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Recensione: X-Men ’97 1×08: La Tolleranza È Estinzione – Parte 1

L’ottava puntata di X-Men ’97 è la prima parte del finale di stagione della serie Marvel.
X-Men '97 episodio 8: la recensione

Gli amati supereroi istruiti da Charles Xavier sono tornati con il nuovo episodio di X-Men ’97. Dopo aver analizzato la settima puntata, adesso è il turno dell’ottava, intitolata La Tolleranza È Estinzione – Parte 1 ed attualmente disponibile su Disney Plus.

La trama di X-Men ’97 1×08

L’ottavo episodio di X-Men ’97 è l’inizio del finale di stagione della serie, il quale sarà diviso in tre atti. Questa prima parte presenta infatti la seguente trama:

Bastion è l’uomo dietro l’attacco di Genosha ed ha realizzato un piano per trasformare diverse persone in sentinelle, con l’obiettivo di iniziare una guerra contro i mutanti per schiavizzarli a favore di un’umanità più prospera. L’uomo, in combutta con Sinistro e la dottoressa Cooper, ha catturato Magneto che è ancora vivo ed è tenuto prigioniero con i suoi poteri bloccati. Gli X-Men, con l’aiuto di Cable, indagano sul passato di Bastion per trovare un modo per bloccare l’avanzata delle sue sentinelle, ma quest’ultime cominciano ad attivarsi nei momenti più impensabili…”

Recensione: X-Men '97 1x08: La Tolleranza È Estinzione - Parte 1

La recensione di X-Men ’97 1×08

Pur cercando di trovare un’equilibrio in modo da rendere l’opera adatta a tutti, la piega horror che sta prendendo X-Men ’97 è assolutamente lodevole ed impressionante: le sentinelle umane sono profondamente inquietanti ed il loro braccaggio crea un’atmosfera ansiogena con tinte cyberpunk che ricorda quella respirata nell’originale Terminator di James Cameron. Un momento in particolare, che sembra rifarsi all’iconica scena di Batilda Bath in Harry Potter E I Doni Della Morte: Parte 1, utilizza inserti creepy che si rifanno alle opere sul paranormale, con parti ossee che si vedono rimodellate durante le trasformazioni degli umani in sentinelle, come se il loro corpo fosse posseduto da un demone. Numerose sequenze di combattimento contro i robot sono tra le più belle scene d’azione che i Marvel Studios abbiano sfornato negli ultimi anni, specialmente i momenti con Wolverine e Nightcrawler che fanno quasi sentire le lame degli artigli e delle spade entrare nella carne degli androidi, con stratagemmi perfetti affinché il PG sia rispettato senza che però si rinunci alla violenza degli attacchi. Straordinario anche il trio formato da Ciclope, Jean e Cable, il cui senso di squadra e di unione per difendersi dalle sentinelle diviene un pretesto per stringere un legame familiare che sembrava perduto (Cable è il figlio perduto di Scott venuto dal futuro).

Sono molto apprezzabili anche i cameo di numerosi personaggi Marvel sia buoni che malvagi, poiché contribuiscono ad espandere la mitologia del mondo in cui gli X-Men vivono. Alcuni cameo, diversamente da altri che presentano dialoghi, si limitano ad essere delle semplici inquadrature in cui i personaggi non esclamano neanche una parola: sembra qualcosa di apparentemente stucchevole, ma in realtà è un omaggio alle comparse di Insuperabili X-Men, in cui alcuni personaggi celebri dei fumetti appaiono per pochi secondi. Oltre ad essere una strizzata d’occhio agli appassionati, si tratta anche di un modo per far capire che altri personaggi al di fuori dei mutanti sono consapevoli di ciò che succede sulla Terra. Inoltre alcuni dialoghi citano i punti assoluti, ovvero momenti all’interno di un universo che sono costretti a ripertersi per sempre, qualunque sia l’alterazione dei viaggi temporali, o la causa diviene lo sconvolgimento multidimensionale. Si tratta della prima citazione al Marvel Cinematic Universe nella serie televisiva, dal momento che usa le stesse regole del multiverso già spiegate in prodotti come What If e Loki (e che in seguito verranno utilizzate anche in Spider-Man: Across The Spiderverse). Nonostante i riferimenti al multiverso della Marvel possano straniare, essi sono inseriti in modo intelligente perché accentua ancora di più la gravità dell’attacco a Genosha, l’evento che rappresenta il punto assoluto di quella Terra.

