, scopre che il suo amante Olivier (Benoît Régent) aspetta un figlio da un’altra donna, Sandrine (Florence Pernel). Nella scena successiva Julie si trova nella casa di Patrice intenta a completare e correggere la melodia da lui iniziata a comporre prima della sua morte. Julie telefona a Olivier per comunicargli che il componimento è terminato e che può venire a prendere lo spartito. Olivier si rifiuta in quanto la melodia potrebbe essere associata a Julie e non a suo marito Patrice. Julie lo richiama subito per chiedergli se la ama ancora e poi gli riferisce che sta per arrivare a casa sua.

 

Prima di andare via però, Julie osserva per un’ultima volta gli spartiti manoscritti del suo amato Patrice, e, passando con le dita sopra le singole note, suo marito e la melodia da lui composta riprendono vita risuonando in sottofondo. Subito dopo, Julie arrotola le carte e parte per dirigersi a casa di Olivier e la ripresa si sposta inquadrando il lampadario a goccia anch’esso di colore blu, emblematico in quanto ricordo simbolico di suo marito. Nel mentre, la camera inizia a girare su se stessa e inquadra alcune persone una dopo l’altra, tra loro apparentemente scollegate: Julie e Patrice mentre fanno l’amore, un giovane che si sveglia nel cuore della notte e sfiora il crocifisso che ha al collo come se cercasse da questo conforto, una signora che sembra vivere all’interno di una struttura di riposo e infine una ragazza che lavora dentro un locale a luci rosse

Di seguito la spiegazione del finale di Tre colori - Film Blu, di Krzysztof Kieslowski

La spiegazione del finale di Tre colori – Film Blu

La carrellata di personaggi mostrati nella sequenza finale non è casuale. Il regista sembra voler rappresentare una sorta di commedia umana composta da persone differenti, ma accomunate dalla sofferenza, fisica o psicologica che sia dovuta a un trauma o a una malattia, ognuno di loro l’incarnazione di una declinazione diversa del desiderio di libertà dal dolore. Nelle sequenze che costituiscono il finale del film, il componimento, colonna sonora di tutta la pellicola, è accompagnato da un testo cantato lirico, le cui parole sembrano consolare ed essere lo specchio di ciò che provano i personaggi ma soprattutto Julie: “Anche se parlo la lingua degli angeli, se non ho amore, divento come l’acciaio vuoto. Anche se ho il dono della veggenza, comprendo ogni mistero e conoscenza e nutro fede a sufficienza per muovere le più possenti montagne, se non ho amore non sono niente. L’amore è paziente. L’amore è gentile, sorregge e spera in ogni cosa. L’amore non sbaglia mai. Le profezie potranno sbagliare, le bocche taceranno, il sapere appassirà”.

 

Tra gli ultimi dei personaggi che compongono la commedia umana di Film Blu, troviamo Sandrine e Julie. La prima esattamente nel punto dell’opera lirica in cui viene pronunciata la frase “E ora dobbiamo dimorare nella fede, nella speranza e nell’amore. Ma il più grande fra questi tre è l’amore”, rappresentata con il pancione durante un’ecografia, il feto raffigurato sullo schermo del macchinario. Successivamente abbiamo un primo piano su Julie mentre sta piangendo, le mani raccolte in segno di preghiera poggiate sulle labbra. I lineamenti del suo viso progressivamente si sovrappongono a un’ombra di colore blu di un albero mosso dal vento.

 

La scena lascia poi lo spazio al finale: uno schermo completamente blu. Il blu, primo colore della bandiera francese, il colore del diritto alla libertà, contro un dolore troppo grande per essere portato dentro, ma necessaria per poter finalmente andare avanti. Il blu che è il colore dell’immensità del mare, quello che squarcia l’orizzonte e lascia spazio ora a un finale aperto per il futuro di Julie che, come una melodia, resta tutto ancora da comporre. Tre colori – Film Blu è disponibile per la visione a noleggio a pagamento con abbonamento Amazon Prime Video, oppure da quest’ultima piattaforma gratuitamente sottoscrivendo a Raro Video o The Film Club