Ha fatto il suo debutto sulla piattaforma di streaming Netflix a partire dal 28 giugno 2024, in tutti i paesi in cui è attualmente attivo il servizio, e ha attirato l’attenzione di numerosi spettatori, soprattutto in virtù del suo cast che consta delle presenze di Nicole Kidman, Zac Efron, Joey King e Kathy Bates. A Family Affair è una commedia romantica di Netflix che promette grandi cose, soprattutto nell’ambito di un ribaltamento del genere, attraverso un tocco piccante che metta a nudo gli attori e le loro interpretazioni: ma sarà davvero così? Di seguito, si tenta di comprendere di più a proposito del risultato del film, a proposito della trama e della recensione di A Family Affair.

La trama di A Family Affair: di che cosa parla il film Netflix con Zac Efron e Nicole Kidman?

Prima di proseguire con la recensione di A Family Affair, vale la pena considerare innanzitutto quale sia la trama del film Netflix, che vede le interpretazioni di Zac Efron e Nicole Kidman protagonisti. Ma di che cosa parla il lungometraggio in questione? Il racconto è quello di Zara, che lavora come assistente del noto attore Chris Cole, che se ne serve per qualsiasi questione legata alla vita personale (tra cui fare anche la spesa), ma non per l’impiego lavorativo cui la ragazza sarebbe predisposta. Sua madre Brooke, che ha perso il marito da 11 anni, è alla ricerca di una nuova vita e tenta di proseguire la sua carriera nell’ambito della scrittura, spinta da sua suocera Leila. Quando Chris e Brooke si incontreranno, per puro caso, cambieranno molte cose nell’ordine familiare.

La recensione di A Family Affair: soltanto un’altra brutta commedia Netflix?

Non nascondiamo che leggere di una nuova commedia Netflix che avrebbe potuto dare qualcosa in più alla commedia, attraverso il tema del romance familiare, aveva generato certe aspettative che potevano essere confermate dal cast del film che, accanto all’ormai solito Zac Efron, annoverava anche la presenza di Nicole Kidman. Non di certo un passepartout in senso generale, ma comunque una garanzia di film che – pur nei limiti della sua struttura – avrebbe potuto regalare qualcosa di positivo allo spettatore, issandosi sulla falsa riga della rom-com e aggiungendo qualcosa di altro, attraverso un atteggiamento a tratti simil-erotico e per mezzo di quella parodia di se stessi che fin da subito appare il motore trainante del lungometraggio. Ben presto, le aspettative per A Family Affair si traducono in concreta realtà e anche la più flebile speranza incontra il muro della verità: il film non è altro che un’altra brutta commedia Netflix, che non vuole mai distaccarsi dalla sua etichetta e che, anzi, addirittura sembra esserne tronfiamente fiero.

Parliamo di un film che racconta una storia piuttosto classica – due persone, nonostante differenze di vita e di età, si innamorano nonostante lo scetticismo generale -, a cui si aggiunge semplicemente l’intercedere comico di una terza figura (quella della figlia interpretata da Joey King), a cui si deve anche il ruolo di motore dello svolgimento dei fatti. Accanto a questo presupposto, anche la volontà di non offrire mai qualcosa di realmente differente rispetto alle spicciole basi di ciò che una (brutta) commedia dovrebbe essere, con tanto di interpretazioni rivedibili, ritmo che tende ad impantanarsi nella parte centrale e senso complessivo del progetto che non offre mai davvero qualcosa di memorabile. Da un lato, allora, abbiamo il solito Zac Efron ingessato su cui viene costruito un personaggio meta-cinematografico e auto-ironico, che gioca con se stesso e con una carriera tutt’altro che altissima (addirittura c’è un riferimento al celebre incidente alla mascella di cui si è molto parlato, in termini di cronaca); dall’altro una Nicole Kidman impacciata e goffa, che sembra non riuscire ad offrire mai davvero una prova convincente nei nuovi panni della commedia. Il tutto, in un prodotto tecnicamente molto carente, che si avvale di una fotografia abbagliante e piatta, fatta di luci a tutto spiano e immagini da green screen, con un comparto tecnico che appare rivedibile in tutto e per tutto.

A Family Affair trapassa, così, velocemente lo spettatore senza lasciare nulla di sé, riproponendo i classici stilemi di sempre (famiglia difficile, passato infelice, volontà di sentirsi diversi, l’amore che è dietro l’angolo ma che va cercato meglio) e soffermandosi soltanto lievemente sul mondo meta-cinematografico che vorrebbe raccontare, restando sempre ed irrimediabilmente in superficie. Un prodotto Netflix, per l’appunto, che va pur bene per le famiglie e che risulta essere fin troppo consapevole di quel che è e, soprattutto, di quel che non riesce ad essere.