Sulla piattaforma di streaming di Amazon Prime Video a partire da lunedì 12 febbraio 2024, Pensati Sexy è un nuovo film diretto da Michela Andreozzi che vede l’interpretazione da protagonista di Diana De Bufalo, in un cast completato anche dalle presenze di Raoul Bova, Alessandro Tiberi, Valentina Nappi, Angela Finocchiaro, Fabrizio Colica e Jenny De Nucci. Un risultato che non si fa fatica a definire terrificante, che fa acqua da tutte le parti e che vive di banalizzazione di ogni tema trattato: di seguito, la trama e la recensione del film.

La trama di Pensati Sexy, il film con Diana Del Bufalo

Prima di procedere con la recensione del film, si parte innanzitutto con la trama di Pensati Sexy, la commedia di Amazon Prime Video con Diana Del Bufalo; la sinossi è offerta direttamente dal servizio di streaming:

Tra una carriera che non decolla e una vita sentimentale quasi inesistente, la vita di Maddalena (Diana del Bufalo) è un vero disastro. Fino all’arrivo della pornostar Valentina Nappi, che appare nella vita di Maddalena nelle vesti di angelo custode. Il suo obiettivo? Insegnarle tutto quello che c’è da sapere sulla vita, sul sesso e sull’amore. Nel cast anche Raoul Bova ed Alessandro Tiberi.

La recensione di Pensati Sexy: Diana Del Bufalo e Valentina Nappi protagoniste della terrificante commedia Prime

Qual è il confine che c’è tra il prodotto di intrattenimento fine a se stesso e la pretesa di creare un qualcosa che abbia anche un intento pedagogico? Quando si può smettere di essere critici e analitici, lasciandosi quasi “cullare” da quella concezione artistica che nel nostro paese spesso osserviamo sulle piattaforme di streaming? Chi scrive si è posto queste domande durante la visione di Pensati Sexy: perché tutto dipende sempre da una questione di approccio e la strada della auto-lobotomizzazione, in fondo, potrebbe anche non essere del tutto sbagliata, specie in quelle logiche consumistiche che impongono di creare e produrre per ovvi motivi; che Pensati Sexy sia un prodotto totalmente sbagliato, non c’era bisogno di dirlo, così come una recensione ad esso dedicata appare anche un qualcosa di più, rispetto a quanto il film stesso richieda.

Così sembrerebbe essere, osservando il poster del film, leggendo la sua sinossi e scoprendo che Valentina Nappi, Jenny De Nucci (ex Collegio), Mariano Di Vaio e addirittura il tiktoker Adriano Moretti (che nel film interpreta un buttafuori perché sulla piattaforma è diventato celebre proprio per la parodia di questo lavoro) fanno parte del cast del film. Meglio evitare di prendere e prendersi sul serio, se non fosse che si scopre una volontà morale, pedagogica, che ha a che fare con la varietà dei temi che il film lancia, naturalmente con un risultato terrificante: si parla di body-positive, di amarsi e piacersi per quel che si è, muovendo una critica verso la società che annienta i suoi operai, il mondo degli influencer e della cultura patriarcale. Tutti temi per i quali è anche sacrosanto un trattamento, non di certo banalizzante: Pensati Sexy dà l’idea di pescare con estrema casualità i suoi temi da un ventaglio di contemporaneità, lanciandoli tutti uno dopo l’altro e accontentandosi semplicemente di averne fatto menzione.

Il risultato è aberrante in termini di scrittura, di interpretazioni sopra le righe, di caratterizzazioni macchiettistiche (con Angela Finocchiaro e Raoul Bova che, qualora abbiano mai avuto una carriera degna di essere ricordata, decidono di fare all in e perdere tutto con questo film), di qualsivoglia elemento tecnico. In un disastro di così tanto bibliche dimensioni riesce ad emergere il personaggio di Valentina Nappi, quello che doveva essere l’anello debole della catena e che si rivela essere addirittura scritto in maniera dignitosa, con un’interpretazione che non è di certo peggiore a quella di attori e con un’idea di fondo – di fatto, l’ironizzare sul mondo del porno – che non è neanche sbagliata. L’intero film però appare vecchio decenni, contrapponendo al lavoro a maglia della madre un’idea di eccesso (fumare una canna è davvero così fuori dalle righe?) quasi infantile e bigotta; il tutto, naturalmente, in salsa trash, di un trash che però risponde alle logiche del suo termine e che non ha davvero nulla da salvare.