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I migliori film tratti da graphic novel

Le graphic novel sono conosciute per essere fumetti autoconclusivi che si distaccano dalla natura seriale classica del fumetto. Quali sono tuttavia i migliori film tratti da graphic novel?
I migliori film tratti da graphic novel di sempre

Nell’epoca dei cinecomics e dei cinemanga giapponesi, si è discusso tanto sul concetto di graphic novel. Il genere del romanzo a fumetti trova le sue origni nella mano di Will Eisner, facendosi forza della sua natura autoconclusiva. Questo elemento contraddistinguerebbe il filone dalla sua controparte basata sulla serialità, eppure si discute ancora sul senso di questo termine. Oggi però, non vi proponiamo una riflessione sul concetto di romanzo a fumetti, quanto sui suoi riflessi transmediali. Alla base di questa selezione di titoli, sta proprio la volontà di proporvi dei titoli che possano rientrare a pieno in questa categoria. Per questo non troverete titoli come Scott Pillgrim, Hellboy o Sin City; proprio perché ispirati a fumetti seriali. Traendo forza da queste premese, cerchiamo di esplorare questa categoria filmcica. Cerchiamo di rispondere alla domanda: quali sono i migliori film tratti da graphic novel?

Persepolis (2007)

I migliori film tratti da graphic novel di sempre

Le memorie di Marjane Satrapi balzano fuori dalla carta come in un gesto di ribellione. Trovano casa in una pellicola della stessa Marjane e di Vincent Paronnaud, firmando uno dei più riusciti adattamenti fumettistici di sempre. Il film cresce, nei toni e nelle suggestioni. Passiamo da un fiabesco teatro delle marionette al cinismo adolescenziale. Speranze infrante, ipocrisie e sogni convivono in un progetto che non può lasciare indifferenti. Un gesto di ribellione tanto ingenuo quanto potente, che recentemente è diventato anche parte del “cinema ritrovato”. Una dimostrazione effettiva di come persepolis nelle sue due versioni rappresenti un vero e proprio caso mediatico. Un urlo alla libertà che tanto è stata negata alla protagonista quanto al suo popolo. Il non rinnega e non compatisce, ma al contrario inquadra la realtà ed il cambiamento con cinismo da reporter. Un film adatto a tutti da riscoprire, così come il fumetto originale.

La vita di Adele (2013)

Sicuramente stiamo parlando di una delle palme d’oro più discusse di sempre. L’adattamento di “Il blu è un colore caldo” di Jul’ Maroh si dinstingue dalla materia originale per il suo spirito al limite del voyeuristico. Il film indaga l’intimità dei personaggi con lo stesso occhio invadente della società contemporanea. Un tentativo di comprendere l’altro secondo semplici stilemi: il corpo, le etichette ed il carattere. Tuttavia, il film riesce ad indagare lo sguardo del reale proprio accentando la sua complessità. Giocando con lo spirito voyeuristico rende lo spettatore partecipe dei drammi delle convenzioni sociali. Passione, ambizione, aspettativa. In queste tre parole si articola il dramma di Abdellatif Kechiche. Divergente dallo spirito dell’opera originale, ma sicuramente in grado di fotografare lucidamente una realtà cinematografica come quella queer. Quanto è bello poter citare film così controversi? Forse perché nei film contradittori troviamo sfogo per la nostra natura altrettando contraddittoria.

I Kill Giants (2017)

I migliori film tratti da graphic novel di sempre

Questa pellicola sembra essere completamente sparita dai radar quando si parla di adattamenti da fumetti autoconclusivi. Per questa ragione, forse, il film di Anders Walter meriterebbe una riscoperta. Il film riesce sempre a vivere a cavallo fra due mondi: realtà e fantasia, grande e piccolo, intimo e colossale. Un film fatto di binomi, così come lo era l’opera originale di Joe Kelly disegnata da J. M. Ken Niimura. Nella sua natura infantile, il film trova un perfetto equilibrio che non sfocia mai nella banalità. A differenza della mole di pellicole “usa e getta” di questo filone, “I Kill Giants” riesce ad intrattenere senza diventare ricattatorio. Una cosa decisamente difficile se si considerano le premesse narrative. Insomma sicuramente stiamo parlando di un film piccolo, ma che nasconde un grande cuore tutto fuorché banale. Adatto soprattutti ai più giovani e a chi cerca un film da “zona di comfort”.

A history of violence (2014)

In pochi sanno che questa pellicola di David Cronemberg è tratta da una graphic novel della Vertigo. A History of Violence è come il titolo suggerisce una storia di violenza, ma come al suo solito Cronemberg ci inserisce molto di più. Viggo Mortensen ci porta inevitabilmente a riflettere sull’eroismo e sulla sua natura violenta, quasi contradittoria. Incarna il perfetto ed ipocrita confine fra giustizia e vendetta, nella terra dove forse questo divario quasi non esiste. Sangue chiama sangue, redimersi non vuol dire fuggire dai problemi. Questa spirale di sangue non accenna a fermarsi e porta Cronemberg a dirigere uno dei thriller più interessanti degli ultimi dieci anni di cinema. Un film che trova la sua dimensione in lidi più vicini al cinema che alla sua materia d’origine, ma che proprio per questo diventa un must watch di questa categoria filmica.

Il corvo (1994)

I migliori film tratti da graphic novel di sempre

In questa lista dei migliori film tratti da graphic novel non poteva mancare il film di Alex Proyas. Più un “Cult” che un vero e proprio capolavoro, forse dovuto anche alla tragedia che ha macchiato di sangue il film. Al film dobbiamo riconoscere il merito di aver riportato in auge un’estetica che si credeva perduta, che rivive anche nella sensazionale colonna sonora. Brandon Lee incarna perfettamente le atmosfere gotiche create da James O’Barr pur non limitandosi ad un banale copia e incolla. Il film riesce ad intercettare più tipi di spettatori: dagli amanti del cinema fantastico ai nostalgici del romanticismo a tinte gotiche. Proprio per questa universalità è bello riconoscere un vero e proprio cult nel corvo. In attesa del controverso remake, vi invito a riscoprire questa pellicola non limitandosi alle sole citazioni.

V per vendetta (2005)

La qualità cinematografica degli adattamenti delle opere di Alan Moore è sempre stata altalenante. Da Watchmen a La Lega degli Straordinari Gentlemen, i risultati sono sempre stati deludenti. Non tanto per la qualità delle pellicole, quanto per l’incapacità di riuscire a coglierne le infinite sfumature. Esiste tuttavia una piccola eccezione: il V per vendetta di James McTeigue. Il film prodotto da Lana e Lilly Wachowski per quanto possa risultare standardizzato risulta uno dei pochi adattamenti riusciti delle opere del maestro Moore. Forse proprio grazie ad un apparato autoriale cinematografico più debole riesce dove altri cadevano nel fallimento. Un film anarchico seppur perfettamente incasellato nella tipica estetica degli anni 2000. Un film in grado di regalare una serata di divertimento, che non eccelle rispetto agli altri di questa lista ma che paradossalmente riesce dove altri avevano miseramente fallito.