Recensione: Monarch – Legacy Of Monsters 1×04: Paralleli e Interni

Monarch - Legacy Of Monsters: la recensione del quarto episodio

Articolo pubblicato il 2 Dicembre 2023 da Andrea Barone

SCHEDA DELLA SERIE

Titolo della serie: Monarch – Legacy Of Monsters

Genere: thriller, avventura, giant monster movie
Anno: 2023
Durata: 50 min
Regia: Julian Holmes

Sceneggiatura: Milla Bell-Hart 
Cast: Anna Sawai, Kiersey Clemons, Kurt Russell, Ren Watabe, Mirelly Taylor, Quyoko Kudo, Joe Tipett

Colonna Sonora: Leopold Ross
Paese di produzione:
Stati Uniti D’America

Oggi l’acclamato “Godzilla: Minus One” esce nelle sale cinematografiche di tutto il mondo (Italia compresa), ma nel frattempo i fan del kaiju possono continuare ad esplorare nuovi lati del Monsterverse attraverso la serie televisiva “Monarch: Legacy Of Monsters“. Dopo aver analizzato il terzo episodio, è uscito il quarto che è disponibile su Apple TV Plus

La trama di Monarch: Legacy Of Monsters 1×04

Per la prima volta la serie non racconta nuovamente anche il passato legato a Shaw, ma si concentra esclusivamente sui protagonisti del presente attraverso la seguente trama:

Cate, Kentaro e May, accompagnati dall’ex generale Shaw, proseguono la loro escursione in Alaska per ritrovare Hiroshi, ma vengono raggiunti da un titano che si avventa su di loro per cacciarli come prede. Anche se il quartetto riuscisse a sfuggire alla mostruosa creatura, non sono da sottovalutare le temperature ghiacciate del posto, dal momento che, senza l’aereo, il gruppo si è perso e non sa come sfuggire da quella situazione mortale senza farsi mangiare o morire di ipotermia. Nel frattempo la Monarch continua a cercare un modo per stanarli, scoprendo dei dati molto importanti e preoccupanti.”

La recensione del quarto episodio di Monarch - Legacy Of Monsters

La recensione del quarto episodio di Monarch: Legacy Of Monsters

Con il quarto episodio, la serie si trasforma in una sfida alla sopravvivenza: attraverso l’inserimento di un titano alto poco più di 4 metri (quindi senza ricorrere alle dimensioni canoniche dei kaiju), c’è più possibilità che i protagonisti possano interagire con le creature. In questo modo il Monsterverse espande anche la sua eredità dal mondo di King Kong oltre che da quello di Godzilla, dal momento che l’impostazione ricorda moltissimo le atmosfere dell’originale film del 1933 e del remake di Peter Jackson, in cui i protagonisti sono degli avventurieri che rischiano di morire da un momento all’altro nell’esplorare un territorio con creature inedite e pericolose al suo interno. Se però l’esplorazione di un’isola sperduta è già stata affrontata in “Kong: Skull Island“, l’intelligenza degli autori è quella di spostare l’ambientazione in Alaska, perché così, rispettando lo spirito della struttura narrativa, si creano situazioni originali che possano risultare anche accattivanti e ricche di cardiopalma.

I ghiacciai dell’Alaska vengono infatti mostrati come dei territori pronti ad accogliere gli umani nelle braccia fredde della morte, mentre i protagonisti appaiono sempre più impotenti. Nonostante si è giunti appena al quarto episodio (in totale sono dieci), la paura che uno di loro arrivi al decesso è molto alta, perché fino alla fine viene la narrazione mantiene un alto tasso di tensione. La pericolosità dell’ambiente si fonde meravigliosamente con la creatività del design del titano, il cui nome ufficiale è Frost Vark (realizzato con effetti digitali sempre splendidi): tale mostro è stato infatti studiato in ogni singolo dettaglio grazie alle sue abilità di attacco originali ed alle sue caratteristiche “scientifiche” che lo fanno apparire credibile e temibile.

Monarch Legacy Of Monsters 1x04: la recensione

Arte e coraggio nella lotta per la crescita

Pur essendo il primo episodio della serie a non mostrare dei flashback ambientati negli anni 50, comunque la struttura mantiene l’alternanza tra passato e futuro, approfondendo però la figura di Kentaro un’anno prima degli eventi legati alla scomparsa del padre. I ricordi di Kentaro, i quali mostrano in che modo lui e Mei si sono conosciuti, mostrano la difficoltà di quest’ultimo nel riuscire a lavorare come artista, esplorando i modi in cui i suoi lavori vengono percepiti dalle gallerie. Kentaro infatti ha difficoltà ad esprimere sé stesso al di fuori dei propri disegni e delle proprie sculture, non sposandosi con l’ambiente ricco che vuole spronarlo a mettere in mostra lati del suo aspetto contro la sua volontà e per puri fini economici. Ciò causa un distacco in Kentaro e viene mostrato il contrasto tra il prestigio della mostra ed il suo impulso nel fare ciò che il cuore gli chiede di seguire: quando infatti conosce Mei, Kentaro rinuncia a tutta la sua timidezza e diventa molto più spontaneo, perché in quel momento sa che è in compagnia di una persona che può davvero farlo stare bene, esprimendosi spontaneamente proprio come quando utilizza matite su carta e pennelli su tela.

La difficoltà di Kentaro nel far valere la sua arte e di riuscire a muoversi in un ambiente ostico riflette la sua difficoltà nell’avere fiducia in sé stesso, o almeno finché non trova qualcuno che possa spronarlo per farlo sentire completo. Questa ricerca per essere esortato ad agire si collega alla sua forza di volontà nel ritrovare suo padre, così come la sua determinazione nel trovare aiuto per sopravvivere non è differente dalla sua determinazione per la pittura. Kentaro affronta numerosi ostacoli per crescere e riuscire a far valere l’importanza di ciò per cui lotta. Qualsiasi essere umano, che debba credere in un sogno o continuare a tirare avanti, lotta sempre con grande intensità, per questo il valore di un artista non è diverso dal valore di un avventuriero o di qualsiasi essere umano che vuole risolvere i propri problemi interiori. Questo approfondimento del personaggio di Kentaro, il quale lascia anche degli interessanti collegamenti per comprendere i misteri legati al personaggio di Mei, risultano essere toccanti e ben sviluppati.

Il quarto episodio di “Monarch: Legacy Of Monsters” è un grande racconto di avventura pieno di atmosfere thriller, avvalorate da un’ottima messinscena registica, la quale, allo stesso tempo, si prende i giusti momenti per mostrare l’anima dei personaggi che coinvolgono lo spettatore in un realistico percorso di crescita. Come si espande la mitologia del Monsterverse, si espandono anche i sentimenti dei protagonisti.

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