Articolo pubblicato il 21 Dicembre 2023 da Bruno Santini
Il mondo della serialità è un panorama talmente variegato che può tranquillamente essere paragonato al cinema, soprattutto nei mezzi che vengono annualmente investiti per la realizzazione di questo tipo di narrazioni. Se qualche tempo fa la serie tv veniva vista come qualcosa di “diverso” e spesso “di serie B” rispetto al film, nel corso degli anni ha guadagnato sempre più autorevolezza non solo grazie al coinvolgimento di grandi registi ed attori che hanno deciso di esplorare questo tipo di narrazione ma anche per quel modo di raccontare storie, diluito, approfondito e peculiare che fa parte delle serie tv. Disponendo di più tempo (e a volte anche di mezzi superiori) rispetto ad un lungometraggio, il prodotto seriale diventa qualcosa di sempre più appassionante, da seguire e da esplorare in modo da arrivare al “season finale” capace di chiudere tutte le trame lasciate aperte nel corso degli episodi. Nonostante le serie tv generalmente vengano viste come un prodotto giudicabile soltanto nell’insieme e dopo aver visto tutti gli episodi di una determinata stagione, non si può mettere in secondo piano il valore artistico e narrativo che possono avere le singole puntate.

Quali sono i migliori episodi televisivi del 2023
Per questi casi, molto spesso, vengono citati i cosiddetti bottle episode, realtà che sviluppano una storia parallela ed autoconclusiva rispetto a ciò che è la macrotrama della serie. In altri casi, però, alcune puntate riescono a “distinguersi” per qualità e narrativa da altre grazie al modo in cui puntano a riassumere in poco meno di un’ora quella che è l’essenza totale della serie di cui fanno parte. E’ un discorso che riguarda ogni genere, dal dramma alla commedia, è che interessa più che un fattore principalmente estetico e registico, il modo in cui l’episodio è scritto e proposto al pubblico. Ancor più che al cinema, la scrittura nel mondo delle serie tv è il pilastro su cui si basa l’intero racconto. Avendo a disposizione un tempo molto più lungo, la scrittura seriale si basa sulla minuzia, sulla precisione e sull’immensa capacità dello sceneggiatore di proporre una storia capace di attrarre lo spettatore per un tempo che vada oltre le due ore canoniche che una persona trascorre in una sala cinematografica. Il 2023 è stato un anno fondamentale per la serialità grazie all’uscita delle stagioni finali di tantissimi successi (Succession, Ted Lasso e La Fantastica Signora Maisel sono un esempio) e l’arrivo di nuovi titoli che sono saliti immediatamente agli onori della cronaca per la loro qualità (The Last of Us). In ognuno di loro, però, ci sono stati degli episodi in particolare capaci di dimostrare a che punto, sul lato della scrittura e della qualità, la serialità è capace ad arrivare nel suo modo di raccontare storie. Con la fine dell’anno che si avvicina, vi raccontiamo i 10 episodi televisivi migliori e più significativi del 2023.
Loki 2 – 2×06 Gloriosi propositi
In un’annata nel quale l’MCU non è stato capace in alcun modo di essere coerente con se stesso, con un’altalena di prodotti incapaci di mantenere una continuità qualitativa, il finale di stagione di Loki 2 è stato un piacevolissimo colpo di scena. La serie con protagonista Tom Hiddleston, a differenza degli altri prodotti seriali Marvel, ha dimostrato fin da subito la necessità di raccontare qualcosa che ha raggiunto il suo culmine nell’ultimo episodio. Un percorso cominciato con un Loki, ancora principe di Asgard centrato sui suoi “gloriosi propositi” totalmente egoistici. Nella 2×06 vediamo un personaggio cresciuto pronto a sacrificare se stesso per “l’eternità” pur di dare una seconda possibilità a coloro che ama.
Dead Ringers – 1×01 Uno
Nel 1988, dopo il successo di La Mosca ed una pietra miliare della settima arte come Videodrome, David Cronenberg dirige uno dei suoi più grandi capolavori: Inseparabili. Nel corso di questo 2023 si è deciso di riprendere l’opera del regista canadese e trasformarla in una serie tv, ovvero Dead Ringers – dal titolo originale del film – con Alice Birth nei panni di showrunner ed i vari Sean Durkin, Karena Evans, Lauren Wolkstein e Karyn Kusama alla regia. Un’operazione già vista ma che in questo caso, per fortuna, non si limita a raccontare con un media diverso il film stesso, ma lo reinventa e rende attuale come non mai. Il pilota della miniserie Amazon Prime Video è un concentrato di idee e dà immediatamente l’idea di ciò a cui lo spettatore andrà incontro. Nonostante il film del regista canadese fosse già anni luce avanti rispetto al suo periodo storico – come, d’altronde, è sempre successo nella carriera di David Cronenberg – con Dead Ringers si riesce a dare nuova linfa vitale alla narrazione, passando dal doppio ruolo di Jeremy Irons a quello di Rachel Weisz, parlando in modo ragionato ed intelligente di femminismo, aborto e società e, soprattutto, raccontando il tutto senza tempi morti, senza la volontà di allungare il brodo ma con la consapevolezza che 6 episodi siano tutto ciò che serve per questa storia. Una serie dunque atipica, se si pensa a quelle odierne, ma soprattutto fresca e con un livello qualitativo che poche volte si è visto in tv. Dead Ringers è un must per ogni appassionato, ma anche la perfetta occasione per riscoprire un regista fondamentale come David Cronenberg.

