Articolo pubblicato il 23 Maggio 2024 da Gabriele Maccauro
La recensione di L’amore Folle, il nuovo lungometraggio diretto da Gilles Lellouche presentato in anteprima all’interno del concorso ufficiale della 77esima edizione del Festival di Cannes. Adattamento del romanzo di Neville Thompson dal titolo Jackie Loves Johnser Ok? (1997), il film è stato co-sceneggiato dalla vincitrice del Leone d’oro di Venezia78, Audrey Diwan. A seguire, trama e recensione del film.
La trama di L’amore Folle, presentato in concorso al Festival di Cannes 2024
Come di consueto, prima di passare alla sua analisi e recensione, è bene spendere due parole sulla trama del film che, in questo caso, è estremamente semplice. L’amore Folle racconta la storia d’amore di due giovani che si innamorano follemente l’uno dell’altro, da quando si conoscono ai tempi della scuola fino all’età adulta, coprendo un arco temporale di circa vent’anni. Per via dei suoi trascorsi malavitosi, Clotaire (François Civil) finirà in prigione, ma il destino lo porterà ad incontrare nuovamente la sua amata Jackie (Adèle Exarchopoulos), perché un amore così grande è destinato a durare in eterno.
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La recensione di L’amore Folle, diretto da Gilles Lellouche e con protagonista Adèle Exarchopoulos
Difficile aspettarsi qualcosa di diverso dal Festival di Cannes, ma la sua 77esima edizione sta mantenendo un livello medio molto elevato, con grandi pellicole sia in concorso che nelle sezioni parallele come Un Certain Regard. Nonostante questo, le delusioni non sono mancate: Da Kinds of Kindness a Oh Canada! da The Apprentice a The Shrouds, grandi autori non hanno atteso le aspettative di pubblico e critica. La bellezza dei festival cinematografici è però la possibilità che viene concessa ad ogni spettatore di scovare piccole gemme sparse tra i vari titoli selezionati e, in questo senso, si può tranquillamente affermare che L’amore Folle sia una delle più belle sorprese di quest’anno.
Come definire il nuovo lungometraggio di Gilles Lellouche se non come una pietra preziosa, uno di quei film da cui magari non ci si aspetta nulla ed invece ti stupiscono, sorprendono, ti fanno ridere e piangere o, molto più semplicemente, ti emozionano. Paolo Sorrentino, in uno dei suoi film più sottovalutati di sempre (Youth), ci sottolineava come le emozioni sono tutto quello che abbiamo. Anche lui è in concorso quest’anno, con Parthenope, che è uno dei pochi altri titoli che riesce effettivamente a raggiungere questo scopo, a smuovere qualcosa all’interno dell’animo di chi guarda, che è poi ciò che dovrebbe porsi come obiettivo ogni cineasta. L’amore Folle fa esattamente questo, raccontando una storia d’amore dove l’amore, in quanto sentimento, è al primo posto. Non c’è cosa più importante che amare e, anche solo per questo, il film merita l’attenzione generale.
Le ragioni d’interesse per questo lungometraggio sono tante però, a partire dalla regia di Gilles Lellouche, che pare aver ormai trovato una sua dimensione e che regala delle scelte stilistiche e dei movimenti di macchina degni dei migliori. Esempio perfetto è tutta la sequenza d’apertura, da manuale del cinema ma, allo stesso tempo, vero problema del film: senza entrare nel tanto odiato campo degli spoiler, il film avrebbe sfiorato la perfezione se avesse mantenuto le premesse iniziali – per fare un esempio, chi conosce la storia dietro il finale di Get Out di Jordan Peele, potrà capire – e, disattendendole, ha fatto uno scivolone che ha portato non solo a far perdere forza all’opera, ma anche a prolungare fin troppo la durata del film, che si è attestata sui 165 minuti.
Poco male però, perché un film così coraggioso, che sperimenta e mescola generi – Lellouche l’ha definita una commedia romantica ultraviolenta – è sempre da lodare. Certo, ci sono dei difetti su cui si potrebbe discutere per ore, ma quando dietro un’opera c’è il sentimento e si avverte l’amore e la dedizione con cui è stata realizzata, ecco che tutto ciò che di negativo può avere, finisce in secondo piano. Alla fine, questo è il vero consiglio che si può dare ad uno spettatore che si approccia a L’amore Folle, ovvero di lasciar perdere le sovrastrutture e lasciarsi trascinare in questa meravigliosa storia d’amore. Che è la vita di Clotaire e Jackie, ma è la vita di tutti quanti.