X-Men '97: la tolleranza è estinzione Parte 1

La perdita della tolleranza

Con l’evoluzione delle sentinelle la serie raggiunge una nuova rappresentazione della tecnologia, la quale è progredita a tal punto da apparire quasi invisibile, capace di violare gli spazi più intimi della gente come nelle peggiori realtà distopiche di David Cronenberg e Mamoru Oshii. La freddezza delle macchine si sposa con quella della società umana, la quale ormai pone sempre lo sguardo dall’altra parte ed accoglie l’arrivo di macchine distruttrici di mutanti con estrema indifferenza. Se i mutanti rappresentano l’evoluzione che supera i limiti, le sentinelle pongono quest’ultima su un altro interrogativo: cosa succede quando gli uomini raggiungono un livello di perfezione scientifica talmente alto che tale evoluzione si trasforma invece in alienazione? Infatti le sentinelle propongono di inserire nuovamente la realtà della schiavitù, con gli umani che preferiscono lasciare fare pur di non essere coinvolti nei conflitti, ottenendo quindi un regresso piuttosto che un vero progresso. Non è un caso che le sentinelle siano, in origine, degli uomini comuni che hanno paura di essere sostituiti dagli umani. In questo modo l’odio e la paura raggiunge quindi una simbiosi talmente alta con la logica spietata delle macchine (basata sulla supremazia di una specie su un’altra) da trasformarsi in totale distacco, lo stesso distacco che tanti anni fa ha permesso ai nazisti di commettere atti atroci con totale facilità: il parallelismo viene ripreso anche su una splendida inquadratura del marchio sulla spalla di Magneto che si è procurato nei campi di concentramento essendo ebreo.

Bastion, leader delle sentinelle, è il perfetto simbolo di questa alienazione: spietato, freddo e calcolatore, come se ogni perdita mutante corrispondesse ad un carico di oggetti che devono essere eliminati entro una data di scadenza. Nella sua freddezza si definisce anche perfetto, sottolineando l’arroganza spaventosa degli uomini che decidono chi deve morire e chi deve vivere. Straordinaria l’idea di dire che Bastion è stato scelto dalle sentinelle fin dalla tenera età, sottolineando come determinati mostri nascano perché condizionati dal male in cui crescono, subendo delle influenze che rischiano di renderli insalvabili per tutta la vita. In un mondo in cui l’umanità decide di abbandonare la tolleranza perché fa più paura creare piuttosto che distruggere, è facile perdere la speranza e pensare che azioni estreme e reazioniarie siano la soluzione più diretta da intraprendere, abbandonando qualsiasi rimorso per ulteriori azioni violente purché i soprusi cessino di esistere. Nonostante tali reazioni siano fatte per cancellare le atrocità, è sicuro che queste non aumentino le divisioni e peggiorino tutto? Sta a i personaggi decidere ora che direzione prendere, perché la cattiveria delle sentinelle, resa magistralmente, mette a dura prova non solo gli X-Men, ma anche il pensiero dello spettatore che si chiede quale sia la direzione giusta da prendere in casi così estremi: c’è ancora posto per la speranza nel mondo, o tutti gli ideali sono inutili?

X-Men '97: la recensione dell'ottavo episodio

L’ottava puntata di X-Men ’97 pone numerosi interrogativi sul futuro dell’umanità, riflettendo sull’indifferenza nei confronti degli oppressi attraverso dialoghi intelligenti e straordinarie scene d’azione che si rifanno ad un’estetica horror notevole. Trattandosi del primo dei tre atti finali, si può assolutamente promuovere come un grande inizio che promette una conclusione sempre più epica e ambiziosa per una serie avente una qualità sempre più alta.

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