I migliori film con Anouk Aimée

Anouk Aimée è stata un’attrice francese conosciuta in tutto il mondo, tant’è che ha ricevuto numerosi premi nel corso della sua lunga carriera. Ma quali sono i migliori film con lei? La classifica.
Anouk Aimée: i migliori film con l'attrice

Articolo pubblicato il 19 Giugno 2024 da Gabriele Maccauro

Una delle attrici francesi di maggior prestigio nel panorama cinematografico internazionale, non solo europeo, è stata Anouk Aimée, nome d’arte di Nicole Françoise Florence Dreyfus. Nata a Parigi il 27 aprile 1932 e scomparsa il 18 giugno 2024, l’attrice ha avuto una carriera a dir poco entusiasmante, e più volte ha dimostrato di poter interpretare ruoli differenti tra loro per esprimere al meglio lasua poliedricità. Ha lavorato con grandissimi registi, tra cui Federico Fellini, Jacques Demy, Claude Lelouch e Sidney Lumet, e ha ricevuto numerosi premi come il Prix d’Interprétation Féminine al Festival di Cannes (1980), il César onorario (2002) e l’Orso d’oro alla carriera al Festival di Berlino (2003), ma ha anche ricevuto una nomination agli Oscar (1967), come anche a Golden Globes e BAFTA. Siccome ha lavorato a tantissimi film ed interpretato personaggi memorabili, è bene in questa sede stilare una classifica in ordine crescente dei migliori film con Anouk Aimée.

Anouk Aimée: la classifica dei migliori film con l’attrice francese

Attrice poliedrica che ha collaborato con alcuni tra i maggiori registi di sempre ed è stata premiata nei più importanti festival del mondo, Anouk Aimée occupa indubbiamente un posto nella storia del cinema. Ma quali sono i migliori film con lei? Segue una classifica, in ordine crescente, dei suoi ruoli più iconici.

1) Un Uomo, una Donna – Claude Lelouch (1966)

Per quanto, a soli 34 anni, avesse già recitato in due dei più grandi capolavori di Federico Fellini, è nel 1966 che arriva il titolo che la consacra e più identificativo della carriera. Presentato in anteprima alla 19esima edizione del Festival di Cannes – dove vinse, ex aequo con Signore & Signori di Pietro Germi, la Palma d’oroUn Uomo, una Donna è il capolavoro di Claude Lelouch, uno dei capisaldi nella storia del cinema francese ed internazionale cui lo stesso regista parigino rimetterà mano nel 1986 e 2019, realizzandone due seguiti.

l’opera si porterà a casa anche un Oscar al miglior film straniero ed alla miglior sceneggiatura originale, ma le varrà anche una storica candidatura, a riprova del fatto che il suo nome fosse ormai sulla bocca di tutti, anche degli americani. Anouk Aimée darà vita, insieme a Jean-Louis Trintignant, una delle coppie cinematografica più rilevanti di sempre e lei si cimenterà in un ruolo regale, enigmatico, quasi da Femme Fatale, grazie anche alla sua misteriosa ed incredibile bellezza.

2) La Dolce Vita – Federico Fellini (1960)

La carriera di Anouk Aimée cambia per sempre con l’avvento degli anni ’60. Sarà proprio nel 1960 che l’attrice francese reciterà in La Dolce Vita, uno dei più grandi capolavori della settima arte, diretto dal genio Federico Fellini e segnando l’inizio di una fruttuosa collaborazione tra lei ed il cinema italiano. Il film vincerà la Palma d’oro a Cannes13, l’Oscar al miglior film straniero – ma anche quello per i miglior costumi sulle 5 nomination ottenute – oltre ad una miriade di altri premi. Marcello Mastroianni è indubbiamente il mattatore della pellicola e per ottenere un ruolo da assoluta protagonista, Anouk Aimée dovrà attende ancora qualche anno ma Fellini ci aveva visto lungo e contribuirà in maniera decisiva a dare slancio alla carriera dell’allora 28enne parigina. In ogni caso, la sua bellezza magnetica e presenza scenica bastarono per convincere il regista italiano a tenerla con sé anche per il suo film successivo.

