Articolo pubblicato il 14 Maggio 2024 da Andrea Barone
L’amato gruppo dei mutanti è tornato in un nuovo importante scontro nella penultima puntata di X-Men ’97. Dopo aver analizzato l’ottavo episodio, adesso è il turno del nono, intitolato La Tolleranza È Estinzione – Parte 2 ed attualmente disponibile su Disney Plus.
La trama di X-Men ’97 1×09
La nona puntata di X-Men ’97 è la seconda parte del finale di stagione, il quale è diviso in tre atti. Questa seconda parte presenta infatti la seguente trama:
“Le sentinelle di Bastion sono state bloccate grazie all’attacco di Magneto, il quale ha tolto la corrente a tutto il mondo. Tuttavia Erik, profondamente sconvolto dall’attacco di Genosha, non vuole riportare energia agli umani ed è tornato alle sue vecchie convinzioni, decidendosi a scatenare una guerra. Charles Xavier, tornato sulla Terra, vuole convincere Erik a ragionare, ma il suo rapporto con gli X-Men è più difficile a causa di tutto ciò che è successo durante la sua assenza. Le tensioni crescono anche all’interno del gruppo, mentre Bastion sta cercando di riattivare le sentinelle con fonti energetiche alternative.”
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La recensione del nono episodio di X-Men ’97
Con il ritorno del professor X negli X-Men ci si aspetterebbe una svolta completamente inedita, ma in realtà inizialmente le azioni del gruppo non sono molto diverse dal modo in cui hanno agito negli episodi passati, se non con molta più consapevolezza della morte e con molto più dolore. Straordinario il momento in cui Charles si sveglia di mattina ed ha estrema difficoltà ad orientarsi con la sua sedia a rotelle perché gran parte della sua scuola è andata in pezzi dopo l’attacco delle sentinelle: è il simbolo del fallimento di un ideale, da lui inseguito per anni, a favore di una pace che potrebbe permettere a tutti gli esseri viventi di coesistere senza conflitti, eppure, nonostante gli sforzi degli X-Men, nulla ha impedito a degli esseri abominevoli di violare le loro case per deportarli, esattamente come l’attacco terroristico di Genosha. La rabbia di Magneto, tornato ad essere l’estremista di prima, non è quella di un terrorista, bensì quella di un uomo stanco delle oppressioni di un’umanità che si accanisce contro i più deboli, non avendo più fiducia in nulla se non nella sopravvivenza dei suoi consanguinei, a discapito però degli altri. Magneto non ha paura di iniziare una guerra perché è arrivato alla conclusione che l’umanità non può esistere senza conflitti e vuole passare dalla parte che ritiene giusta, divenendo pronto ad annientare gli oppositori che per anni si sono posti a favore della supremazia di un’etnia, causando odio e disprezzo. Non importa quanti innocenti moriranno: il risultato finale di Erik sarà a favore della pace per i mutanti, a prescindere dal destino degli umani. Per quanto la caratterizzazione di Magneto sia molto profonda, sarebbe stato più opportuno evitare l’inserimento di un’asteroide da lui usata per il rifugio dei mutanti, essendo già apparsa in due importanti puntate di Insuperabili X-Men (la serie di cui X-Men ’97 è sequel) e risultando quindi leggermente ripetitiva.
Se Magneto, tornato ad essere antagonista, pone questioni che si interrogano sulla sopravvivenza dei mutanti nel futuro della civiltà moderna, è emblematica l’inquadratura di Bastion che piange sua madre, trasformata in una sentinella a causa sua, mentre la porta in braccio dopo che tutti i cyborg sono stati spenti dallo stesso Erik. Quella scena sembra indicare quella poca umanità rimasta all’interno di Bastion, il quale, alla fine, non è altro che la vittima di un odio costruito dalle sentinelle stesse per creare la macchina mortale perfetta, proprio come lo è diventata ora sua madre. Bastion, cresciuto in questo odio, continua a credere nella supremazia delle razze ed è disposto a tutto pur di dare al mondo una prospettiva in cui i mutanti siano sterminati e fornire un senso alla sua esistenza. Se Bastion deve trovare la giusta chiusura della propria caratterizzazione nel finale (a meno che di riconferme per la stagione successiva), ha ormai raggiunto l’apice la caratterizzazione di Sinistro, mostrato come un manipolatore nella sua lotta finale con Jean, attraverso cui cerca di scavare all’interno della sua mente per colpirla sulle insicurezze della mutante e creare discordia tra lei ed i suoi cari. Sinistro diventa definitivamente l’ombra dei pensieri negativi che avvolge i sentimenti delle persone separando quest’ultime dai propri cari, divenendo ancora più viscido, pericoloso ed inquietante.
