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C’è ancora domani: le frasi più belle del film di Paola Cortellesi

Uno dei motivi più importanti del successo di C’è ancora domani è determinato dall’utilizzo di alcune frasi all’interno della pellicola: ma quali sono le migliori e quale il loro significato?
C'è ancora domani: le frasi più belle del film di Paola Cortellesi

C’è ancora domani è uno dei film che ha ottenuto maggiore successo negli ultimi anni in Italia e che anche nel mercato estero ha iniziato a conquistare il pubblico di tutto il mondo, con la speranza che il film possa giungere fino agli Oscar 2024, nelle principali categorie. Un lavoro importante sotto tutti i punti di vista, che va dal significato del film fino alla spiegazione del suo finale, passando per l’uso del bianco e nero. Una delle tracce più importanti della pellicola di Paola Cortellesi è dettato dalla presenza di alcune delle frasi più belle del film: ma quali sono le migliori da ricordare assolutamente?

Le frasi più belle di C’è ancora domani e il loro significato

Di seguito, vengono indicate alcune delle frasi più belle di C’è ancora domani con riferimento al loro significato e al motivo per cui sono utilizzate all’interno del film:

  • Se penso che quanno te ne andrai, non ce sarà più ‘na donna dentro a ‘sta casa: la frase che viene pronunciata da Ivano a sua figlia, nel momento in cui quest’ultima sta per sposarsi. Sottolinea il clima familiare, che vede la moglie equiparata ad un oggetto, pur nella comicità con cui viene è pronunciata dall’uomo. Il fatto che Ivano non consideri sua moglie una donna è indicativo del modo in cui questa viene considerata nell’ambiente familiare.
  • What is your name
    -Senti, io devo annà
    Bye, Devoannà!: uno dei passaggi sicuramente più comici del film. Il dialogo tra Delia e il soldato americano, che si rivelerà poi essere importante ai fini della risoluzione della trama, inizia proprio con questa incomprensione tra i due. Il problema della lingua è stato, ed è tutt’oggi, uno dei fattori in Italia, ma nonostante ciò una forma embrionale di comunicazione riesce a crearsi tra i due soggetti.
  • Perché non te ne vai?
    – E ‘ndo vado?
    : uno dei motivi più importanti all’interno del film, tale da costruire il significato dell’intera pellicola, riguarda la possibilità di fuga da parte di Delia. Tuttavia, questo scambio di battute con Marisa rappresenta la condizione di impossibilità sociale, economica e umana da parte della donna, è il momento storico rappresentato. Pur tentando la fuga, infatti, Delia sa di non poter in alcun modo abbandonare la sua condizione e, per questo motivo, tende a sopportare nonostante i soprusi.
  • Ma se po’ sape’ perché questo al primo giorno pija più de me?!
    – Quello è omo, no?!
    : anche in questo caso la comicità viene utilizzata per spiegare un fattore di grande discrepanza sociale. Nonostante lavori da tantissimo tempo all’interno di un negozio in cui si occupa della riparazione di oggetti, Delia viene pagata molto meno rispetto ad un garzone che viene assunto nel suo primo giorno di lavoro, nonostante questi sia in esperto e incapace di portare a termine la sua mansione. La differenza è determinata soltanto dal genere dei due, con uno scambio di battute che chiama in causa il tema del gender pay gap.
  • Me ne pento ogni mattina da trent’anni, me so’ distratto un attimo e quello te s’è rubata: la frase pronunciata da Nino presenta due inferenze di significato. La prima riguarda quell’amore impossibile per l’uomo, che nonostante provi un sentimento sincero nei confronti di Delia non è mai riuscito a ottenerla, poiché lei si è sposata con Ivano. La seconda, però, è ancor più importante: il fatto che l’uomo dica che l’altro ha rubato Delia è indicativo di come la donna viene considerata al pari di un oggetto da rubare, arraffare nel momento del bisogno o conquistare per primi.
  • Stringete le schede come fossero biglietti d’amore: il messaggio più importante all’interno del film di Paola Cortellesi riguarda la vitalità delle elezioni, nell’anno del primo suffragio universale. Per questo motivo, le schede citate sono quelle elettorali, con cui le donne potranno votare per la prima volta. Ciò rende questi oggetti molto più importante di quanto si possa pensare, se non fondamentali per la costruzione della storia della donna e dell’essere umano in generale.
  • Non glie poi mena’ sempre, sennò s’abitua! Una, ma forte!: il consiglio che Ottorino dà a suo figlio, quasi come se fosse un monito a trattare bene sua moglie. Non esattamente il miglior consiglio che un padre possa dare al suo figlio e, per mezzo della comicità, si racconta di uno spaccato sociale in cui le donne potevano essere oggetto costante di abusi e violenze semplicemente per regolare il loro carattere.
  • Hai visto gli americani quanto so’ belli, oh?! C’hanno tutti i denti! Ma tanti!
    -Eh, più de noi, me sa:
    ultimo tra le migliori frasi di C’è ancora domani è quella che interessa lo scambio di battute tra Delia e Marisa. Le due commentano i soldati americani presenti nel territorio e, idealizzando figure che non hanno mai visto, le immaginano completamente diverse nei tratti somatici, con un numero di denti in più. Si tratta di un modo leggero di indicare quella grande distanza culturale e sociale rispetto a ciò che è diverso.