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Eileen: come finisce? La spiegazione del finale del film con Anne Hathaway

Film di William Oldroyd, Eileen è in sala in Italia dal 30 maggio 2024: ma come finisce? La spiegazione del finale.
Come finisce Eileen? La spiegazione del finale

Eileen è un film diretto da William Oldroyd con due attrici del calibro di Anne Hathaway e Thomasin McKenzie, arrivato al cinema in Italia giovedì 30 maggio 2024 grazie alla distribuzione della Lucky Red. Ciò che più sta facendo discutere circa il thriller-noir in questione è il suo finale: come finisce Eileen? Di seguito la spiegazione.

Il finale di Eileen: come finisce il film con Anne Hathaway?

Nel finale di Eileen si vede la protagonista trasportare il corpo della donna da lei uccisa, madre del ragazzo che a sua volta è in carcere per aver tolto brutalmente la vita al padre, ex poliziotto. L’intento di Eileen è quello di dare la colpa a suo padre perennemente ubriaco, e in combutta con Rebecca ci riesce: si assicura che la donna a cui ha sparato in precedenza sia morta, la posizione strategicamente, scambia le ultime parole con Jim, suo genitore per l’appunto, e mentre abbandona casa viene scheggiata da una stalattite di ghiaccio, per cui perde del sangue dal volto. Una volta che si è liberata del corpo della donna, lasciata nella sua macchina nel bosco, Eileen riesce a rimediare un passaggio da un camionista verso New York per raggiungere Rebecca, che nel frattempo non si è presentata all’appuntamento e probabilmente è già tornata a casa sua per sparire dalla circolazione in seguito all’accaduto.

Eileen: la spiegazione del finale

Il finale di Eileen apparentemente lascia spazio ad interpretazione, ma solo perché per tutta la durata del lungometraggio diretto da William Oldroyd ci sono continuamente le proiezioni mentali di ciò che è interno all’inconscio della protagonista. Di fatto, molte volte si assiste a delle scene fittizie come un suicidio della stessa Eileen o l’omicidio di quest’ultima ai danni del padre, oppure lo stupro desiderato da parte della guardia carceraria nei primi minuti del film. Insomma, si potrebbe pensare che la Rebecca interpretata da Anne Hathaway sia in realtà una proiezione di Eileen, e nel bar dove vanno insieme infatti si scambiano l’identità del gioco; tuttavia, la donna “rapita” in casa sua conversa con entrambe, e altri personaggi comunque si riferiscono a Rebecca come una psicologa esistente e non frutto dell’immaginazione. Inoltre, ogni qualvolta si manifesta una proiezione mentale di Eileen viene evidenziato che si tratta di un desiderio inconscio, non c’è una reale ambiguità.

Alla luce di quanto descritto, Rebecca nel finale del film fa di fatto, ma inconsapevolmente, un favore a Eileen, perché la libera del fardello del padre, del quale non si dovrà più preoccupare: prima lo incolpa e poi scappa via in direzione New York. Il fatto che la psicologa non si sia presentata all’appuntamento ma sia sparito in maniera prematura è sintomo di un personaggio ben più razionale rispetto alla protagonista e che perciò ha cominciato a nutrire dubbi, paranoie e sensi di colpa che l’hanno portata a scappare in anticipo rispetto a quelli che era il programma concordato. Tra parentesi, la stalattite che non la prende in testa ma le scheggia il volto potrebbe stare a significare che ora la fortuna per Eileen gira. Invece il fatto che tra il ragazzo che ha ucciso il padre e la stessa protagonista ci siano delle somiglianze, come l’avere due padri ex poliziotti, molesti e per cui si nutre un odio tale da desiderare di ucciderli, è un vano tentativo di indurre lo spettatore a pensare che gli eventi siano solo frutto dell’immaginazione di Eileen. Come detto, sembra tutto accennato ma in verità i fatti vanno esattamente come mostrati nel finale.