La recensione di Sei nell’Anima, il Biopic diretto dalla regista Cinzia TH Torrini per la piattaforma streaming di Netflix ed incentrato sulla figura dell’amatissima cantante italiana Gianna Nannini. A seguire, trama e recensione di Sei nell’Anima.
La trama di Sei nell’Anima, film Netflix diretto da Cinzia TH Torrini
Nonostante sia molto semplice da spiegare, prima di passare alla sua recensione, segue la trama di Sei nell’Anima, diretto da Cinzia TH Torrini per Netflix. Come intuibile, il film racconta la vita di Gianna Nannini, dai sogni di ragazza al grande successo, narrando nel mezzo alcuni momenti importanti della sua vita sia pubblica che privata.
La recensione di Sei nell’Anima, Biopic sulla vita di Gianna Nannini
A proposito di musica, Achille Lauro direbbe che ci siamo cascati di nuovo. Dopo Io, noi e Gaber, Enzo Jannacci – Vengo Anch’io e Raffa, ecco che arriva un altro Biopic incentrato su una figura importante del nostro paese. In questo caso si tratta di Gianna Nannini, la cui vita viene raccontata in Sei nell’Anima, un Biopic targato Netflix diretto da Cinzia TH Torrini e tratto dall’autobiografia della cantautrice del 2016, intitolata Cazzi Miei. Un’opera sbagliata in partenza, morta sul nascere e di cui nessuno sentiva davvero il bisogno. Ma andiamo con ordine.
Che se ne dica, il cinema italiano sta vivendo da anni un periodo di assoluto appannamento e, tolti i soliti noti, non riesce a sfornare nuovi talenti o il coraggio di investire su progetti ambiziosi che possano superare anche i confini nazionali ed avere successo all’estero. I problemi sono molteplici e radicati, di certo non affrontabili in poche righe ma, inevitabilmente, va pagato il prezzo di alcune scelte scellerate. Nel momento in cui non si scommette sul futuro, l’unica cosa che resta è aggrapparsi al passato e Sei nell’Anima è figlio di tutto ciò. È stato dunque scelto di individuare quelle figure che hanno reso grande l’arte popolare italiana e raccontarle attraverso una lunga serie di Biopic estremamente conservativi, privi di coraggio e mossi solamente dalla voglia di vincere facilmente, facendo però leva sui personaggi trattati e non sul cinema, che dovrebbe invece rimanere sempre al centro di tutto.
Per quanto sia sotto gli occhi di tutti, dispiace dover sottolineare come l’anima, in questo Biopic, sia presente solamente nel titolo. Un’opera priva di regia, interpretata malissimo, con una sceneggiatura scriteriata dove tutto avviene casualmente, senza capo né coda, senza la minima traccia di uno stile riconoscibile ed anzi, con uno totalmente omologato con il peggio che questa piattaforma possa offrire. L’Italia era e resta uno dei paesi più importanti al mondo per quanto riguarda la settima arte ed ha dimostrato di poter essere ancora estremamente rilevante, ma solo quando c’è un progetto dietro. In questo senso, a proposito di Biopic, che si prenda come esempio Laggiù Qualcuno mi Ama, il bellissimo tributo a Massimo Troisi realizzato da Mario Martone. Un regista con tutti i crismi, un grande autore del nostro cinema che ha realizzato quest’opera per una necessità artistica e tenendo comunque al centro della questione il cinema. Quando questo verrà compreso da tutti, ecco che si potrà tornare ad essere rilevanti a 360 gradi.
