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Recensione – Sandland da 1×01 a 1×07

Finalmente su Disney+ è arrivata Sandland: la serie animata che adatta l’omonimo fumetto del maestro Akira Toriyama. Saranno riusciti tuttavia gli episodi del primo arco narrativo e l’anticipazione del secondo a convincerci?
La recensione dei primi sette episodi di sandland di akira toriyama

Il 20 marzo 2024 è arrivata su Disney+ Sandland, la serie ispirata all’omonimo manga di Akira Toriyama, con i suoi primi 7 episodi. Riprendendo il film uscito nel 2023 nelle sale giapponesi, con l’aggiunta di scene inedite, la serie si pone l’ambizioso obbiettivo di adattare e proseguire l’opera cartacea. Sarà riuscito questo primo “Arc” di sei episodi definito “La storia del Principe dei demoni” e questo settimo inedito del secondo a catturare la nostra attenzione? Ogni settimana parleremo delle varie aggiunte, ma per il momento vi presentiamo la nostra recensione dei primi sette episodi di Sandland: la serie ispirata al manga di Akira Toriyama.

La trama di Sandland: la serie animata ispirata al manga di Akira Toriyama

Prima di procedere con la recensione, vi proponiamo la sinossi di Sandland; che riprende quella originale del manga di Akira Toriyama:

Nel futuro una guerra ha finito con distruggere la terra trasformandola in una landa desolata dove tutti combattono per l’acqua. L’unica fonte sembra essere controllata dal re e dal suo esercito, che con la violenza controlla la popolazione. In questo clima di rassegnazione lo sceriffo Rao decide di mettersi in viaggio alla ricerca di una fonte misteriosa, ma per farlo avrà bisogno di alleati tanto potenti quanto bizzarri. Accompagnato dai demoni Beelzebub e dal suo assistente Thief, affronteranno i pericoli del deserto e scopriranno la verità su uno dei più grandi misteri del regno.

La recensione dei primi sette episodi di sandland di akira toriyama

La recensione dei primi sette episodi di Sandland : un pastiche unico e rinfrescante

Prima di procedere con la recensione occorre precisare un elmento fondamentale: i primi 6 episodi della serie di Sandland in realtà erano un film. Ebbene si, il film uscito nelle sale giapponesi il 18 agosto 2023 da noi è arrivato in questa veste episodica. Una strategia insolita, ma che sicuramente risulta funzionale nell’ottica della serie che dovrebbe proseguire le vicende dopo il finale. Fatta questa premessa che in parte spiegherebbe il perché di questo rilascio da “Film in 6 episodi + Ep1” parliamo della serie in sé. Sandland è un gigantesco pastiche animato, e proprio per questo funziona estremamente bene. Già Toriyama nel manga originale, riusciva ad unire elementi estremamente diversi per creare qualcosa di unico e di quantomento intrigante. Troviamo una trama che ricorda la saga di George Miller “Mad Max”, con personaggi che mossi dalla sete devono muoversi in questi deserti con veicoli fra i predoni.

Non è solo Miller l’unica ispirazione a fare capolino in questi episodi. Troviamo anche le classiche atmosfere alla Toriyama con il suo umorismo ed i suoi personaggi demoniaci iconici. Troviamo qualche complotto politico, che in questo momento storico riporta alla mente degli stilemi narrativi di Dune. Abbiamo un gruppo misto intergenerazionale che ha anticipato “No Country for Old Men” e che qui diventa uno stilema vincente. Virtualmente potremmo andare avanti all’infinito, ma poco importa. Quel che ci interessa in questa sede è che, insospettabilmente, questo pastiche funziona estremamente bene. Mi sentirei quasi di azzardare un paragone con la materia originale. Definirei questo adattamento come tanto fedele quanto in grado di migliorare ed esaltare il manga originale stesso. I primi 6 episodi (forse data anche la loro natura cinematografica) intrattengono perfettamente e scorrono come un fiume nonostante le atmosfere aride di questi deserti.

Ad aiutare questo flusso troviamo anche il comparto tecnico, sicuramente non innovativo ma gestito sapientemente. Risulta impossibile vedendo questo adattamento non pensare allo stile del maestro Toriyama, così come alle cutscene dei vari Dragon Quest. Momenti esaltati da una regia che, sicuramente, si distingue dal panorama delle classiche serie animate. Prodotti che spesso sul fronte registico hanno ben poco di interessante da dire, ma che qui invece quantomeno regala soddisfazioni e spunti interessanti. A condire questa corsa troviamo anche le musiche di Yugo Kanno, già famoso per il suo lavoro con le ost di Jojo e di Psycho Pass. Ci pare proprio il caso di ribadirlo: questo pastiche anche di maestranze che poteva far presagire confusione in realtà si è rivelata la carta vincente.

La recensione dei primi sette episodi di sandland di akira toriyama

Considerazioni finali sui primi sette episodi di Sandland

Nel deserto delle produzioni animate che in molti appassionati si trovano ad attraversare assetati, Sandland è una vera e propria oasi. La serie con i primi sette episodi riesce nell’intento di regalare momenti di puro divertimento per tutte le età, e lo fa con uno degli stili più iconici e personali della storia del fumetto giapponese. L’anima giocosa di Toriyama vive in ogni sequenza di questa serie, e fa ben sperare sugli sviluppi degli episodi futuri. Se cercate qualcosa di innovativo ed in grado di sorprendere per l’originalità sicuramente non è a questa serie che dovrete rivolgervi. L’emento che contraddistingue il pastiche è proprio la capacità di prendere elementi già esistenti estremamente diversificati e racchiuderli assieme.

In questo caso, tuttavia, in molti potrebbero controbattere legittimamente citando il paradosso della nave di teseo. Unire elementi già esistenti non vuol dire inevitabilmente creare qualcosa di nuovo? è presto per dirlo, d’altronde fin ora abbiamo visto solamente l’adattamento del manga e l’inizio della parte “sequel”. Quello che è certo in questo dubbio, è che Sandland non vi lascerà con un retrogusto di “more of the same”. In un 2024 desertico fra le dune di Arrakis e le wasteland di Furiosa, Sandland riesce ad essere l’aggiunta animata che speriamo possa affiancarsi a questi colossi cinematografici. Un ottimo modo per ricordare il maestro, che ritorna a vivere in una delle sue opere minori ma che diventa simulacro perfetto del suo spirito. Se l’arco della storia dell’angelo salvatore si rivelasse bello quanto il primo, beh si prospetta un’esperienza interessante.

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