3) 8½ – Federico Fellini (1963)

Ecco, il film successivo in questione non è che sia proprio banale. Tre anni dopo La Dolce Vita infatti, Federico Fellini decide di riscrivere nuovamente la storia del cinema dirigendo . Altra pioggia di premi per il capolavoro del 1963, tra cui spiccano gli Oscar a miglior film straniero e migliori costumi su 5 candidature complessive ed una candidatura ai BAFTA. Come detto, Federico Fellini decide così di riconfermare non solo Marcello Mastroianni come protagonista assoluto – nonché suo attore feticcio – ma anche la stessa Anouk Aimée, che inizia così a prendere sempre più dimestichezza non tanto con il mezzo, quanto con il lavorare insieme a geni di questo livello. Anche in questo caso, il suo è uno di quei ruoli impossibili da dimenticare e che hanno segnato un’epoca.

4) Salto nel Vuoto – Marco Bellocchio (1980)

Impossibile superare i due ruoli da lei ricoperti per Federico Fellini negli anni ’60, eppure la collaborazione tra Anouk Aimée ed il cinema italiano non si concluse di certo lì. Nel 1980 arriva infatti uno dei titoli più importanti della sua intera filmografia, ovvero Salto nel Vuoto di Marco Bellocchio. Presentato in anteprima all’interno del concorso ufficiale della 33esima edizione del Festival di Cannes, esso si aggiudicò sia il Prix d’Interprétation Masculine grazie al meraviglioso Michel Piccoli, sia il Prix d’Interprétation Féminine per la stessa Anouk Aimée.

A differenza di La Dolce Vita e però, in Salto nel Vuoto Anouk Aimée gioca davvero un ruolo cruciale, da protagonista assoluta e da attrice ormai navigata, non solo per questioni anagrafiche – nel 1980 aveva 48 anni – ma anche e soprattutto per la sua capacità di reggere la scena anche da sola, dimostrando inoltre come la sua non fosse fortuna e non si trattasse di un fuoco di paglia, ma di un’attrice generazionale ed impattante.

5) La Tragedia di un Uomo Ridicolo – Bernardo Bertolucci (1981)

Squadra che vince non si cambia, o quasi. Solamente un anno dopo il successo di Salto nel Vuoto, Anouk Aimée torna a collaborare con l’Italia – in questo caso con un giovanissimo Bernardo Bertolucci – ed a presentare l’opera al Festival di Cannes. La Tragedia di un Uomo Ridicolo viene infatti selezionato per il concorso ufficiale del festival francese, dove si porterà a casa il Prix d’Interprétation Masculine grazie all’interpretazione di Ugo Tognazzi.

Interessante notare come, anche in questo caso, Anouk Aimée partecipa ad un film che non solo viene presentato a Cannes, non solo ottiene un riconoscimento di spessore, ma viene premiato proprio per i suoi attori: che si trattasse del premio al miglior attore o alla miglior attrice, questa è la riprova di come Anouk Aimée sapesse scegliersi alla perfezione i ruoli e riuscisse ad avere una chimica grandiosa con tutti i suoi colleghi, oltre che con i registi stessi, dando alle pellicole quello sprint in più necessario per passare dall’ordinario allo straordinario.

6)Lola – Donna di Vita – Jacques Demy (1961)

Lola – Donna di vita, film del noto regista francese Jacques Demy, è sicuramente uno dei migliori film con Anouk Aimée. Si tratta di un film che le è valsa una nomination ai BAFTA nel 1963 come migliore attrice straniera, e i motivi sono evidenti. Innanzitutto, l’opera di Demy offre un bianco e nero nostalgico, lirico, particolarmente ispirato e perciò in grado di generare una sottile aura romantica. La narrazione stratificata sottolinea l’importanza di alcuni temi universali, riuscendo in pieno ad esplorare l’amore e la perdita, ma anche la forza del destino. 