Good Omens 2 – 2×06 Every Day
Quando Amazon Prime Video annunciò il rinnovo di Good Omens per una seconda stagione, molti diedero del pazzo a Neil Gaiman per la sua scelta di scrivere una storia originale che continuasse il soggetto di Buona Apocalisse a tutti, uno dei suoi romanzi più famosi. L’ultimo episodio della seconda stagione è un trionfo dell’amore nella sua varietà in tutte le sue infinite forme. Un concetto di amore che, nonostante sia il sentimento più umano del mondo, attraversa i secoli, lo spazio e il tempo, nel nome di qualcosa di più alto e che non fa, in alcun modo, distinzione tra bene e male o tra giusto e sbagliato. ‘Every Day’ è l’inizio di qualcosa che era già stato mostrato, nella sua forma più embrionale nel romanzo del 1990 e che, finalmente, ha iniziato ad ottenere il meritato coronamento nel finale di stagione di Good Omens 2.
The Last of Us – 1×03 Long, Long Time
Già prima che la serie andasse in onda gli autori avevano preparato ad un terzo episodio di altissimo livello. E così è stato. Mentre la narrazione di Joel ed Ellie si interrompe, il focus si sposta su un racconto lungo quasi 20 anni della storia tra Bill E Frank, il primo, un survivalista pronto da anni ad affrontare un’apocalisse zombie, il secondo, invece, un uomo sensibile e profondamente umano. La puntata è, senza alcun dubbio, la migliore della serie nonostante la sua natura da bottle episode. Il racconto, quasi totalmente originale rispetto al videogioco, porta sul piccolo schermo una storia d’amore sincera, fatta di sostegno reciproco e, soprattutto, di cura e necessità di essere presenti per qualcuno. Ad aiutare un racconto toccante, magnificamente scritto e girato, ci sono le interpretazioni dei due protagonisti, Nick Offerman in un inedito ruolo drammatico e Murray Bartlett, già vincitore di un Emmy per The White Lotus, che arricchiscono e rendono ancor più significativo il messaggio di amore puro e protezione che la storia vuole trasmettere.

Succession – 4×03 Le Nozze di Connor
Il mondo intero dopo i primi episodi della quarta stagione di Succession, parlava di serie “stanca” pronta ad andare in pensione. E’ nella terza puntata che la serie manda a benedite tutte le critiche che stavano circolando sul suo conto, proponendo quello che è stato definito in maniera unanime da tantissimi critici come il miglior episodio televisivo dell’anno. L’episodio sigla quello che, probabilmente, è il più grande colpo di scena dell’intera serie e che lascia il pubblico e i protagonisti orfani di colui che, per anni, è stato il punto nevralgico dell’intera narrazione. Il ritmo forsennato, la scrittura geniale, rendono l’episodio immediatamente un istant classic che, sicuramente, nel tempo diventerà una vera e propria pietra miliare del mondo della serialità. E diciamo che il paragone con Le Nozze Rosse de Il Trono di Spade è più che giustificato.
Ted Lasso – 3×06 Girasoli
Alla definizione di “svolta del personaggio” troverete, senza alcun dubbio, il sesto episodio dell’ultima stagione di Ted Lasso. Oltre ad essere l’unico dell’intera serie a mettere “temporaneamente in pausa” la narrazione di Richmond raccontando la trasferta della squadra ad Amsterdam per una amichevole, l’intero episodio, attraverso delle microtrame che coinvolgono ogni personaggio principale, ci mostra quello che è l’inizio della maturazione definitiva di ogni protagonista: Ted che “scopre” il calcio, Rebecca che vive la sua avventura nei canali di Amsterdam, Jamie e Roy che riescono a fare pace con la propria amicizia e trovare il loro “mulino a vento”, Higgins che dimostra di essere qualcosa in più di un semplice direttore sportivo. E come non parlare dell’intero bus pronto a ritornare a Richmond che canta sulle note di Three Little Birds di Bob Marley?

