Articolo pubblicato il 27 Dicembre 2023 da Bruno Santini
Gli Oscar sono cambiati particolarmente negli ultimi anni, grazie ad un nuovo modo di interpretare le pellicole che vengono presentate e in virtù di quei nuovi sistemi di valutazione ed inclusione che si aggiungono alla già tanto marcata sensibilità di cui ha bisogno anche il cinema contemporaneo. Per questo motivo, tra le richieste che vengono specificate da parte degli Academy Awards c’è anche quella di un maggiore bisogno di inclusività, soprattutto rispetto alla tematica LGBT che viene predisposta – per fortuna – in maniera sempre più naturale nei film, diventando una risorsa in molti casi.
I film LGBT che potrebbero ottenere una candidatura
Gli Oscar 2024 potrebbero, per i motivi precedentemente citati, includere numerose pellicole con tematiche LGBT nelle categorie fondamentali, presumibilmente anche con la possibilità di premi. Naturalmente, vengono citati soltanto alcuni dei film per categorie fondamentali come quella di miglior film, migliore sceneggiatura o migliori attori, con casi specifici di cortometraggi per cui si attende una nomination. Di seguito, alcuni dei titoli in questione.
Rustin
Il racconto di un pezzo di storia importante per gli Stati Uniti d’America permette, in Rustin, di trattare anche tematiche fondamentali, tra cui l’inclusione che viene portata avanti grazie al personaggio che dà nome al film, interpretato da un Colman Domingo in odore di candidatura tra i migliori attori protagonisti. La cura espressiva del suo volto e l’incedere, della macchina da presa, sulla sua espressione sono i tratti caratteristici di un film che parla anche dell’omosessualità del suo protagonista e di come questa venga percepita nella cultura del tempo, aperta sì ad una maggiore integrazione delle persone nere, ma ancora incapace di rapportarsi ad una persona dichiaratamente gay.
All of Us Strangers (Estranei)
In Estranei, i due protagonisti avvertono il peso della loro esistenza in seguito a molteplici traumi. Il personaggio di Adam si rapporta costantemente con i suoi genitori nella vecchia casa, ormai disabitata, e molto spesso traspare la sofferenza esplicita patita dal protagonista quando parla della sua omosessualità. Infatti, il protagonista interpretato da un intenso e compassionevole Andrew Scott, l’unico che potrebbe ottenere una candidatura come miglior attore protagonista, mette in risalto la paura della madre a riguardo, poiché suppone che la solitudine e la depressione del figlio siano dovute proprio al suo essere omosessuale.
Dunque, in Estranei il percorso malinconico condiviso da Adam e Harry (Paul Mescal) si fa portavoce dell’universalità dell’amore, il quale non conosce genere o età, ma si basa esclusivamente sulla fiducia, il rispetto e il supporto reciproco, specialmente nei momenti maggiormente difficoltosi. L’elemento fantastico si mescola con quello romantico in maniera travolgente, normalizzando l’omosessualità e sottolineando i connotati onnicomprensivi del sentimento alimentato dai due personaggi. Per il modo in cui viene trattato il tema, il film potrebbe riuscire ad ottenere una candidatura nella categoria di migliore sceneggiatura non originale, pur in una lista piuttosto ricca di titoli.
Bottoms
L’omosessualità è il cuore pulsante di Bottoms, un film di Emma Seligman che ha stupito ogni spettatore e critico nel contesto del Sundance e che, scritto in collaborazione con Rachel Sennott, si avvale del volto della stessa attrice, insieme a quello di Ayo Edebiri, in quanto motore. Le due attrici potrebbero essere tranquillamente candidate per una prova attoriale sicuramente convincente, che seguirebbe anche la scia di quelle nomination degli ultimi anni che pescano tra film non esattamente sulla cresta dell’onda: nel 2023, infatti, la shortlist aveva incluso anche Bill Nighy e Paul Mescal tra gli attori protagonisti.
Al di là di questo elemento, Bottoms è sicuramente un film che rivoluziona il genere della teen comedy a partire da un rovesciamento delle sue tematiche e immagini fondamentali, affidandosi alla tensione sessuale che diviene pulsante grazie al tema queer presentato. È un film che, per il suo modo di parlare di crescita, sesso e scoperta, potrebbe meritare un posto agli Oscar 2024 per la sua sceneggiatura originale.
