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La bambola assassina: la storia vera di Chucky

La bambola assassina è una delle saghe horror più famose del cinema di genere, e Chucky è un’icona diffusa nell’immaginario collettivo: ma qual è la storia vera dietro il film del 1988?
La bambola assassina, la storia vera che ha ispirato il film del 1988

La bambola assassina è un film horror del 1988, che è poi proseguito nel corso dei decenni fino ad arrivare all’attuale serie TV sull’iconico personaggio. Quando un villain del genere entra con così tanta forza nell’immaginario collettivo è inevitabile che si sviluppi un senso di curiosità davvero estremo, al punto da voler conoscere tutto su Chucky, la bambola assassina più famosa della storia del cinema. Proprio per questo, di seguito esploriamo la storia vera del folle protagonista della saga, ossia quegli eventi che hanno ispirato Don Mancini a creare proprio Chucky.

La storia vera che ispirato il film La bambola assassina

Si specifica che quanto segue è pur sempre una leggenda, non esistono realmente documentazioni tali da rendere veritiero gli eventi descritti. Ciononostante quella di Chucky è una storia vera davvero agghiacciante, e per questo Don Mancini, il creatore, è riuscito letteralmente a dar vita ad un’icona del genere horror, una di quelle indimenticabili. Infatti, sono ormai passati quasi 40 anni dalla distribuzione del primo film diretto da Tom Holland, e ancora oggi si parla molto del protagonista, persino tra chi non ha mai visto il lungometraggio del 1988. Ma da dove è nato effettivamente il personaggio di Chucky? Pare che la bambola posseduta, in vesti di marinaio, fosse un regalo fatto da un servo ad un bambino di 5 anni, Robert Eugene Otto, nel lontano 1905 nei pressi di Key West, in Florida.

Il servo in questione praticava la magia nera e i riti voodoo, e in realtà diede la bambola al piccolo Robert per lanciare a lui e la sua famiglia una maledizione. Il motivo era evidente, poiché la famiglia Otto era ben nota nell’area per essere molto severa nei confronti della servitù, per cui la vendetta era una questione vitale per il servo. Mentre il bambino utilizzava più il suo secondo nome, ovvero Eugene, la bambola prese il suo primo, ossia Robert; il legame tra i due maturò al punto tale che Eugene trattava la bambola come un fratello minore, ma ben presto cominciarono a manifestarsi episodi in grado di far rabbrividire chiunque. Molto spesso le stanze della casa venivano trovate in disordine, si sentivano delle voci infantili, e i passanti più volte affermarono di aver visto dalla finestra la bambola muoversi autonomamente, mentre i servi della casa Otto dissero di aver udito il bambino e un misterioso giovane amico conversare nel cuore della notte.

Le origini di Chucky

Quando Eugene perse i suoi genitori e crebbe, sposò una ragazza conosciuta a Parigi di nome Anne. Quest’ultima avvertì subito che nella bambola c’era della malvagità e convinse il neo marito a sbarazzarsene rinchiudendolo in soffitta. Nel 1974 Eugene perse la vita e la casa fu abbandonata con Robert al suo interno, fino a quando l’ambiente domestico in questione non fu acquistato da una nuova famiglia che aveva una bambina di dieci anni. Proprio lei trovò la bambola e decise di tenerla, ma nel cuore della notte la piccola gridò attirando l’attenzione dei genitori e disse loro che era stata proprio la bambola a tentare di assassinarla.

Dove si trova oggi la bambola?

La bambola oggigiorno è situata all’interno dell’East Fort Martello Museum, ed è considerata un’attrazione turistica di assoluto rilievo. Stando alle voci, la bambola sarebbe ancora posseduta da uno spirito paranormale, per cui i visitatori devono chiedere il permesso prima di scattare una foto, e se non lo si fa pare che la foto venga sfocata, con la bambola capace di assumere persino delle ambigue posizioni con la testa. Si specifica che, in seguito agli studi effettuati, i capelli della bambola Robert non sono veri bensì di lana sintetica.