SCHEDA DEL FILM
Titolo del film: Santocielo
Genere: Commedia
Anno: 2023
Durata: 120 minuti
Regia: Francesco Amato
Sceneggiatura: Ficarra e Picone, Francesco Amato
Cast: Salvatore Ficarra, Valentino Picone, Barbara Ronchi, Maria Chiara Giannetta, Giovanni Storti
Fotografia: Gherardo Gossi
Montaggio: Claudio di Mauro
Colonna Sonora: Andrea Farri
Paese di produzione: Italia
Uscito nelle sale il 14 Dicembre 2023 la nuova pellicola con Ficarra e Picone ha fatto sin da subito discutere, fra risate ed accuse di blasfemia c’é si è creata una vera e propria frattura di pubblico e critica. Il duo comico siciliano torna nuvamente nei lidi religiosi dopo il divertente “Il primo Natale”, questa volta giocando su temi decisamente più controversi e più pungenti. Ma sarà riuscita una delle accoppiate comiche più apprezzate d’Italia a confezionare una pellicola degna di rivaleggiare con le precedenti? Per scoprirlo vi presentiamo in questa sede la recensione di Santocielo, il nuovo film con Ficarra e Picone diretto da Francesco Amato.
La trama di Santocielo, diretto da Francesco Amato
Al fine di procedere con la recensione del film, vi presentiamo la sinossi di Santocielo; il nuovo film con Ficarra e Picone:
“Aristide è un angelo che lavora in paradiso all’ufficio smistamento preghiere e che ha come sogno quello di entrare a fare parte del coro dell’Altissimo. Proprio durante un’assemblea indetta da Dio, si deve decidere se eliminare l’umanità con un diluvio universale oppure mandare sulla Terra un nuovo messia come ultimatum. Si opta per la seconda, ma nessun angelo si propone per il compito; alla fine la scelta cade su Aristide. Lui deve solo recarsi sul pianeta Terra, scegliere una ragazza e toccarle il grembo per farla restare incinta, ma per una serie di equivoci, finisce per ingravidare Nicola, cui tocca il ventre per errore nell’atto di spingerlo per evitare che venga investito da un furgone, mentre entrambi sono ubriachi. “
La recensione di Santocielo, quando la comicità non arriva
Salvatore e Valentino sanno essere pungenti in modo decisamente non banale, lo hanno dimostrato con “L’ora legale“. Un film che ironizzava su comportamenti tipicamente siciliani ma che alla fine nella sua amarezza lasciava degli spunti di riflessione rimandando alla lontana alla struttura della “commedia all’italiana”. Anche sul fronte religioso il duo comico riesce ad essere decisamente sul pezzo, “Il primo natale” nella sua semplicità riusciva a sfruttare il tema biblico per mettere in scena un classica ode ai buoni sentimenti. E quando sono diretti? Il risultato è sotto gli occhi di tutti con “La stranezza”, un film tutto fuorché banale e dal tocco decisamente nostalgico. Questo per dire che il duo comico, al netto del gradimento, ha sempre cercato di sperimentare puntando ad una comicità dai tocchi più intimi. Era lecito riporre aspettative per un soggetto come quello di Santocielo: speranze ovviamente sfumate in un nulla di fatto.
La pellicola è distaccata, sembra avere il terrore di muovere una singola critica alla religione. Di fronte ad un soggetto così provocatorio ci si aspetta, appunto, una provocazione. Tuttavia, la pellicola si nasconde dietro battute fiacche e un ritmo blando. Manca tutto quell’apparato pungente e dai tempi comici puntuali tipico del duo comico, il film ne esce completamente senza personalità e all’insegna dell’insoddisfazione; non si va mai a fondo, nemmeno nelle performance: troppo derivative e caricaturali. Manca quella spinta emotiva che porta lo spettatore ad appassionarsi alla vicenda per le 2 ore di durata del film, decisamente troppe per quella che è la sceneggiatura proposta. Si sarebbe dovuto osare, registicamente e narrativamente, ma questa volta non si è fatto. Bisogna allora chiedersi il perché di questa scelta così strana, e la risposta purtroppo non è per niente immediata.
Considerazioni finali su Santocielo, l’ultima pellicola con Ficarra e Picone
Maggiori sono le aspettative, maggiore è il dolore della caduta. Questo è il caso di Santocielo: un film dove era lecito aspettarsi molto. La pellicola non ci riesce: non diverte, non porta riflessioni, si accontenta di non rischiare di offendere nessuno, non osa nemmeno sul fronte tecnico e registico. Ma gli incidenti capitano anche ai migliori, non c’é da allarmarsi di fronte ad un passo falso. Bisogna però auspicare ad un ritorno di quel desiderio di pungere nel vivo, di toccare i nervi scoperti e di far emergere le controversie, oppure semplicemente di affidarsi ad una direzione più consapevole dei progetti in essere. Santocielo, è proprio il caso di dirlo.
