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Recensione – Boy Kills World: irriverente scheggia impazzita come biglietto da visita

Tra Scott Pilgrim e Mad Heidi, alla sua prima regia Moritz Mohr realizza un action irriverente che strizza l’occhio alla cultura pop non prendendosi mai sul serio…anche troppo.
Recensione film Boy Kills World

Disponibile dal 27 maggio sulla piattaforma di Prime Video, Boy Kills World è il primo film del regista Moritz Mohr, con protagonista Bill Skarsgard.

La trama di Boy Kills World, il primo film di Moritz Mohr

Ambientato in un mondo distopico, Boy Kills World narra la sanguinosa storia di vendetta di un ragazzo senza nome (il Boy che darebbe il titolo al film). La città in cui questo vive è governata dalla ricca e potente famiglia dei Van Der Koy la quale, una volta ogni anno, riunisce 12 persone tra il popolo per poterle sterminare in diretta tv per sadico divertimento. In una di queste occasioni, il Ragazzo si ritrova con sua madre e sua sorella Mina, le quali vengono assassinate seguendo proprio questo spietato rito, ma lui resta “solo” colpito indirettamente dai colpi che lo hanno reso sordomuto e viene dato per morto. Il corpo del ragazzo, ancora in vita, viene ritrovato da uno sciamano che lo cresce e gli insegna l’arte del combattimento per poter ottenere la sua vendetta.

Boy Kills World recensione film action

La recensione di Boy Kills World: farsi una sanguinosa risata

Se la trama del film può risultare familiare è semplicemente perché il soggetto di base odora sicuramente di “già sentito”. A fare la differenza in Boy Kills World è il suo irriverente modo di raccontare la sua storia, attraverso uno stile ironicamente post-moderno che strizza fortemente l’occhio alla cultura pop aggiungendone violenza, divertimento e pulp. Riprendendo appunto narrative distopiche più celebri (Hunger Games ovviamente su tutti), il film di Mohr si muove su un binario particolarmente difficile da mantenere dritto, provando a seguire/scimmiottare alcune orme (incautamente qui definite) di stampo tarantiniano in un videogioco picchiaduro a metà strada tra l’eccezionale Scott Pilgrim di Edgar Wright ed il surreale e divertentissimo Mad Heidi del 2022.

Un revange-movie condito di esplosivo divertimento action ed una violenza sanguinolenta dalle esecuzioni splatter che, tuttavia, tende ad avvicinarsi a visioni di serie C, anzi T. Strappa infatti più di qualche risata pensare come questo film possa essere il vero sequel/remake di un cult del trash come Kung Fury, ma andiamo con ordine. Quest’ultimo titolo è un mediometraggio del 2015 diretto da David Sandberg, di cui diventa veramente difficile estrapolarne una trama che vede un videogioco arcade prendere vita e seminare il panico a Miami, con l’agente di polizia Kung Fury chiamato a riportare l’ordine superando una serie di sfide che coinvolgeranno ninja, dinosauri e nazisti. Le cose si fanno ancora più gustose nel prendere nota che, di questa meraviglia dell’orrido, sia stato realizzato un vero sequel ad alto budget, con aggiunte nel cast del calibro di Michael Fassbender (The Killer, Shame) ed Arnold Schwarzenegger.

Purtroppo il film è stato sì realizzato lo scorso anno, ma non ha ancora trovato una distribuzione per via di problemi legali: è così che nel maggio 2024 sbarca Boy Kills World. Ciò costituirebbe solo una coincidenza, se non fosse che uno degli sceneggiatori di questo film targato Prime Video, Tyler Burton Smith, sia anche co-sceneggiatore di Kung Fury 2 e che molti elementi del film, dall’outfit del protagonista alla demenzialità narrativa, ricordino molto il cult di Sandberg. Sarebbe però ingiusto mettere sullo stesso piano un film nato e morto come puro divertimento trash ed il debutto alla regia di Mohr, il quale resta comunque un film che non vuole prendersi sul serio ed abbraccia con gioia l’esperienza di un B-movie, nel senso onorevole del termine.

Tuttavia, il primo problema di Boy Kills World è che non si fa scrupoli nel sacrificare la sua sceneggiatura in favore del becero divertimento. Prodotto anche da Sam Raimi, il film arranca innanzitutto nella sua macro-mitologia, non offrendo mai veramente uno sguardo oltre lo schermo su cause ed effetti sul mondo che circonda il ragazzo, di fatto isolandolo fatalmente. La narrazione poi viene esasperata dal continuo uso dei voice-over, necessari per l’intuizione comunque intrigante di rendere sordo-muto il personaggio protagonista (intuizione sì interessante ma che, a vederci veramente chiaro sulle varie dinamiche del film, non riesce a reggere sul campo della plausibilità).