The Bear – 2×06 Pesci
Se si pensa ad un lavoro di estrema qualità, per quanto riguarda la capacità di scrittura e la disposizione degli elementi dal punto di vista narrativo, non si può non citare il sesto episodio della seconda stagione di The Bear, che prende iconicamente il nome di Berzattos. Episodio più duraturo dell’intera stagione, costituisce quello che – a tutti gli effetti – potrebbe essere definito un filler, poiché non propone un salto in avanti nella narrazione, eppure un lavoro di questo genere può già definirsi capolavoro. Da un lato è magistrale la scelta degli interpreti, che aumentano il livello complessivo dell’opera pur funzionando soltanto da guest star: in tal senso, la presenza di Jamie Lee Curtis ruba nuovamente la scena, dopo aver già impressionato nella prima stagione, coadiuvata da un Bob Odenkirk sugli scudi. La capacità di una scrittura impeccabile si individua sulla base di quegli indizi che vengono offerti allo spettatore con estrema intelligenza: in questo caso, ad esempio, è il numero di telefono che viene pronunciato ad alta per offrire, a chi osserva, un collegamento con la struttura della serie. Il salto indietro nel passato avviene in un unico set, che ingloba i personaggi nell’atmosfera claustrofobica della cucina di casa, colta nel suo caos e nelle sue numerose preparazioni; è poi la volta della tavola imbandita, che comunica metaforicamente l’esatto opposto di ciò che dovrebbe: non è la convivialità della cena di Natale che ci si attende, bensì lo scoppio di quelle personalità contrastanti che avviene in maniera cadenzata, dapprima con l’ironia, poi con la violenza, portando con mano lo spettatore verso il finale magistralmente reso, grazie al climax ascendente di cui l’episodio si serve. The Bear è già storia della televisione e questo episodio, più che mai, lo dimostra.
Blue Eye Samurai – 1×05 Il Ronin e la Sposa
Il 2023 è stato fondamentale anche per quanto riguarda il fronte della serialità d’animazione con l’uscita di prodotti, diventati immediatamente iconici, come Blue Eye Samurai. Il quinto della serie d’animazione Netflix resta a dir poco sensazionale sotto diversi punti di vista, innanzitutto, quello narrativo. A metà della prima stagione, infatti, si continua a portare avanti una narrazione che si sostiene sul fascino glaciale ed implacabile della sua protagonista finché, appunto, con questo episodio non ci si addentra nell’intimo del personaggio, mostrando un lato che poteva quasi sembrare impensabile in quel momento della narrazione. Il flashback del passato di Mizu è, infatti, fondamentale per forgiare in toto il carattere del personaggio e ciò si lega ad una scelta espositiva di grande classe stilistica. Come specchio dell’intera prima stagione di Blue Eye Samurai, nel quinto episodio lo stile del teatro Bunraku diventa effettivo e determinante, lasciandosi ammirare con gusto in diverse idee visive e sonore che raccontato con sofferente poesia la trasformazione di Mizu, da vittima ad Onryo, da sposa a Ronin.

Our Flag Means Death – 2×06 Calypso’s Birthday
Mai arrivata in Italia, Our Flag Means Death è la conferma di quanto, anche con pochi spiccioli, si riesca a fare qualcosa di ottimo. Il sesto episodio della seconda stagione è, probabilmente, quello che meglio raccoglie lo spirito della serie in tutte le sue sfaccettature e sfumature. Una serie che parla di pirati, amore, identità queer e che riesce a dare quel senso di “famiglia” che è molto raro vedere in prodotti che raccontano il mondo della pirateria. Oltre a rendere concreta la crescita di Stede come uomo e come pirata, il sesto episodio testimonia in pieno il legame sempre più profondo che lo lega alla ciurma. Un uomo che mai nella vita aveva ucciso, spinto a farlo pur di proteggere l’onore dei propri compagni. Parallelamente, invece, vediamo l’umanità di Ed (aka Barbanera) abbandonarsi alle sensazioni e alla possibilità di essere amato. E il finale della puntata con La Vie en Rose, egregiamente interpretata da Izzy (un memorabile Con O’Neill), non può essere che il coronamento di un episodio memorabile.
Ted Lasso – 3×12 Addio, vi salutiamo
Dopo tre eccellenti stagioni, ‘Addio, vi salutiamo’ risulta essere il coronamento perfetto di un percorso cominciato nel 2020. La puntata è un susseguirsi di addii, ogni personaggio si prepara all’inevitabile, c’è chi appare più pronto e chi, invece, ancora deve accettare il proprio destino, ma quello che si percepisce maggiormente è la voglia da parte degli autori di scrivere un finale degno per ogni singolo personaggio. Questo episodio finale non fa altro che ribadire la potenza e la forza di un prodotto televisivo tra i migliori usciti negli ultimi anni, tra personaggi e sequenze divenute già iconiche, racimolando numerosi riconoscimenti e apprezzamenti da critica e pubblico. L’ennesimo episodio che scalda il cuore degli spettatori che non possono fare altro che godersi quest’ultimo emozionate spettacolo: la scelta di tornare a casa di Ted, quella di scrollarsi finalmente di dosso la voglia di distruggere il suo ex-marito da parte di Rebecca, la rinuncia di Nate pronto a riabbracciare nuovamente i colori del Richmond, Roy che trova una nuova dimensione diventando allenatore e capendo, finalmente, la sua necessità di non essere perfetto, Jamie che inizia a far pace con il rapporto con suo padre ecc. Un finale di stagione che segue quel magico flusso che ha contraddistinto tutto il percorso affrontato dalla serie e dai suoi protagonisti, senza dimenticare un insegnamento importante: riconoscere il valore delle persone e non smettere mai di inseguire i propri sogni e obiettivi, basta solo “crederci”.