Articolo pubblicato il 24 Dicembre 2023 da Vittorio Pigini
Titolo intramontabile per ogni programmazione televisiva natalizia, l’ottavo film diretto da John Landis Una poltrona per due resta uno dei più grandi cult, da celebrare ossessivamente sul divano ad ogni vigilia di Natale. Nonostante però il film sia entrato con forza nell’immaginario collettivo, l’opera nasconde frizzanti retroscena che (forse) non tutti conoscono.
Una poltrona per due: le curiosità del film di John Landis
Fin dall’anno della sua uscita la commedia con protagonisti Dan Aykroyd ed Eddie Murphy resta, a distanza di esattamente 40 anni, un must da vedere e rivedere tradizionalmente la Vigilia di Natale. Una poltrona per due di John Landis ha, infatti, saputo conquistare più generazioni soprattutto grazie all’energia esilarante restituita dalla visione, che ha fatto breccia ormai nella cultura pop non dando segno di volerla abbandonare. Nonostante il film sia conosciuto praticamente da tutti, tuttavia la produzione nasconde dei retroscena decisamente interessanti dei quali forse non tutti sono a conoscenza.

Come nasce Una poltrona per due
Come spesso accade con le idee più vincenti, anche quella di Una poltrona per due nasce con semplicità ed un po’ per caso. Uno degli sceneggiatori, Timothy Harris, fu infatti solito far parte di un circolo di tennis al quale recarsi per giocare le sue partite. Al circolo fece parte anche una coppia di fratelli medici, ricchi e propensi alla rivalità praticamente su qualunque questione quotidiana si presentava loro. Fu così che Harris accarezzò l’idea di prendere spunto da questa divertente ed interessante situazione, volendo allargare il tema ad un ampio discorso analitico circa la natura dell’uomo e il suo forzato indottrinamento. Harris ne parlò così con il suo collega Herschel Weingrod che, a tavolino, iniziarono a lavorare sulla stesura della sceneggiatura.
Scelte di Casting
Il primo titolo di lavorazione dell’ottavo lungometraggio diretto da John Landis fu “Black and White” anche perché, inizialmente, venne proposta l’iconica coppia della commedia formata da Gene Wilder nel ruolo di Winthorpe e da Richard Pryor in quello di Valentine. Tuttavia, quest’ultimo passò un periodo storico terribile, con un incidente che lo coinvolse e che sembrerebbe essere stato proprio un tentativo di suicidio. La produzione puntò così a sostituirlo con l’allora emergente Eddie Murphy, con lo stesso Landis che dichiarò di non conoscere l’attore. Ma le novità non terminarono qui dato che, a quanto pare, lo stesso Murphy cercò di persuadere la produzione nel sostituire anche Wilder, poiché non voleva sembrare un semplice rimpiazzo di Pryor che spezzasse l’iconica coppia con Wilder…e venne accontentato.
Per la parte di Mortimer Duke l’idea iniziale fu proprio quella di Don Ameche ma, pensando erratamente che l’attore fosse morto, si spinse a voler puntare su Ray Milland, vincitore del premio Oscar al Miglior Attore per “Giorni perduti” di Billy Wilder. Tuttavia, Don Ameche non fu veramente morto dato che produzione e casting commisero l’errore di confonderlo per un suo omonimo.
Scelte che cambiano la vita
La decisione di Landis di volere Jamie Lee Curtis nel ruolo di Ophelia venne contestata dalla produzione, dato che l’attrice fu etichettata come di “serie B” per via dell’accostamento del suo nome a pellicole di genere horror come Halloween – La notte delle streghe e The Fog. Dopo aver collaborato con lei nel documentario Coming Soon dell’anno precedente, il regista spinse comunque per avere l’attrice sul set, convinto che potesse essere un vantaggio aggiunto al film. Sicuramente la decisione giovò alla Curtis, che vinse il suo primo riconoscimento internazionale con il premio BAFTA per la Migliore Attrice non Protagonista. Ancor più emozionante però sembrerebbe essere la storia proprio di Don Ameche. Quest’ultimo venne infatti scelto per il ruolo di Mortimer Duke, ma l’attore fu seriamente scettico nel voler tornare a girare un nuovo film, dato che la sua ultima apparizione risaliva ormai a 13 anni prima e aveva ormai consolidato l’idea di potersi tranquillamente ritirare dalle scene. Landis tuttavia insistette e Ameche tornò così a recitare in un film. Dopo Una poltrona per due, Don Ameche reciterà in Cocoon – L’energia dell’universo di Ron Howard, vincendo il suo primo ed unico premio Oscar per il Miglior Attore non Protagonista.
Riprese “sul posto”
Ambientato prevalentemente a Filadelfia, Una poltrona per due venne effettivamente girato in quasi 80 giorni nella città più importante dello Stato della Pennsylvania, ad eccezione del finale dove la sola sequenza venne invece girata nell’isola di Saint Croix. Un’altra eccezione è data poi da New York, dove le scene più importanti del film vengono direttamente girate al World Trade Center, con le concitate sequenze di contrattazione che registrano le effettive trattazioni eseguite da reali agenti di cambio, restituendo una caotica immagine “reale” all’opera.
Dal cinema al mercato
Proprio in occasione dell’entrata in vigore negli U.S.A. di normative inerenti ai mercati finanziari, Gary Gensler – presidente della Commodity Futures Trading Commission – nel 2010 ribattezzò col nome di “Eddie Murphy Rule” quell’insieme di direttive a contrasto dell’insider trading. Prendendo infatti spunto dalla strategia dei protagonisti in Una poltrona per due per aggirare i fratelli Duke, la misura vietò l’uso di determinate informazioni governative per il Trading sui mercati delle materie prime.
Tristi tagli
Durante una particolare sequenza del film, il personaggio di Winthorpe si rivolge a Valentine con la frase: <<In questo palazzo o uccidi o sei ucciso>>, riferendosi all’azione del trading di borsa. La particolarità della scena è che nel mentre i due si trovano all’ombra delle Torri Gemelle e, in seguito agli eventi legati all’attentato dell’11 settembre del 2001, molte emittenti televisive decisero di eliminare questa scena.
Una poltrona per due è un film di Natale?
Il film di John Landis viene appunto ancora considerato un intramontabile must natalizio, da vedere e rivedere sul divano ad ogni Vigilia. Ma è realmente così? La festività del Natale effettivamente non è mai un elemento cardine nella trama di Una poltrona per due con il film che, negli U.S.A., venne distribuito nelle sale addirittura nel mese di giugno del 1983. Il film diviene così un classico di Natale solo nella realtà europea, specialmente italiana, dato soprattutto il suo periodo di distribuzione che ben si legò con l’ambientazione dell’opera di Landis. In Italia, infatti, il film venne rilasciato nel gennaio del 1984, per poi diventare un appuntamento fisso proprio per le festività natalizie.
Che Natale è senza Una poltrona per due?
Che sia o meno considerato un “film di Natale”, l’ottavo lungometraggio diretto da John Landis lo è diventato a gran voce soprattutto in Italia, entrando prepotentemente nella nostra cultura pop. Ad eccezione infatti del 2005. Una poltrona per due viene regolarmente trasmesso da Italia 1, la sera della Vigilia di Natale, dal 1997 ad oggi, rendendolo un must moderno e continuando a registrare ottimi riscontri in termini di ascolto del suo pubblico, senza considerare la viralità dei social.