Articolo pubblicato il 21 Aprile 2024 da Bruno Santini
È tra le serie Netflix più viste di sempre, ha conquistato un incredibile gradimento da parte del pubblico e si trova agilmente nella top della piattaforma in questione: Baby Reindeer non è una serie assolutamente banale e contiene tutti gli ingredienti di un successo annunciato, soprattutto nell’ambito del racconto di Richard Gadd, l’uomo che ha davvero subito tutto ciò di cui si racconta all’interno della serie. Ma si tratta realmente di fatti accaduti? Di seguito, si indica la storia vera di Baby Reindeer, la nuova serie Netflix che sta spopolando su Netflix.
Di che cosa parla Baby Reindeer, la serie Netflix di e con Richard Gadd
Prima di proseguire con la storia vera di Baby Reindeer, che vede protagonista Richard Gadd nei panni di Donny (un suo alter-ego), vale la pena indicare – anche se brevemente – di che cosa parla la serie Netflix in questione. Il racconto è quello di un uomo che lavora in un pub di Londra inseguendo il suo sogno di diventare un comico da cabaret; la sua vita cambia quando, provando pena per una donna (Martha) che entra nel locale, decide di offrirle un thé. Quest’ultima si rivelerà essere ossessionata da Donny, tempestandolo di mail, messaggi, contatti ovunque e tanto altro: lo stalking, però, rivela anche un passato oscuro dell’uomo che non è mai riuscito ad affrontare.
La storia vera di Baby Reindeer e le molestie subite da Richard Gadd
Il grandissimo successo di Baby Reindeer non è affatto casuale, dal momento che la serie in questione racconta di un qualcosa che è realmente accaduto e che ha riguardato Richard Gadd, creatore, scrittore e attore protagonista della serie in questione. Il comico è stato realmente stalkerato nel corso della sua vita, ma la situazione drammatica appare anche leggermente “temprata” nell’ambito del prodotto Netflix, che di sicuro ammorbidisce la crudeltà dell’atto reiterato con un ottimo montaggio e delle grandi capacità interpretative. Il comico ha spiegato quanto segue:
Nella vita reale ho ricevuto 41.071 e-mail, 350 ore di segreteria telefonica, 744 tweet, 46 messaggi, quattro falsi account Facebook, 106 pagine di lettere.
Numeri assolutamente incredibili che l’hanno perseguitato per anni e che nella serie tentano di essere restituiti attraverso la figura di Martha, ma non è tutto: anche nella storia vera di Richard Gadd c’è stato uno stupro e il comico non ha mai nascosto di avere confusione circa le sue inclinazioni sessuali, definendosi bisessuale. La serie pone molto l’accento, al termine di ogni episodio, sull’importanza dell’informazione lasciando dei riferimenti utili nel caso di molestie o semplicemente di preoccupazioni; in effetti, Richard Gadd ha avuto molta difficoltà nel denunciare i reati subiti, dal momento che non veniva preso sul serio, fino a quando non è riuscito – raccogliendo prove di ogni genere – a dimostrare le molestie subite. Queste le sue parole:
Quando è un uomo a essere perseguitato, la sua esperienza a volte viene rappresentata nei film come qualcosa di sexy. La stalker diventa una femme fatale che diventa sempre più sinistra. Non c’è la stessa minaccia di violenza fisica, ma nel mio caso ero comunque fisicamente spaventato, perché non sapevo fino a che punto potesse arrivare. Lei poteva avere un coltello.
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