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Recensione – What If…? 2×01: E se… Nebula si fosse unita alla Nova Corps?

La seconda stagione di What If…? si apre con un episodio senza né alti né bassi, che presenta il personaggio di Nebula nei panni della protagonista.
Recensione - What If...? 1x02: E se... Nebula si fosse unita alla Nova Corps?

La seconda stagione di What If…? 2 si apre con un episodio che affronta uno degli eventi canonici più importanti nella storia della Marvel: il rapporto tra Nebula e Thanos. Con l’episodio che riprende alcuni dei personaggi più amati nel corso della storia del MCU, E se… Nebula si fosse unita alla Nova Corps porta, al centro della narrazione, proprio il personaggio che – nella storia dei Guardiani della Galassia – ha subito una delle trasformazioni maggiori. Ma quale sarà stato il risultato? Di seguito, la trama e la recensione di What If…? 1×02.

La trama di E se… Nebula si fosse unita alla Nova Corps?

Il primo episodio della seconda stagione si apre con la presentazione del cadavere di Yondu, uno dei personaggi meglio sviluppati nel corso della trilogia dei Guardiani della Galassia. La sua morte svela a Nebula, intanto diventata agente della Nova Corps, un piano piuttosto pericoloso che Nebula dovrà sventare: la distruzione dello scudo che protegge la Terra dal possibile attacco di Roman l’Accusatore, che intanto ha tradito e sconfitto Thanos e minaccia di sottomettere il pianeta. A seguito di una serie di peripezie, che includono anche il confronto con Howard il Papero e Groot, Nebula riuscirà nel suo intento di proteggere la Terra sconfiggendo tutti i traditori che complottano con Roman.

La recensione di What If… ? 1×02: un episodio senza né alti né bassi

What If…? rappresenta una delle serie che offre maggiori potenzialità alla Marvel, soprattutto in merito ad un discorso narrativo e strutturale che permette di giostrare, al meglio, personaggi e narrazioni che non sono state particolarmente approfondite nel corso della storia del Marvel Cinematic Universe. Le ristrettezze produttive, in termini di linearità e di canonicità degli eventi, hanno comportato il tralasciare diversi di quegli elementi che i fan richiedono a gran voce e che – attraverso lo sguardo dell’Osservatore – vengono riportate sul piccolo schermo attraverso la più concreta delle funzioni multiversali, quella del what if?

In questo contesto, la serie in questione può definirsi una delle più interessanti che siano state realizzate in casa Marvel, pur con degli evidenti alti e bassi che – fin dalla prima stagione di What If…? – sono stati resi chiari allo spettatore. La seconda stagione, invece, si apre in modo piuttosto cadenzato, attraverso un episodio che presenta certamente dei pregi ma che, allo stesso tempo, accompagna a questi ultimi un incidere ormai classico su alcuni stereotipi tanto narrativi quanto relativi a termini di presenza e trattamento dei personaggi. Quello di Nebula è il classico antieroe che ha guadagnato grande consenso nel corso degli anni e che può dire di essere uno dei maggiormente evoluti grazie alla mano di James Gunn, con la consacrazione definitiva che avviene nel terzo Guardiani della Galassia. Allo stesso tempo, l’idea di far morire Yondu – uno dei più amati dei fan – è certamente intelligente, nella presentazione di un mondo che, benché faccia a meno del Thanos sconfitto da Roman, non smette di essere pericoloso. Accanto a questi elementi di pregio si individua anche la presenza di Howard il Papero, che per la prima volta acquisisce uno spazio maggiore rispetto ai cameo a cui è stato destinato nel corso degli anni da parte della gestione Marvel e che, di sicuro, meriterebbe un approfondimento maggiore.

Non si può dir bene allo stesso modo delle presenze di Groot, Karg e Drax in cameo che, per quanto facciano sicuramente sorridere lo spettatore, appaiono piuttosto vuote rispetto alla tipologia di narrazione che – a quanto pare – non include i Guardiani della Galassia. In generale, quello della seconda stagione di What If…? è un episodio senza alcun picco, che propone una trama e una risoluzione piuttosto classiche e che, soprattutto, si risolve in un insieme di procedimenti simil-proppiani. Né alti né bassi per un episodio che aveva la sola funzione di introdurre la nuova narrazione Marvel da cui ci si aspetta, attraverso le prossime puntate, qualcosa di più.

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