Cerca
Close this search box.

La treccia: come finisce? La spiegazione del finale del film

La trasposizione del romanzo di Laetitia Colombani è arrivato al cinema in Italia, da lei stessa diretto: qual è il significato del finale?
La spiegazione del finale de La treccia, diretto da Laetitia Colombani

Dopo aver venduto milioni di copie col suo romanzo, pubblicato nel 2017, Laetitia Colombani è riuscita a dirigere la sua trasposizione cinematografica, arrivata finalmente anche nei cinema di tutta Italia (qui trovate la recensione). Ma come finisce il film? Di seguito la spiegazione del finale de La treccia.

La treccia, il finale del film di Laetitia Colombani

ATTENZIONE!!! SPOILER!!!!

Smita e sua figlia sono finalmente riuscite a raggiungere la cima del tempio dopo un lunghissimo percorso in salita; Giulia e Kamal hanno presentato alle operaie un nuovo piano per salvare l’azienda dalla bancarotta ed infine Sarah è riuscita a vincere la timidezza e ad entrare in un centro benessere per persone malate di cancro, cercando una parrucca che faccia al caso suo. Smita è pronta ad offrire alla divinità una “parte” del suo corpo e come da tradizione si fa tagliare completamente i capelli fino a rimanere rasata, stessa cosa per la sua bambina; a Monopoli arriva un carico per il laboratorio di Giulia con capelli importati dall’India; la commessa del centro fa provare a Sarah una parrucca con capelli naturali proveniente dall’Italia. Il cerchio così si chiude definitivamente: i capelli di Smita, lavorati dall’azienda di Giulia donano a Sarah nuova linfa per affrontare il suo percorso, senza rinunciare a sentirsi donna, potendo così tornare dai suoi figli e guardare più serenamente verso il futuro.

La spiegazione del finale de La treccia, diretto da Laetitia Colombani

La treccia, la spiegazione del finale del film

Le tre linee narrative si sono congiunte, per quasi tutta la durata si ha l’impressione di assistere a diverse storie, ambientate in luoghi diversi e forse in tempi diversi; ma alla fine tutto trova compimento e la pettinatura del titolo acquisisce un significato meta cinematografico. La treccia è un legame, che unisce nella finzione tre personaggi, sconosciuti tra loro, di etnia differente, posizione sociale differente etc. accumunate dalla difficoltà di essere donne in un mondo a loro ostile; un’iconografia universale in grado di mostrare il coraggio di madri e lavoratrici, determinate e pronte al sacrifico per le persone che amano. Una tematica attuale che giustamente e doverosamente non conosce barriere, rivolgendosi a chiunque abbia il coraggio di sperare in un mondo migliore, in cui nessuno debba più nascondersi o vivere in difetto a causa di quello che è.