Articolo pubblicato il 24 Dicembre 2024 da Christian D’Avanzo
Tra le sorprese di questa stagione dei premi 2024 c’è un titolo che pian piano si sta facendo largo, guadagnandosi diversi riconoscimenti uno dietro l’altro, in particolare modo grazie alle prove di un cast sorprendente: si tratta di “The Holdovers – Lezioni di Vita”, il nuovo film di Alexander Payne (“Sideways”, 2004, “Paradiso Amaro”, 2011 e “Nebraska”, 2013) con protagonisti Paul Giamatti, che torna a collaborare con l’autore statunitense, Dominic Sessa e Da’Vine Joy Randolph. Un titolo dallo spirito natalizio che, dopo l’uscita nelle sale americane ed il passaggio in anteprima al 41° Torino Film Festival, approda nei cinema italiani dal 18 gennaio 2024. Di seguito la spiegazione del finale del film di Alexander Payne.
Il finale di The Holdovers di Alexander Payne
Il nuovo film di Alexander Payne, dopo aver raccontato del difficile rapporto e la complicata convivenza forzata tra il professore Paul Hunham (Paul Giamatti) e lo studente Angus Tully (Dominic Sessa), costretti a passare le feste assieme all’interno dell’Istituto, la Barton Academy, i due si ritrovano all’inizio del nuovo semestre. Entrambi riprendono i rispettivi ruoli: Paul torna ad insegnare, rinvigorito da un’esperienza che pare averlo cambiato profondamente, mentre Angus torna tra i banchi di scuola, anch’esso più fiducioso di sé stesso e pronto ad affrontare il proprio futuro. Sfortunatamente i genitori del ragazzo si presentano dal preside poiché durante una gita a Boston, voluta fortemente dallo studente desideroso di andare a trovare il padre ricoverato in un ospedale psichiatrico, si è verificato un’incidente tra il paziente ed un’infermiere, il quale è stato aggredito dall’uomo con una palla di vetro regalatagli dal figlio poiché voleva scappare dalla struttura. Un’episodio che rischia di far espellere Angus dalla Barton, ma il professor Hunham sceglie di assumersi la piena responsabilità per il viaggio e l’accaduto. Nonostante il licenziamento immediato del docente, i due improbabili amici sono pronti a dirsi addio e ad andare avanti, consapevoli di essere cresciuti e di aver condiviso un’esperienza unica.

La spiegazione del finale di The Holdovers – Lezioni di Vita
“The Holdovers”, proprio come viene sottolineato nel titolo italianizzato, è una profonda lezione di vita. Un’opera dal fascino tradizionale che, attraverso un’ottima e curata messa in scena, riesce ad evocare quello spirito natalizio e famigliare tipico del periodo in cui è ambientata la vicenda. Il nuovo film di Alexander Payne racconta una storia di formazione, più precisamente dell’amicizia che nasce tra uno studente indisciplinato ed un cinico professore devoto alla sua professione. Due personaggi inizialmente agli antipodi che nelle loro differenze alla fine riescono a trovare dei punti in comune che finiscono per far crescere entrambi. Come se non bastasse, oltre al rapporto tra i due protagonisti, a questo duo si aggiunge un terzo personaggio che apre inizialmente marginale, ma che con il passare del tempo comincia a risultare sempre più importate ed un elemento di raccordo della storia: Mary Lamb, interpretata da una sorprendente Da’Vine Joy Randolph, è una donna che lavora nella mensa dell’Istituto in cui è ambientata la vicenda ed è segnata da un profondo lutto. La perdita di suo figlio è un peso che non le permette di andare avanti, ma fortunatamente restando sul posto di lavoro durante il periodo natalizio è “costretta” a relazionarsi con Paul ed Angus, formando un improbabile trio che funziona e che alla fine trova la propria strada: il professore, memore di aver contribuito attivamente alla crescita del ragazzo, è pronto a rimettersi completamente in gioco, il giovane studente è consapevole che ha un futuro radioso davanti ad aspettarlo, mentre la tosta Mary si è resa conto di non essere sola, nonostante la terribile perdita.
La forza del film, infatti, si cela proprio nel carattere e lo spirito di questi personaggi, ma anche del loro vissuto e delle possibilità che si trovano di fronte a loro. “The Holdovers” non è il classico christmas movie, ma qualcosa di più poiché riesce nella sua semplicità ad affrontare una serie di tematiche non indifferenti: dalla guerra all’emarginazione, dalle differenze sociali al rapporto tra genitori e figli, che non si dimentica di mostrare il cuore di un autore capace di inquadrare alla perfezione quella disillusione giovanile all’interno di un film concepito quasi come fuori dal tempo, ma perfettamente inquadrabile da ogni generazione che si appresta alla visione. Questo è quello che Alexander Payne cerca e tenta di raccontare al pubblico con il suo nuovo film, una storia di rivalsa, triste, ma capace nonostante tutto di strappare un sorriso, a volte forzato altre volte meno. È impossibile non empatizzare con i protagonisti, anche se ognuno ha un carattere differente lo spettatore non può far altro che lasciarsi trasportare da quel senso di autenticità che traspare dalla pellicola e dalla storia che il regista ha deciso di trasporre sul grande schermo.