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Una doppia verità: come finisce? La spiegazione del finale del film con Keanu Reeves

Una doppia verità è un film del 2016 con Keanu Reeves: ma qual è il significato del suo finale?
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Una doppia verità è un thriller giudiziario dalle sfumature drammatiche risalente al 2016, con Courtney Hunt a firmare la regia e un cast di tutto rispetto che include Keanu Reeves come protagonista, Renée Zellweger e Gabriel Basso. Il primo interpreta l’avvocato difensore del giovane Mike Lassister, il quale è stato accusato di aver commesso un brutale omicidio. Il ragazzo avrebbe infatti ucciso suo padre, personaggio che tra le altre cose è interpretato da Jim Belushi. Siccome si tratta di un thriller che gradualmente mette sul piatto nuove informazioni e possibili risoluzioni, come finisce Una doppia verità? Di seguito la spiegazione del finale.

Come finisce Una doppia verità?

La situazione relativa all’omicidio commesso da Mike nei confronti del genitore si complica ulteriormente verso la fine poiché emergono dettagli incisivi, e per di più il ragazzo si dichiara continuamente colpevole. Tuttavia, Ramsey riesce a scoprire la verità: è stata Loretta Lassister, la vedova interpretata dalla Zellweger, ad aver ucciso suo marito, e non il figlio come si crede per quasi tutto il film. Dato che Boone era un uomo violento sotto più punti di vista, la donna ha optato per l’omicidio per proteggere se stessa e il ragazzo, ma Mike per proteggerla ha deciso di dichiararsi colpevole. Ramsey si rende conto del valore morale del giovane che sta difendendo, eppure è comunque deciso a portare davanti al giudice la verità su tale dramma familiare così da scagionare l’accusato, nonostante fosse quest’ultimo a volersi sacrificare. Una doppia verità, quindi, finisce con Mike che viene scarcerato e il giudice emette la sentenza per sua madre.

Una doppia verità: la spiegazione del finale

Oltre a mostrare la responsabilità che hanno gli avvocati nel dover portare alla luce la verità per servire sul serio la giustizia, il finale di Una doppia verità svela il duplice significato del titolo del film: la verità e la giustizia non sono bianche o nere, ma spesso si collocano in una zona grigia che è influenzata dalle motivazioni personali, dal vissuto del singolo e della tossicità di alcune relazioni. Infatti, in un primo momento si potrebbe desiderare l’incarcerazione della vedova Loretta, poiché la rivelazione lascia emergere il fatto in quanto tale: lei ha ucciso il marito.

Eppure in Una doppia verità si lascia gli spettatori riflettere su un altro fatto ancora, ovvero quello emotivo, quello legato al mero istinto di sopravvivenza; Boone Lassister è sì la vittima, ma è anche il carnefice in quanto abusava della moglie e del figlio e utilizzava la violenza, per cui il gesto estremo di ucciderlo è stato un meccanismo di difesa. Insomma, prima di giudicare ci sarebbe da comprendere i motivi dietro i ragionamenti e le azioni delle persone, e poi si può emettere la propria sentenza, semmai.