The Apprentice è un biopic che disattende ogni aspettativa

Presentato in anteprima al 77esimo Festival di Cannes, The Apprentice è il biografico sulla figura di Donald Trump che vede alla regia l’iraniano Ali Abbasi. Ma sarà riuscito a mantenere le grandi aspettative?
Sebastian Stan e Jeremy Strong in una scena di The Apprentice, diretto da Ali Abbasi

Articolo pubblicato il 3 Febbraio 2025 da Gabriele Maccauro

La recensione di The Apprentice, il film biografico sulla figura di Donald Trump tra i titoli più attesi della 77esima edizione del Festival di Cannes, dov’è stato presentato in anteprima in concorso. Alla regia Ali Abbasi, il regista iraniano che a Cannes75 presentò il suo precedente lavoro, Holy Spider. A seguire, trama e recensione di The Apprentice.

La trama di The Apprentice, presentato in anteprima al Festival di Cannes 2024

Prima di passare all’analisi e recensione del nuovo lungometraggio di Ali Abbasi, è bene spendere due parole sulla sua trama anche se, in questo caso, è più semplice che mai. Ambientato a New York tra gli anni ’70 ed ’80, The Apprentice è infatti un film biografico sulla figura di Donald Trump (Sebastian Stan) ed il suo rapporto con Roy Cohn (Jeremy Strong), avvocato noto per aver lavorato con Joseph McCarthy. Egli diventa suo mentore ed è proprio grazie a lui che vengono poste le basi per la nascita del suo mito, molti anni prima della sua ascesa alla Casa Bianca.

Sebastian Stan nei panni di Donald Trump in una scena di The Apprentince, diretto da Ali Abbasi e presentato a Cannes77.

La recensione di The Apprentice, diretto da Ali Abbasi

Era tra i film più attesi della 77esima edizione del Festival di Cannes. D’altronde, nella sua pur breve carriera, fino a questo momento Ali Abbasi aveva dimostrato di essere un regista estremamente interessato, uno di quei rari autori che sin dal debutto erano riusciti a fare breccia nel cuore di pubblico e critica: il suo primo vero lungometraggio, Border, era stato presentato in anteprima a Cannes71 – dove vinse la sezione Un Certain Regard – mentre Holy Spider, presentato sempre sulla Croisette nel 2022, si aggiudicò il Prix d’Interpretation Féminine grazie alla meravigliosa Zahra Amir Ebrahimi. Dopo aver diretto gli ultimi due episodi della serie tv The Last of Us, ecco che torna a dirigere un lungometraggio puntando decisamente in alto: realizzare un Biopic su Donald Trump e presentarlo in anteprima 6 mesi prima che egli corra per essere eletto una seconda volta come presidente degli Stati Uniti.

Una sorta di instant movie, una netta presa di posizione che ha evidentemente l’obiettivo di mostrare al mondo la vera natura dell’imprenditore e politico newyorkese, un drama travestito da commedia, che sbeffeggia lui ed il mondo da cui proviene e che muove una dura critica agli Stati Uniti. Non c’è uno dei suoi 120 minuti di durata che pesi, il film intrattiene e riesce in piccoli momenti anche a far riflettere sulla situazione attuale degli USA, ma è ben lontano dal poter essere definito un successo.

Se il lato Biopic ed il rapporto tra Trump e Cohn funziona molto bene – come anche le meravigliose interpretazioni dei suoi due protagonisti, Sebastian Stan e Jeremy StrongThe Apprentice resta una delle più grandi delusioni di Cannes77. Il punto fondamentale del film è mostrarci come Donald Trump sia una persona disgustosa e deprecabile. E con ciò? Il film non può reggersi su questo unico pensiero e la sensazione, considerando anche la reazione del pubblico durante le proiezioni stampa è che sì, quello è un pensiero piuttosto condiviso, ma che si ferma lì e non porta a nessun’altra forma di riflessione. Sparare sulla croce rossa, direbbe qualcuno.

Il talento di Ali Abbasi non è in discussione, ma ha forse preteso troppo da se stesso, tuffandosi tra l’altro in un mondo non suo ed evidentemente mosso dalla rabbia piuttosto che da un vero stimolo artistico. In questo senso, ecco come diventa evidente la differenza tra The Apprentice e Holy Spider, visto che nel secondo caso egli raccontò una storia vera che ebbe luogo ad inizio secolo proprio a casa sua, in Iran, lì dove ha sempre dovuto combattere per potersi esprimere liberamente, come uomo e come artista, realizzando uno dei film più belli del 2022. Vi è poi un’altra piccola paura, legata non tanto ad Abbasi quanto alla ricezione che pubblico e soprattutto critica possono avere, ovvero che l’artista possa sovrastare l’arte, cosa che sarebbe deleteria per tutti, soprattutto per Abbasi che, in questo modo, rischierebbe di vedere le sue opere sminuite.

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La locandina del nuovo film di Ali Abbasi presentato a Cannes77, The Apprentice
The Apprentice
The Apprentice

Presentato in anteprima in concorso a Cannes77, The Apprentice è un film biografico sulla figura di Donald Trump diretto dall'iraniano Ali Abbasi.

Voto del redattore:

5.5 / 10

Data di rilascio:

20/05/2024

Regia:

Ali Abbasi

Cast:

Sebastian Stan, Jeremy Strong, Maria Bakalova, Martin Donovan, Joe Pingue, Ben Sullivan

Genere:

Biografico, Drammatico

PRO

Le interpretazioni di Sebastian Stan e Jeremy Strong
Il gusto estetico di Ali Abbasi
Un soggetto troppo debole per essere sviluppato in questo modo