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Recensione: Monarch – Legacy Of Monsters 1×10: Oltre La Logica

“Monarch – Legacy Of Monsters” arriva al finale di stagione, intitolato “Oltre La Logica”, risolvendo importanti questioni e gettando anche delle basi per il futuro del Monsterverse.
Monarch Legacy Of Monsters: la recensione del decimo episodio

Godzilla Minus One” ha raggiunto risultati straordinari in sala, ma ora il celebre kaiju nipponico ha concluso un nuovo percorso anche in televisione, attraverso la serie “Monarch: Legacy Of Monsters“, la quale è ambientata nel Monsterverse. Dopo il grande colpo di scena avvenuto nella nona puntata, la serie è finalmente giunta all’episodio finale che è disponibile su Apple TV Plus.

La trama di Monarch – Legacy Of Monsters 1×10

Arrivati all’episodio finale, il ponte tra passato e presente si intreccia definitivamente attraverso la seguente trama:

Cate, precipitata nella Terra Cava, incontra sua nonna Keiko Mura, sopravvissuta ai cuccioli di MUTO. Keiko non è invecchiata, poiché il tempo, all’interno del mondo dei Titani, scorre molto più lentamente rispetto alla superficie. Anche May e Lee Shaw sono precipitati con Cate e tutto il gruppo dovrà lasciare la Terra Cava prima che comincino a perdere anni di vita. Nel frattempo Kentaro ha ritrovato il padre Bill Randa, ma il loro rapporto è incrinato a causa di tutto ciò che quest’ultimo ha fatto passare alla sua famiglia.”

La recensione di Monarch – Legacy Of Monsters 1×10

Essendo l’episodio finale, era inevitabile che ci fosse un grande dispendio di mezzi per dare una conclusione ricca di scene spettacolari. La crescita del pathos è eccellente ed il modo in cui è gestita sembra quasi un passaggio di consegne: le scene più intense, nonostante gli elementi inevitabilmente fantascientifici, iniziano con una corsa adrenalinica che ricordano le corse adrenaliniche nell’originale “King Kong” del 1933, fino a trasformare le vicende in un classico kaiju movie, genere che ha segnato definitivamente l’evoluzione dei film con mostri giganti. Inoltre è molto intelligente la scelta di ambientare “il confronto finale” all’interno di una zona quasi desolata della Terra Cava, in modo da poter concentrare tutte le risorse nei kaiju e la cosa di certo funziona: gli effetti visivi sono eccellenti, creando uno dei sense of wonder più alti che si siano visti in televisione. Di grande livello anche le scenografie della navicella, la quale ricordano le decorazioni tecnologiche degli anni 50/60 senza uscire mai fuori dal contesto.

Ancora una volta si ritorna sull’ambiguità della Monarch, inserendo l’eterna domanda che da molti anni accompagna il conflitto umano: meglio salvare le vite di pochi o concentrarsi solamente su quelle dei molti? In realtà la risposta a quell’equilibrio c’è, eppure per Monarch sembra sempre più difficile agire senza pensare come una macchina che ha come scopo la prosperità del mondo ma che, paradossalmente, non riesce a concentrarsi sugli elementi più piccoli. La serie punta nuovamente sull’importanza di dare spazio ai dettagli emotivi, i quali vengono sempre sottovalutati in un mondo che dà spazio solamente alla logica ma che, per tutto lo svolgimento della storia, hanno permesso ai protagonisti di compiere cose straordinarie. Come Bill Randa e Keiko Miura avevano tanta difficoltà a farsi credere negli anni 50, così sembra che la voce non venga ascoltata nemmeno nei tempi moderni. Passano gli anni, ma gli esseri umani rimangono esattamente gli stessi, così come le creature.

