Articolo pubblicato il 5 Marzo 2024 da Vittorio Pigini
Presentato al Festival di Cannes del 2007, nella quale occasione ha portato a casa il Premio della Giuria, Persepolis รจ il primo film diretto dalla regista e fumettista di origini iraniane Marjane Satrapi, che divide qui la macchina da presa con il collega Vincent Paronnaud prima di collaborare nuovamente nel 2011 con il film Pollo alle prugne.
Persepolis, la recensione: la trama del film dโanimazione di Marjane Satrapi
Con il titolo che si rifร ad una delle capitali storiche dellโImpero achemenide, Persepolis รจ un film dโanimazione che viene basato sullโomonima graphic novel scritta e disegnata dalla stessa regista. Con questโopera autobiografica del 2007, lโautrice Marjane Satrapi ripercorre infatti le principali tappe della sua vita, inevitabilmente segnata dai moti rivoluzionari del suo Paese alla fine degli anni โ70, con le conseguenze di rigetto sul suo modo di approcciarsi al mondo.
Una bambina particolarmente vivace Marjane che, proprio grazie allo zio, inizia ad interessarsi fin da piccola alle vicende politiche in Iran. Allo scoppio del conflitto con lโIraq, tuttavia, la famiglia di Marjane decide di trasferirla in Austria per permetterle di iniziare un percorso di studi al liceo in un ambiente che possa essere โprotettoโ. Il trasferimento perรฒ non รจ dei migliori per la ragazza, facendo i conti con la distanza della sua vecchia vita e dei suoi affetti oltre a continui intoppi piรน personali, nonostante Marjane sia comunque determinata a fare del suo meglio per integrarsi nel mondo Occidentale.

Persepolis, la recensione: tra gli orrori della guerra unโenergica favola di formazione
La sua candidatura ai premi Oscar nel 2008 per il Miglior Film dโAnimazione (poi perso in favore di Ratatoille) e, ancora prima, il suo successo al Festival di Cannes hanno lanciato Persepolis sul piรน alto palcoscenico cinematografico mondiale, per unโopera animata necessaria ed universale quale emblema di integrazione e ruggito di integritร . La storia รจ quella biografica appunto della stessa regista Marjane Satrapi, che affronta lo stravolgimento socio-politico del suo Paese in prima persona attraverso gli occhi di una bambina, una ragazza, una donna.
Con Persepolis lโArte, la musica e il cinema continuano a rappresentare mezzi potenti per traghettare fondamentali messaggi attraverso meravigliose ed impattanti immagini, uscendo in questo caso da una โsempliceโ critica politica (che comunque ha saputo attirare aspre proteste dal governo iraniano) e restituendo un inno alla libertร individuale. Il metal dei britannici Iron Maiden diviene cosรฌ per una ragazza iraniana una perfetta occasione per sfoggiare con energia la propria chioma indomabile e lasciare da parte un claustrofobico velo, con il film che comunque non tratteggia necessariamente lโOccidente come la โsalvezzaโ, individuando invece altri dolori provenienti proprio da quel mondo ipocrita.
Satrapi ovviamente lancia frecce al veleno alla trasformazione del suo Paese, ma rappresenta infatti il film esclusivamente come la personale favola di formazione che lโha cresciuta, sostanzialmente un road-movie alla ricerca del proprio posto nel mondo, prima di capire come il punto dโinizio e (forse) dโarrivo sia quello dellโintegritร e libertร personale. Un teatro delle ombre che non nasconde gli orrori della guerra tra esecuzioni, scene di suicidio, criminalitร , costi della rivoluzione in termini di vite umane e repressione socio-culturale, ma che โ attraverso sempre gli occhi della protagonista โ mostra anche il difficile ambientamento in โterra stranieraโ, dove troppo facilmente si finisce a dormire per strada tra valori opportunistici ed animaleschi istinti razziali.
Nonostante i temi e le immagini dal grande impatto drammatico, la forza poetica di Persepolis sta proprio nel voler e saper affrontare il tutto con un commovente spirito libero, sognatore ed ironico. Unโanimazione infatti decisamente adulta che riuscirebbe anche a coinvolgere anche un target piรน giovane ed โinnocenteโ, proprio per il registro giocoso e frizzante del film che non scade mai nel ridicolo ma acquista invece un grande spessore anche per la sua valenza narrativa. Le sequenze infatti piรน divertenti e โcolorateโ sono quelle che prendono le distanze dalla guerra e dai cambiamenti politici e sociali, sono quelle in cui Marjane cresce e diventa donna libera, quelle della strada verso lโemancipazione che segna il percorso agli studi, alla sua trasformazione fisica, ai suoi primi amori (anche se amari) e allโidea di matrimonio immediatamente seguita da quella di divorzio.
Mentre infatti i temi e lโambientazione socio-politica siano particolarmente delicata e sofferta, รจ proprio lโottima e โrealisticaโ sceneggiatura ad incastrare comiche gag e momenti spensierati, permettendo di immergersi con maggiore facilitร negli occhi della giovane e sognatrice protagonista, sebbene non sia lโunica carta vincente a disposizione dellโautrice. A rendere speciale la visione di Persepolis รจ infatti anche il suo delicato ed elegante tratto grafico che permette al fumetto di prendere vita, con le magnifiche e delineate tavole in bianco e nero che nellโanimazione superano la bidimensionalitร del disegno a mano e delle sue armoniose forme, mettendo fiori (di gelsomino) allโinterno della canna di un fucile.
Con il loro poetico e sensibile esordio cinematografico, Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud illuminano con luce espressionista e danno rivoluzionaria voce al fondamentale e delicato bisogno dโintegrazione tra le varie culture, tra Occidente ed Oriente, orientandosi allโintegritร e alla libertร personale.