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A Quiet Place: Giorno 1, come finisce? La spiegazione del finale del film

A Quiet Place: Giorno 1 ha un ritmo incessante ed emana una tensione incredibile: ma come si conclude? La spiegazione del finale.
Spiegazione finale A Quiet Place: Giorno 1

A Quiet Place: Giorno 1 è un film horror nonché terzo capitolo di quella che attualmente è una trilogia cominciata nel 2018. Il prequel offre agli spettatori l’opportunità di esplorare una storia sia personale che collettiva seguendo i drammatici eventi dell’invasione aliena, e di come questi vengano vissuti dalla protagonista interpretata da Lupita Nyong’o e dal personaggio di Joseph Quinn. Ma come finisce A Quiet Place: Giorno 1? Di seguito la spiegazione del finale.

Come finisce A Quiet Place: Giorno 1?

A Quiet Place: Giorno 1 finisce con la protagonista interpretata da Lupita Nyong’o, Sam, che dopo aver mangiato un’ultima pizza, seppur diversa da quella di Patsy’s, afferma di essersi sentita viva grazie alla compagnia di Eric e del gatto di supporto che è con lei dall’inizio. Infatti, siccome gli alieni non possono andare in acqua perché affogherebbero – come accade ad una creatura in una scena del film -, Sam affida il gatto al ragazzo e distrae gli invasori sensibili agli ultrasuoni facendo quanti più rumori possibili per poi nascondersi con astuzia.

Con un ultimo balzo Eric, che ha in braccio l’animale, riesce ad immergersi in mare per poi raggiungere la nave dove c’è il personaggio interpretato da Djimon Hounsou, e insieme si dirigono probabilmente su quella che è l’isola di A Quiet Place II. Parallelamente si vede Sam prima osservare una foto di lei da bambina e suo padre nel locale jazz che frequentavano, poi passa ad ascoltare la musica dallo stereo con le cuffiette. La canzone è Feeling Good di Nina Simone, e mentre Eric legge la lettera che la donna gli ha scritto, arriva l’ammissione: Nina dice di essersi sentita viva (“sentita bene”) di nuovo; rimuove perciò le cuffie, l’audio del film si alza, e A Quiet Place: Giorno 1 si conclude con la morte della protagonista.

A Quiet Place: Giorno 1, la spiegazione del finale

Il finale di A Quiet Place: Giorno 1 porta a compimento il percorso drammatico a cui si assiste dall’incipit del film fino alla sua conclusione, una parabola esistenzialista che permette agli spettatori di empatizzare con Sam e con il tenero Eric. Quest’ultimo, insieme al gatto, riescono a sollevare il morale della donna offrendo lei del vero supporto psicologico e soprattutto emotivo. Durante il lungometraggio di Michael Sarnoski è l’animale a far incontrare i due personaggi per puro caso, e la reciproca compagnia diventa essenziale per entrambi. Sam tende prima a volersi sbarazzare dell’uomo per poter andare a prendere in santa la pace la tanto desiderata pizza da Patsy’s, ma poi si affeziona alle debolezze di Eric e il loro rapporto evolve con dolcezza, tanto che lui rischia la vita pur di prendere le medicine utili ad alleviare il dolore della donna. Una volta giunti presso la pizzeria la trovano bruciata, ma Eric rincuora Sam portandole un’altra pizza in un cartone con la scritta fatta da lui, “Patsy’s”, per simulare quella che la protagonista mangiava da bambina con suo padre.

La pizza in questa circostanza assume un significato ben preciso, è un ricordo di un tempo ormai passato ma che fa sentire bene Sam, e per fortuna non era da sola: Eric è riuscita a restituirle il sorriso per l’ultima volta. La canzone scelta (Feeling Good di Nina Simona) evidenzia proprio il “sentirsi bene” o viva, come afferma la stessa Sam, la quale nell’incipit di A Quiet Place: Giorno 1 non ha alcun interesse per l’esistenza, sembrerebbe, eppure prova paura perché ha come ultimo scopo di vita quello di mangiare la tanto amata pizza in memoria di suo padre. Dopo un fugace sguardo alla foto arriva il toccante addio della donna. Per quanto riguarda Eric e il gatto, si segnala la presenza del personaggio interpretato da Djimon Hounsou sulla nave dove approdano i due per salvarsi poiché si tratta dello stesso individuo presente in A Quiet Place II (2020), il quale funge così da ponte per riportare alla mente la società fondata sull’isola nel secondo capitolo della trilogia.