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Recensione: The Acolyte – La Seguace 1×04: Giorno

Nella quarta puntata di The Acolyte – La Seguace un importante personaggio si fa finalmente avanti.
The Acolyte La Seguace: la recensione della quarta puntata

La serie The Acolyte: La Seguace sta scatenando numerosi dibattiti sulla mitologia di Star Wars. Dopo aver parlarto del terzo episodio, ora tocca al quarto, intitolato Giorno ed attualmente disponibile sulla piattaforma streaming Disney Plus.

La trama di The Acolyte – La Seguace 1×04

Dopo che la terza puntata ha mostrato un lungo flashback, la quarta ritorna al presente dei personaggi proseguendo con la seguente trama:

Mae e Qimir iniziano a cercare il maestro Kelnacca sul pianeta Khofar, dove si è isolato in una foresta. Sol discute di Mae con gli altri Jedi che credono che il suo maestro debba essere proprio un Jedi caduto. Mandano lui e Osha ad arrestare Mae con un gruppo di Jedi, inclusi Yord e Jecki. Su Khofar, usano il localizzatore di Tynnan Bazil per iniziare la ricerca di Kelnacca seguendo il suo odore, mentre Mae e Quimir si avvicinano sempre di più al Wookie…

Recensione: The Acolyte La Seguace 1x04 Giorno

La recensione del quarto episodio di The Acolyte: La Seguace

Diversamente dagli episodi precedenti, stavolta viene accentuata l’impostazione avventurosa, mostrando i Jedi nei panni di esploratori che entrano in una foresta piena di pericoli. Tuttavia è proprio attraverso questo concetto che la serie dimostra fin troppo i suoi limiti televisivi: nonostante la fauna venga dipinta come estremamente pericolosa più volte, non c’è nulla che la faccia apparire diversa da una normale foresta terrestre e gli ostacoli insormontabili citati più volte sembrano essere inesistenti, con l’eccezione di un unico momento in cui appaiono degli insetti giganti ben integrati con l’ambiente circostante. Nonostante questa mancanza di creatività, è da lodare la realizzazione dell’alieno Tynnan Bazil (il nome è un omaggio al film Bazil di Terry Gilliam), il cui connubio tra make-up e cgi lo fa apparire molto realistico ed espressivo. Delude invece la regia di Alex Garcia Lopez, la quale continua a confermare che la mancanza di guizzi sia il difetto principale della serie.

Per quanto riguarda i personaggi, si continuano a seminare dei piccoli dettagli che fanno leva sulle insicurezze dei protagonisti: infatti è interessante vedere Osha che cerca, costantemente, di ricordare che lei non è una semplice civile e non vuole essere trattata come tale nonostante non sia più una Jedi. Dall’altro lato, nonostante le manchi la vita da Padawan, allo stesso tempo ha paura di affrontare nuovamente Mae perché non riesce a nascondere il suo odio. Sarebbe interessante se Osha e Mae finissero per scambiarsi i ruoli, con Osha che viene lentamente convertita dalla rabbia mentre Mae riesce maggiormente a controllarsi dopo aver trovato la sorella, creando maggiore varietà nello sviluppo dei ruoli in Star Wars. Interessante è anche l’approccio di Sol, poiché si vede che il maestro ha qualcosa da nascondere ed è evidente il suo forte attaccamento ad Osha, spronandola a trasformare il viaggio in un percorso di redenzione per ritrovare sé stessa.

The Acolyte La Seguace episodio 4: la recensione

La via oscura di The Acolyte

La già citata ambiguità di Osha viene sviluppata in modo graduale, per questo lascia di stucco l’evoluzione di Mae, la quale sarebbe dovuta essere molto meno abozzata. Il personaggio infatti non presenta quasi alcuna sfumatura che ricorda il suo lato oscuro presentato negli iniziali episodi e sembra cambiare in un modo repentino soltanto per aver visto sua sorella nella seconda puntata. Per quanto sia chiaro che il maestro le abbia garantito il potere del Lato Oscuro come via per vendicare Osha (che lei riteneva morta), sarebbe stato opportuno vedere il suo maggiore interesse per il Lato Chiaro dopo aver avuto almeno un dialogo con Osha, creando quindi maggior tensione nel loro rapporto. Vedere Mae che decide quasi immediatamente di abbandonare la via intrapresa dal maestro oscuro non fa percepire l’idea di un colpo di scena, bensì la sensazione che manchi un pezzo. Anche la caratterizzazione di Quimir appare estremamente confusa, dal momento che il personaggio sembra tenere tanto a Mae nonostante non ci abbia pensato due volte a consegnarla ai Jedi quando era stato messo alle strette.

Il quarto episodio di The Acolyte: La Seguace presenta un grande calo di ritmo, dal momento che l’esplorazione dei Jedi non mostra alcuna tensione e spesso i momenti in cui i personaggi proseguono il loro cammino sono usati come un riempitivo per aumentare la durata. Infatti, nonostante le buone premesse, i dialoghi che si scambiano i Jedi non mostrano nulla di nuovo rispetto a ciò che è stato trattato nei precedenti episodi, rischiando di apparire ripetitivi a causa della mancanza di interazione con gli antagonisti che comincia a farsi sentire. Inoltre la caratterizzazione di Mae è deludente, nonostante gli elementi che possano rendere la serie potenzialmente interessante ci siano, soprattutto nell’ottimo cliffangher che potrebbe smuovere in maniera definitiva gli eventi. Tuttavia, diversamente dagli episodi precedenti, la quarta puntata pecca di una mancanza di approfondimento che la rende la peggiore della serie fino ad ora.

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