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La separazione degli X-Men
In questa situazione, la quale sta assumendo una tensione sempre più alta a causa delle atmosfere che fanno pensare ad una terza guerra mondiale, potrebbe essere importante trovare un rifugio negli eroi protagonisti, i quali hanno sempre affrontato le cose peggiori a testa alta per andare avanti uniti. Eppure il mondo è arrivato ad una cattiveria talmente grande che è difficile anche per gli stessi X-Men rimanere compatti e sicuri del loro svolgimento. Non è un caso che l’episodio inizi con Scott che rimprovera il professore per non avergli lasciato il gruppo come eredità, sentendosi rispondere da Charles che il motivo è stato non solo per cercare di mostrare a Magneto un altro punto di vista, ma anche per dare respiro a Scott e Jean permettendo loro di vivere delle vite tranquille, come una famiglia “normale”. Scott risponde a Charles che quest’ultimo si sarebbe dovuto aspettare che loro prima o poi sarebbero stati costretti ad agire in nuovi grandi problemi, perché il mondo avrà sempre bisogno degli X-Men e sarà sempre difficile farsi da parte. Tuttavia è un bene che il mondo abbia sempre bisogno degli X-Men quando la causa è l’odio degli uomini verso i mutanti, con costanti conflitti che devono essere risolti? Nuovamente l’ideale del professor X crolla, con la consapevolezza che la speranza, almeno per il momento, ha fallito. Il fallimento deve servire per rafforzarsi, studiando gli errori e permettendo, di conseguenza, a rialzarsi con uno spirito più grande, ma non tutti ce la fanno.
Con tutto quello che sta succedendo, i membri degli X-Men vengono avvolti da un’estrema negatività, addirittura mostrando delle persone che si arrendono alla visione di Magneto dopo tutto l’orrore che hanno visto: amori uccisi, persone care che vendono i loro stessi parenti al prossimo, nulla è più accettabile. Alcune persone scelgono di stare dalla parte del professore, ricordandosi i legami che hanno sempre garantito la forza di affrontare tutto, mentre i legami di altri vengono sciolti. Quando i personaggi si combattono tra loro, nonostante la preferenza per l’ideale di Charles Xavier che è il ponte del gruppo dalla creazione della serie, è impossibile tifare per uno o per l’altro, perché quello che si mette in evidenza è il dolore di amici e fratelli che si scontrano, perché la guerra ed il disprezzo sono talmente orribili da separare tutti, anche chi sembrava inamovibile. La rabbia di Wolverine, che si sfoga su Magneto per riversare tutto quello che ha avuto nei suoi confronti, come se la ricerca di un nemico da sconfiggere lo aiutasse a cancellare temporaneamente la sua sofferenza, non è una vittoria, ma solo la conferma di quell’odio che ormai sembra aver avvolto anche gli X-Men. Non ci sono vincitori, ma solo sconfitti.
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La nona e penultima puntata di X-Men ’97 è il crescendo di un pathos sempre più ansiogeno, rappresentando tutte le paure dei protagonisti che condizionano le loro azioni e mostrano il loro crollo emotivo ormai spinto al limite, evidenziando cosa succede quando una guerra è talmente pericolosa da separare anche le persone che sembravano amarsi in qualsiasi occasione. Il dramma è gestito così bene che ormai non c’è più pazienza nell’aspettare il finale di stagione, il quale promette di essere una conclusione straordinaria.