Proprio per questo Anouk Aimée in Lola – Donna di vita interpreta un ruolo centrale per fascino e complessità, dotando il personaggio (una madre che lavora come cabarettista) di un magnetismo per alcuni versi impareggiabile. L’attrice francese risulta memorabile perché si sa muovere con estro tra la leggerezza di alcune scene e la drammaticità di altre, alternando dunque determinazione e fragilità. Incredibilmente autentica, in aggiunta, la chimica che c’è tra lei e Marc Michel nel ruolo di Roland.

7) Prêt-à-Porter – Robert Altman (1994)

Nonostante il debutto americano fosse arrivato decenni prima, la bravura e l’iconicità di Anouk Aimée resiste alla prova del tempo e nel 1994 il grandissimo Robert Altman decide di farla entrare a far parte del cast di Prêt-à-Porter, segnando così non solo la collaborazione con un’altra delle grandi dive del cinema come Sophia Loren, ma anche una reunion con Marcello Mastroianni. Il verrà candidato a due Golden Globes ed ancora oggi è uno di quei titoli – insieme ad opere iconiche come M*A*S*H, Il Lungo Addio, Nashville o I Protagonisti – che viene immediatamente citato quando si parla di un gigante come Altman e l’interpretazione di Anouk Aimée, nonostante non sia la protagonista assoluta, resta impressa nella memoria di ogni appassionato.

8) La Virtù Sdraiata – Sidney Lumet (1969)

Per Anouk Aimée, gli anni ’60 si concluderanno con una doppietta di assoluto prestigio nel 1969. Il primo di questi titoli è La Virtù Sdraiata. Diretto da Sidney Lumet, il film non è certamente tra i migliori nella carriera di colui che è stato in grado di dirigere capolavori come La Parola ai Giurati, Serpico, Quel Pomeriggio di un Giorno da Cani e Quinto Potere, ma merita senza ombra di dubbio la menzione, anche per poterlo riscoprire in quanto, ad oggi, piuttosto dimenticato.

La Virtù Sdraiata segna il suo vero e proprio approdo ad Hollywood, tre anni dopo la candidatura agli Oscar e la consacrazione europea. Sidney Lumet, da grande regista quale era, fa subito sua l’attrice parigina e le regala un ruolo di primo livello dove, ad ogni inquadratura, si comprende ormai perfettamente come Anouk Aimée sia ormai totalmente consapevole dei propri mezzi, tanto da far quasi finire nell’ombra la prova del suo collega e co-protagonista Omar Sharif.

9) Rapporto a Quattro – George Cukor (1969)

Il secondo titolo con cui, nel 1969, Anouk Aimée conclude un decennio a dir poco perfetto è Rapporto a Quattro. Parte del dittico Hollywoodiano della sua carriera, il film è diretto da George Cukor, uno di quei registi oggi abbastanza dimenticati ma che ha giocato un ruolo centrale nella creazione del cinema statunitense. Anche in questo caso, si tratta di un titolo minore all’interno della filmografia di colui che ha diretto opere come Piccole Donne, Scandalo a Filadelfia, È Nata una Stella e My Fair Lady, ma l’interpretazione dell’attrice francese resta monumentale e, per certi versi, diversa dal suo solito, dimostrando così anche la sua poliedricità.

La grande qualità delle sue pellicole ed i grandi successi ottenuti in decenni di carriera, sono valsi a George Cukor il titolo di “regista delle dive” e constatare come Anouk Aimée fosse tra le più grandi star femminili del cinema dell’epoca, dovrebbe bastare per comprendere il suo peso specifico ed il perché di questo film in classifica.

10) Cento e una Notte – Agnès Varda (1995)

Cento e una Notte si guadagna un posto in classifica fondamentalmente per due motivi. Il primo è che segna la prima ed unica collaborazione tra l’attrice ed Agnès Varda, una delle registe e figure femminili più importanti non solo del cinema francese, ma di tutta la storia della settima arte. Il secondo, è che l’opera nacque un po’ per gioco, per omaggiare la storia del cinema a 100 anni dalla sua nascita. Una pellicola corale a cui presero parte tantissime di quelle figure che hanno reso il cinema grande e notare come la presenza di Anouk Aimée fosse considerata cruciale – considerando anche il fatto che il film arriva nella parte finale della sua carriera, quasi come una ciliegina sulla torta – è un piacere enorme.