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Inside Out: dopo il successo del secondo film potrebbe diventare una saga

Il successo del primo e del secondo film sono assolutamente sotto gli occhi di tutti: per questo motivo, dopo il suo grande risultato, Inside Out potrebbe diventare una saga.
Inside Out 2: dopo il successo, il film potrebbe diventare una saga

I dati relativi all’esordio al botteghino di Inside Out 2 sono incredibilmente soddisfacenti e, in questo momento, c’è grande fermento tra i vertici della Pixar, non soltanto per il risultato supera ogni più rosea aspettativa, ma anche perché l’amore dei fan nei confronti del prodotto non è praticamente mai cambiato. La crescita della protagonista Riley è anche, in qualche modo, la crescita dello spettatore; sulla base di queste valutazioni, è sempre più probabile non solo che il film abbia un sequel, ma anche che diventi una saga vera e propria.

Inside Out potrebbe diventare una saga

Inside Out ha dimostrato che c’è una grandissima possibilità di rendere il materiale narrativo del film un qualcosa che sia in grado di adattarsi non soltanto al senso del tempo che si sviluppa e che evolve, ma anche al mutevole aspetto delle emozioni. Per questo motivo, seguendo tale espediente narrativo, c’è grande possibilità che Inside Out possa diventare una saga. Come spiegato dal produttore Mark Nielsen, infatti:

Le idee ci sono e sarebbero piuttosto chiare. Tra le tante c’è l’analisi di nuovi spazi dell’inconscio già valutati; ad esempio l’abitudine e la tendenza umana al procrastino. Inside out potrebbe diventare una saga. La voglia di continuare l’evoluzione della mente attraverso Riley è altissima. siamo disposti anche a ricevere nuovi Pitch. Ma per adesso l’invito è andare a veder Inside out 2, soltanto poi ci dedicheremo, con molta probabilità, a disegnare le complessità più adulte di Riley. Resta sempre fuori una nuova emozione. Parafrasando significa che c’è sempre altro su cui continuare a scrivere e che può promettere in altri Inside Out.

La grande intuizione di Mark Nielsen

A quanto pare, con il successo ormai assodato di Inside Out 2, si può parlare a tutti gli effetti di una grande intuizione di Mark Nielsen sotto tutti i punti di vista. Il produttore, infatti, ha dichiarato quanto segue:

“Il primo film ha reso meno quegli stereotipi linguistici esclusivi: spesso ci si convince che la psicoanalisi o comunque l’indagine verso se stessi sia qualcosa meglio adattabile ad un’astrazione adulta; in realtà le domande esistenziali, inconsciamente, si originano nell’astrazione infantile, momento in cui si è puri e, oggettivamente, meno accessoriati di credenze e volontà, quindi più lucidi. Essere capiti dai più piccoli è il vero successo che un epic movie come questo ha intenzione di raggiungere. E ha raggiunto!”