Articolo pubblicato il 28 Febbraio 2024 da Bruno Santini
Con Dune – Parte 2 osserviamo non soltanto un film perfetto da parte di Denis Villeneuve, ma anche un lavoro di scrittura impeccabile che – partendo dall’opera complessiva di Frank Herbert, di cui il film adatta la seconda parte – ha permesso di cambiare alcuni avvenimenti e diverse realtà, soprattutto sul finale. Per quanto il risultato non possa che dirsi comunque riuscito, esistono delle differenze rispetto all’opera da cui Denis Villeneuve muove i suoi passi per la realizzazione del film con Timothée Chalamet e Zendaya nei panni dei protagonisti. Ma quali sono le principali?
I tempi del racconto di Dune e le differenze con Dune – Parte 2
La prima grande differenza tra Dune – Parte 2 e il materiale di Frank Herbert riguarda i tempi del racconto, che nel film sono volutamente assottigliati per preferire una linea narrativa differente. L’ambientamento di Paul Atreides nel deserto dei Fremen dura anni all’interno del libro, tanto che passano 8 anni totali prima che ci sia la dichiarazione di guerra all’Imperatore Shaddam IV. Ciò genera delle differenze che verranno avvertite successivamente, soprattutto per alcuni elementi relativi ai personaggi: ad esempio, nell’opera di Dune è già presente il personaggio di Alia, rispetto al film che la presenterà – presumibilmente – nel film Messia di Dune.
Il primo figlio di Paul Atreides
Prima di avere Leto II e Ghanima, due personaggi fondamentali nel destino e nella storia futura di Dune, Paul Atreides ha un primo figlio, Leto, anch’egli dal suo rapporto con Chani. Trattasi di un personaggio ininfluente nella narrazione di Dune che – in effetti – viene eliminato data la differenze gestione dei tempi all’interno dell’opera cinematografica di Denis Villeneuve. Leto sarà ucciso dalle truppe imperiali prima che possa concretizzarsi il definitivo attacco all’Imperatore: Paul, avendo modo di leggere la sua storia e conoscere i futuri possibili, sa già della morte di suo figlio, che nei libri affronta in maniera glaciale.
L’assenza del personaggio di Harah
Altro personaggio secondario, ma allo stesso modo determinante nell’intera storia dei Figli di Dune, è quello di Harah. Trattasi della moglie di Jamis, sconfitto regolarmente in duello da Paul: secondo le regole Fremen, Paul può così ottenere tutti gli averi del defunto (tranne l’acqua, che viene offerta in dono come mostrato nel film), tra cui anche la donna; Harah diventa la serva di Paul, nonostante sia possibile anche che quest’ultimo la sposi o approfitti del suo corpo, oltre che educatrice di Alia, Leto II e Ghanima. Anche in questo caso, il personaggio non cambia le sorti del film, che rievoca il personaggio di Jamis attraverso i ricordi del deserto a cui accede Paul per ottenere un indirizzo circa l’azione da compiere.
Il ruolo di Lady Margot Fenring
Il personaggio di Lady Margot Fenring viene presentato all’interno di Dune – Parte 2 dopo essere stato sacrificato nel primo film della saga, ed è interpretato da Léa Seydoux. Nota per la sua capacità di adulare chiunque, la Bene Gesserit può cambiare il sesso biologico di ogni figlio che porta in grembo, e “corrompe” Feyd-Rautha affinché possa da lui ottenere un figlio utile al progetto Bene Gesserit. Nei libri, non è un personaggio così tanto schierato a favore degli Harkonnen, tanto che ha modo di avvertire Lady Jessica circa l’arrivo delle truppe imperiali su Arrakis. Come tutte le Bene Gesserit, che difficilmente interferiscono direttamente con le dinamiche di potere, il suo ruolo si limita al consiglio e non all’intervento diretto.
La morte di Vladimir Harkonnen
La differenza fondamentale, che ha fatto storcere il naso a numerosi spettatori e lettori del romanzo, riguarda la morte di Vladimir Harkonnen. Il Barone viene ucciso, all’interno del film, da Paul che gli si avvicina superando i Sardaukar (che non interferiscono, non potendo sulla carta, con le vicende Harkonnen) e pugnalandolo alla gola. Due differenze fondamentali: la prima è che Vladimir Harkonnen viene ucciso con un gom jabbar avvelenato; trattasi di un dettaglio tutt’altro che irrilevante, considerando che il gom jabbar è utilizzato dalle Reverende Madri per testare la capacità di resistere al dolore da parte di un possibile predestinato al trono imperiale. In secondo luogo, a dare la morte a Vladimir Harkonnen non è Paul ma Alia nel libro; c’è da dire, tuttavia, che il film sceglie una linea narrativa che sarà ripresa successivamente nei film – nei fatti, anticipa il tema della comunicazione tra Paul e Alia che supera i confini del tempo -, facendo coincidere, nel momento dell’assassinio, i due fratelli. Fisicamente, è Paul che uccide Vladimir Harkonnen, ma è anche Alia, che accede alla storia del suo passato così come Paul può vederla (nell’atto dell’assassinio, da lei richiesto) nel futuro.
Lo scontro tra Paul Atreides e Feyd-Rautha
Così come avviene nel film, anche nel libro di Dune Paul sfida l’Imperatore, il quale sceglie come suo campione (a cui destina anche la spada) Feyd-Rautha, nipote del Barone Vladimir Harkonnen. Lo scontro tra Paul e Feyd-Rautha è molto più semplice di quanto non venga – giustamente, per ragioni narrative – mostrato all’interno del film, con Paul che è nettamente superiore e può conoscere il suo futuro, anticipando le mosse dell’avversario e battendolo in pochissimo.
La reazione di Chani e il rapporto con Paul
L’intero personaggio di Chani è molto più approfondito all’interno del film di Denis Villeneuve, che intende politicizzare maggiormente il ruolo di Zendaya, dando maggiore respiro ai Fremen rispetto a quanto fosse raccontato all’interno dei libri. Chani nel film si oppone fermamente alla politica di Paul Atreides, contrasta il culto dello Kwisatz Haderach e si allontana da Arrakeen nel momento in cui Paul chiede la mano di Irulan, la figlia di Shaddam IV per sublimare il suo comando. È un personaggio nettamente più maturo e consapevole rispetto all’opera letteraria di Dune, che invece gestisce i Fremen in maniera differente (molto più improntata verso la religione e il fanatismo); la stessa Chani è completamente diversa, molto più fedele a Paul rispetto a quanto il film non mostri, e il rapporto con Lady Jessica non è conflittuale. Non a caso, l’ultima frase del libro è pronunciata proprio da quest’ultima che, nel rivolgersi a Chani, esclama “Pensaci, Chani: quella Principessa avrà il nome, e tuttavia sarà meno di una concubina… non avrà mai un momento di tenerezza dall’uomo cui sarà unita. Mentre noi, Chani, noi che portiamo il nome di concubine… la storia ci chiamerà spose.”