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Recensione: Monarch – Legacy Of Monsters 1×08: Eredità

Con l’episodio 8 della serie Monarch – Legacy Of Monsters, finalmente vengono scoperte le carte con nuovi colpi di scena sui personaggi.
Monarch Legacy Of Monsters: la recensione dell'ottavo episodio

Mentre al cinema “Godzilla Minus One” continua a battere cassa al botteghino internazionale, ottenendo anche importanti consensi critici, il kaiju più famoso di sempre prosegue le sue vicende anche sul piccolo schermo, attraverso la serie televisiva “Monarch: Legacy Of Monsters“, ambientata nel Monsterverse. Dopo i riferimenti a “Godzilla vs Kong” presenti nel settimo episodio, adesso è disponibile sulla piattaforma Apple TV Plus anche l’ottavo.

La trama di Monarch: Legacy Of Monsters

Con la conclusione dell’arco narrativo legato al passato di May, il nuovo episodio torna alla struttura originale della serie, focalizzandosi sia sulle avventure del trio legato da Cate e sia sulle ricerche degli scienziati aiutate da Shaw nel passato, attraverso la seguente trama:

Cate, Kentaro e May stringono un patto con Monarch per aiutare l’organizzazione a trovare l’ex colonnello Lee Shaw, il quale ha causato un’esplosione in Alaska, rischiando di aumentare il picco del G-Day. Nel frattempo, nei flashback ambientati nel 1955, gli scienziati Bill Randa e Keiko Miura ed il giovane Shaw ricevono un ultimatum: il governo degli Stati Uniti non è più disposto a finanziare le ricerche di Monarch, per questo i tre hanno pochi giorni di tempo per trovare delle importanti prove che giustifichino i fondi destinati agli studi sui Titani.”

Recensione: Monarch - Legacy Of Monsters 1x08: eredità

La recensione dell’ottavo episodio di Monarch: Legacy Of Monsters

Se il maccartismo era stato sfiorato in uno dei precedenti episodi, stavolta torna in modo violento: nell’episodio viene infatti aspramente criticata l’ossessione americana verso la ricerca di un nemico da sconfiggere. Se in passato la cosa è stata vista attraverso il voler nuclearizzare Godzilla il prima possibile, senza dare alcuna possibilità di ricerca o di comprensione nei confronti di una nuova vita, stavolta viene dato spazio alla superficialità nei confronti della scienza. Per il governo americano è superfluo finanziare il progresso ed il lento sviluppo delle analisi di nuovi esseri viventi, perché bisogna dare la precedenza alla ricerca dei comunisti, considerando quest’ultima come la vera ed unica questione importante che riguarda gli Stati Uniti. Ancora una volta, dopo la fine della Guerra, l’ossessione degli americani è quella di scagliare le proprie armi nei confronti di qualcun altro, che sia violenza fisica oppure violenza psicologica. Quest’ultima finisce per contaminare anche le persone che lavorano per il paese: Keiko viene vista come una possibile minaccia unicamente perché giapponese, come se tutte le fatiche spese per l’America, improvvisamente, non contassero più.

Si avverte la tensione di essere improvvisamente presi e gettati nella spazzatura, con il piano di attesa dei politici che si fa sempre più stretto, mentre Keiko e Bill fanno una corsa contro il tempo per riuscire a trovare qualcosa che lasci i loro superiori soddisfatti in modo che non siano licenziati, mentre Lee Shaw tenta di aggrapparsi a qualunque cosa, anche con disperazione, pur di aiutarli. Keiko in particolare viene evidenziata in quanto persona che, negli anni 50, deve già subire il pregiudizio di essere una donna che lavora come scienziata… ed in più giapponese, mostrando tutte le difficoltà che un’emarginata ha nell’andare avanti. Questa difficoltà nell’affrontare il mondo può essere superata soltanto dal legame con persone che ti sostengono, elemento fondamentale che l’episodio rispecchia anche nel presente, attraverso l’affetto che Cate prova ancora per suo padre e che gli permette di scoprire degli indizi su Shaw che altri non avrebbero mai pensato. Inoltre le soluzioni trovate nell’episodio vengono sempre da qualcosa di piccolo, come evidenziare che non importa quanto sia grande la posizione di una persona o di una cosa: un elemento piccolo può apparire cruciale per vicende molto più importanti, proprio come gli scienziati, bistrattati dal governo, sono in realtà importanti per il futuro della Terra.

Monarch - Legacy Of Monsters: Eredità, la recensione

Espiazione nell’atto di fede

Finalmente, dopo numerosi episodi pieni di un’intrigante ambiguità, viene fatta chiarezza definitiva sul personaggio di Lee Shaw. Si poteva andare su uno scontato colpo di scena e rendere l’ex colonnello una persona violentemente reazionaria, ribaltando la situazione… ed invece la penna di Al Letson sviluppa un interessantissimo senso di redenzione che, a 90 anni, è ancora molto forte all’interno di questa figura. Nonostante sia passato tanto tempo, Lee Shaw non riesce a darsi pace per non essere riuscito a salvare Keiko dalla furia dei MUTO, ma il suo agire non si fa muovere dalla vendetta, bensì dal cercare di onorare la memoria della scienziata, trovando una soluzione affinché i mostri e gli umani possano vivere entrambi senza il rischio di incrociarsi facendosi del male. Lee Shaw è pieno degli insegnamenti di Keiko e Bill, ma allo stesso tempo conserva quella grinta che lo spingono ad agire di impulso anche quando le sue soluzioni sembrano al di fuori di ciò che i dati di Monarch dimostrano.

Non si tratta solo del senso di espiazione che Lee usa per aiutare il mondo, ma anche del concetto portato dalle fondamenta di Monarch stessa, quando Lee ed il duo di scienziati l’hanno creata: prima di compiere analisi ed agire in modo concreto, bisogna avere un atto di fede che permette persino ad un elemento impossibile di poter essere applicato, anche quando non si sa con certezza che cosa succederà. Come Keiko e Bill hanno avuto abbastanza fede per credere all’esistenza dei Titani, così Lee vuole avere abbastanza fede per credere nella sua risoluzione… ma fin dove si può spingere la fede rispetto alla razionalità? A questa domanda non c’è ancora risposta, ma il cliffangher finale aumenta il pathos in modo eccelso, continuando a rendere “Monarch – Legacy Of Monsters” una bellissima analisi delle azioni umane che, nei momenti più inaspettati, diventa una botta di adrenalina grazie a meravigliose sequenze visive.

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