Nyad – Oltre l’oceano
L’impresa di Diana Nyad è sicuramente una delle più memorabili e importanti da ricordare, in virtù di quella capacità di superare i propri limiti che ha portato la nuotatrice, al suo quinto tentativo, a riuscire nell’impresa di nuotare per oltre 170 chilometri, da Cuba alla Florida, senza utilizzare una gabbia per squali e, soprattutto, battendo non soltanto una prova, ma anche e soprattutto se stessa. Nyad – Oltre l’oceano non è certo uno dei film favoriti per l’edizione 2024, ma l’interpretazione di Jodie Foster, che regala al pubblico un personaggio omosessuale con incredibile capacità recitativa, potrebbe trovar spazio nella shortlist delle migliori attrici protagoniste.
Il colore viola
Il remake del celebre film di Steven Spielberg, che vede il regista nei panni del produttore per questo film, permette di accendere la luce su un tema che non aveva trovato spazio nella pellicola del 1985: l’omosessualità e la storia d’amore tra Celie Harris e Shug Awery, raccontata all’interno del libro da cui il film è ispirato. Per questo motivo, il film in questione – che potrebbe ottenere una candidatura nella categoria di migliore sceneggiatura non originale o per l’attore non protagonista a Colman Domingo, che interpreta Mister – può definirsi più ampio rispetto alla trattazione del tema queer.
Lo sceneggiatore Marcus Gardley ha dichiarato, a tal proposito: “Questo è uno dei motivi per cui ho ottenuto il lavoro. La mia presentazione è iniziata con: “Questa è una storia d’amore tra due donne”. Era la cosa più importante per Alice Walker”. Nel film originale non c’era abbastanza amore romantico tra Celie e Shug. Volevo che la storia d’amore fosse prominente e non volevo trascurare il fatto che queste due donne fossero innamorate”.
Saltburn
L’ossessione, raccontata attraverso un film erotico a tinte queer, è il tema che muove la realizzazione di Saltburn, film di Emerald Fennel che torna ad essere prepotentemente in rampa di lancio per gli Oscar 2024, dopo il successo ottenuto con Una donna promettente. I protagonisti sono Barry Keoghan e Jacob Elordi, in un lungometraggio che racconta tutta la tensione erotica del primo, ossessionato dall’aristocratico. Entrambi in odore di candidatura nelle categorie dedicate agli attori agli Oscar 2024.
Strange Way of Life
Nell’atto di presentare il suo cortometraggio Strange Way of Life, Pedro Almodovar spiegava: “Non è uno spaghetti western, ma casomai un western classico a modo mio dove due uomini pensano che amarsi potrebbe voler dire proteggersi e invecchiare insieme”. Lo strano modo di vivere, che viene indicato nel cortometraggio con Ethan Hawke e Pedro Pascal, altro non è che quello in cui si voltano le spalle al desiderio, rinunciando ad un amore che potrebbe essere soltanto apparentemente proibito: l’omosessualità del cortometraggio allora vive del desiderio reciproco e della voglia di possedersi, anche a 25 anni di distanza, da parte dei due protagonisti, in un’opera che – nonostante la sua durata – merita tutto il suo spazio agli Oscar 2024.
Le variabili indipendenti
Unico cortometraggio italiano ad essere stato presentato in concorso alla 72esima edizione della Berlinale, Le variabili indipendenti potrebbe essere l’unica firma italiana tra i titoli citati nella lista in questione. Si tratta di un lavoro di Lorenzo Tardella prodotto dal Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma, che avviene a seguito del percorso di studi da parte del giovane regista. La trattazione del tema LGBT è sicuramente molto affascinante per un corto che parla della scoperta di un primo amore e, soprattutto, delle accezioni di desiderio che si interfacciano alla paura e alla curiosità dei due protagonisti. Si tratta di un modo di interpretare e definire l’omosessualità sicuramente molto convincente, che potrebbe meritare una candidatura agli Oscar 2024.