Monarch Legacy Of Monsters: Oltre La Logica

L’inseguimento dei legami

La reazione di Keiko alla scoperta di essere rimasta bloccata nella Terra Cava per diversi decenni è emotivamente struggente, sia per la straordinaria interpretazione di Mari Yamamoto che per le reazioni estremamente realistiche. Una scoperta del genere, che da un senso di fascino e disperazione, rischia di traumatizzare a vita chiunque, creando probabilmente uno dei momenti più intensi e commoventi di tutta la saga di Godzilla. Eppure, nonostante la grande difficoltà nell’accettare tale trauma, i personaggi fanno di tutto per lottare con l’idea della prosperità di un domani. Non importa quante cose si sono perse: c’è sempre la possibilità di costruire un legame con un’altra persona, così come c’è la possibilità di ricostruire un legame con chi non si incontra da tempo. Alcune ferite potrebbero non essere rimarginate, ma ciò non significa che non si possano creare nuovi ponti che riescano a sorreggere il futuro che verrà, non solo per la propria realtà individuale, ma per tutta l’umanità. I personaggi sono uniti fino alla fine, anche quando sono lontani. Questa è la soluzione per riuscire a risolvere i problemi peggiori, soluzione che la Monarch continua inutilmente ad ignorare nonostante sia stato il nucleo della loro fondazione. Il legame con le persone non è meno forte del legame che Bill e Keiko hanno sempre sentito con il mondo ed i suoi elementi ancora da scoprire, tra cui gli stessi kaiju.

La stessa cosa vale per Kentaro Randa e per suo padre Hiroshi: entrambi non riescono a capirsi a causa del lungo tempo passato senza vedersi, per non parlare di tutti i guai combinati da Hiroshi nascondendo continui segreti. Il problema di Hiroshi è stato quello di allontanare la sua famiglia, convinto che l’avrebbe protetta, ma questa protezione lascia solo delle ferite all’interno dell’animo di tutti, compreso il suoo. Invece Kentaro rinuncia all’orgoglio per poter ritrovare i rapporti che ha perso, non abbandonando la speranza di ritrovare gli amici perduti. La nuova generazione, diversamente da quella che ha fallito, sceglie di non arrendersi e di inseguire, di nuovo, quel legame che tanto ricercava, proprio come Cate aiuta Keiko a non abbattersi dopo la sua scoperta. Ed ancora una volta, per entrambi, il legame rappresenta una possibilità di ricongiunzione e di vittoria. Da lodare anche la risoluzione di Lee Shaw: il personaggio, ritrovando Keiko, mette una pietra sul suo senso di colpa e ritorna con una persona amata, dando l’insegnamento che non si è mai troppo vecchi per poter compiere qualcosa di bello e per poter fare la differenza. Lee Shaw si differenzia da Monarch perché, diversamente da quest’ultima, lui ci tiene davvero a ricostruire le cose e la sua forza di volontà è più grande di un’intera organizzazione. L’atto di fede è servito ed il personaggio ha sviluppato la propria conclusione nel migliore dei modi.

Con il suo finale, “Monarch: Legacy Of Monsters” si è dimostrata non solo una delle serie più spettacolari che la televisione abbia mai presentato, ma una storia ricca di umanità che mostra come è sempre possibile cambiare il mondo inseguendo le persone amate e come si può ricostruire qualcosa anche quando gli eventi più imprevedibili sembrano spazzare via tutto. I personaggi umani infatti non sono solo tra i migliori di tutto il Monsterverse, ma anche tra i migliori di tutta l’epopea cinematografica di Godzilla e di King Kong. Ed a tal proposito, sarà interessante vedere come si proseguirà per una seconda stagione, ma tutti gli indizi seminati nel corso della storia evidenziano che lo spettatore potrebbe scoprire delle cose già nell’imminente “Godzilla E Kong: Il Nuovo Impero“, concludendo questo viaggio con grande hype per il futuro della saga.

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Monarch: Legacy Of Monsters
Monarch: Legacy Of Monsters

"Monarch: Legacy Of Monsters" è la prima serie live action dedicata a Godzilla, nonché nuovo importante tassello del Monsterverse.

Voto del redattore:

8.5 / 10

Data di rilascio:
Regia:

Matt Shakman, Julian Holmes, Mairzee Almas, Hiromi Kamata, Andy Goddard

Cast:

Anna Sawai, Kiersey Clemons, Kurt Russell, Ren Watabe, Wyat Russell, Mari Yamamoto, Anders Holm

Genere:

Fantascienza, thriller, avventura, giant monster movie

PRO

Ottimo approfondimento dei personaggi
Atmosfere cupe e seriose che danno un’impronta più realistica
Grande unione di generi
Effetti visivi perfetti
La spiegazione degli ultimi 40 anni passati da Lee Shaw
Il rapporto tra Hiroshi Randa e Lee Shaw