Senza concentrarsi così su una storia originale che possa godere di un minimo di profondità, l’altro grande problema (il più ingombrante) di Boy Kills World è quello di non saper mantenere un registro ben preciso nonostante l’assurdo, con il resto della scrittura che sicuramente non aiuta nella dannosa sovrabbondanza del tutto. A cominciare dai personaggi stessi, nessuno si mostra per quello che è o quello che avrebbe dovuto essere, con un’eccessiva confusione tra buoni, cattivi e vie di mezzo, come ad esempio nell’escalation a livelli dei vari villain che, alla fine, forse nemmeno lo sono. Una sovrabbondanza anche nello stesso sviluppo delle scene, arricchite inutilmente di troppi elementi fino al plot twist nell’atto conclusivo che cambia le carte in tavola. Questo risulta alquanto “artificioso” e sicuramente forzato ma, nonostante questo, riesce comunque a colpire nel segno. Continuando sulla dannosa sovrabbondanza, la breve (e di troppo) scena dopo i titoli di coda rovina di fatto anche una certa ambiguità del finale, ovvero che tutto potesse essere semplicemente frutto di un gioco immaginario e fantastico creato tra fratello e sorella.

La recensione di Boy Kills World: un eccesso di colpi per un’opera prima

L’eccessiva sovrabbondanza in sede di scrittura si riversa, inevitabilmente, sul resto dei comparti del film di Mohr. La colonna sonora di Ludvig Forssell (Belle) è schizofrenica, fortemente instabile, mutando praticamente ad ogni cambio di scena e perdendo troppo spesso una certa funzionalità evocativa; quando sceglie di voler lasciare un’impronta dal punto di vista puramente estetico, la fotografia di Peter Matjasko in interni non funziona, inutilmente offuscata al limite della visibilità mentre, per il resto, rimane in superficie nel delimitare le sagome impazzite nella conduzione della macchina da presa estremamente dinamica.

Dal punto di vista del puro divertimento action, infatti, Boy Kills World raggiunge il suo obiettivo, restituendo su schermo un film d’azione fortemente videoludico e dall’impaginazione fumettistica che riesce ad intrattenere il suo pubblico. Le scene di combattimento – che fanno eco per diversi aspetti ai Kingsman di Matthew Vaughn – sono numerose e ben coreografate, con la selvaggia conduzione di Mohr che quasi sempre riesce a non perdere la bussola in un ritmo incessante. La sporcizia, il fango e il sangue non mancano, con più di qualche trovata che conquista la simpatia degli amanti dello splatter. Purtroppo l’eccesso torna a far danni anche nell’elemento più forte del film: le svariate sequenze d’azione sono infatti troppo spesso stirate, ostentate e riproposte, senza particolari guizzi originali pronti a sorprendere uno spettatore intorpidito da molti slow motion.

Per ultimo, Boy Kills World vanta anche un cast di un certo peso, che innanzitutto vede protagonista Bill Skarsgard (in attesa della sua prossima prova ne Il Corvo) chiamato ad accentuare la propria espressività per via delle sue condizioni narrative, oltre al gran numero di stunt personali eseguiti grazie alla propria fisicità importante. Ad affiancarlo sul set troviamo poi Jessica Rothe (Auguri per la tua morte) Michelle Dockery (Downton Abbey), Famke Janssen (l’iconica Jean Gray di X-Men), Sharlto Copley (recentemente al cinema con Monkey Man) ed il grande attore di arti marziali Yayan Ruhian (chiaramente lo Sciamano, unico asiatico nel film con una punta di fastidioso stereotipo).

In conclusione, se preso nella leggerenza che intende restituire dal primo all’ultimo minuto di visione, Boy Kills World resta una visione spensierata che riesce a coinvolgere nel suo intrattenimento irriverente tra dinamiche demenziali, molte sequenze di combattimento di arti marziali ed una simpatica ironia pop. Il treno, pericolosamente in bilico sui binari del “lecito”, si ferma sostanzialmente qui ed occorrerà scoprire la vera natura di questa ironia action nell’animo registico di Mohr, ovvero quanto in questa sia presente quella di Kung Fury e quanto, invece, ad essere presente sia quella più di stampo più vicino al cinema di Tarantino perché, alla fine della fiera, qualche buona base di partenza ci sarebbe eccome.

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Locandina film action Boy Kills World
Boy Kills World
Boy Kills World

Alla sua opera prima, il regista Mortiz Mohr realizza un irriverente action dall'impostazione videoludica, che strizza l'occhio alla cultura pop e pericolosamente al cinema di serie Z.

Voto del redattore:

6 / 10

Data di rilascio:

27/05/2024

Regia:

Moritz Mohr

Cast:

Bill Skarsgård, Jessica Rothe, Michelle Dockery, Famke Janssen, Sharlto Copley e Yayan Ruhian

Genere:

Azione, commedia, thriller

PRO

Il film capisce di non doversi prendere sul serio e riesce nell’intento di voler esclusivamente divertire.
Come opera prima Mohr fa intravedere qualche buon colpo che porta alla curiosità per il suo prossimo film.
Il si avvicina pericolosamente al dannoso demenziale, con una sceneggiatura eccessivamente carica.
L’elemento che dovrebbe essere l’arma vincente, l’action, alla lunga risulta stancante ed ostentato.