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84 Charing Cross Road è un film di raro fascino tutto inglese

Film estremamente di nicchia, 84 Charing Cross Road è uno spaccato molto importante sulla storia britannica, con Anne Bancroft e Anthony Hopkins: ma vale la pena vederlo?
84 Charing Cross Road è un film di raro fascino tutto inglese (Recensione)

Film del 1987 diretto da David Hugh Jones, con Anne Bancroft e Anthony Hopkins protagonisti, 84 Charing Cross Road è un lungometraggio che porta sullo schermo la storia di Helene Hanff, scrittrice e sceneggiatrice statunitense che ha dato vita ad uno dei romanzi epistolari più celebri di sempre, in cui racconta del suo rapporto con Frank Doel, proprietario della libreria antiquaria Marks & Co. di Londra, con cui avvia una lunga corrispondenza nel corso della sua vita. Il fascino, la delicatezza e quel senso di humour tutto inglese vengono condensati in un film assolutamente meritevole, ma per quale motivo? Di seguito, si tenta di saperne di più attraverso la trama e la recensione di 84 Charing Cross Road.

La trama di 84 Charing Cross Road

Prima di proseguire con la recensione di 84 Charing Cross Road, vale la pena sottolineare innanzitutto qual è la trama del film con Anne Bancroft e Anthony Hopkins protagonisti, che recita:

Nel 1949 Helene Hanff, una scrittrice americana, vive a New York e ama appassionatamente i classici della letteratura inglese, specialmente in belle edizioni antiche. Non disponendo di molto denaro cerca libri usati, occasioni a poco prezzo, ed entra perciò in rapporto con una libreria specializzata di Londra, al n. 84 di Charing Cross Road. Il direttore del negozio, Frank Doel, esperto bibliofilo, inizia così con lei una corrispondenza, che sul principio tratta soltanto di ricerche di opere e dei loro prezzi; poi, poco a poco, fra i due nasce una maggiore confidenza, che diventa un amicizia, sempre più intima e affettuosa, e durerà 20 anni.

La recensione di 84 Charing Cross Road: un film dall’animo anglosassone

Fin dalle primissime scene del film, in cui si ascoltano motti di spirito circa l’impossibilità di prendere un taxi a Londra, ci si rende conto di quale sia l’animo di 84 Charing Cross Road, che attinge di gran lunga dalla cultura anglosassone per restituire un prodotto assolutamente originale ed elegante nella sua fattura. Il film di David Hugh Jones non ha avuto grande fortuna nel corso della sua storia, ma rappresenta uno spaccato importante della prima metà degli anni ’80, considerando soprattutto quella capacità – da parte di un britannico – di analizzare la propria storia e di porla sotto la lente d’ingrandimento del romanzo epistolare, quasi a voler creare una sorta di antenato Forrest Gump. Il celebre film di Robert Zemeckis, in effetti, arriverà al cinema soltanto 7 anni dopo proponendo un modello simile: accanto alla storia di una singola persona si osserva, costantemente, il riflesso di un paese; con 84 Charing Cross Road si parla degli effetti della seconda guerra mondiale con il razionamento del cibo, della nomina di Winston Churchill in quanto primo ministro, dell’incoronazione di Elisabetta II, ma tutto resta elegantemente di sottofondo, mentre la vicenda tra i due protagonisti – che non si incontreranno mai – si sviluppa.

È francamente difficile immaginare un film che si sviluppi solo ed esclusivamente attraverso il voice over di lettere che mettono in contatto due personaggi, ma il film riesce nel suo intento: così, 84 Charing Cross Road è inevitabilmente un lungometraggio molto verboso, che fa affidamento alla parola e al didascalismo non lasciando (quasi) nulla all’immagine e spesso affidandosi alla rottura della quarta parete – che rappresenta, in questo caso, una funzione comunicativa che vada oltre la distanza insormontabile dei due protagonisti -, ma è un effetto voluto e assolutamente necessario. La corrispondenza tra Helene Hanff e Frank Doel si trasforma ben presto in storia d’amore taciuta, nonostante ognuno dei personaggi porti avanti la sua vita che diventa sempre più marginale, rispetto allo spazio preponderante della lettera che, da commissione per l’acquisto di edizioni fuori stampa, diventa il modo perfetto per (di)svelarsi, conoscersi e raccontare qualcosa di sé. Nel suo fascino dell’eleganza, il film di David Hugh Jones si perde spesso in una retorica che appartiene al suo creatore, lasciando che sia l’umorismo britannico a parlare e serrandosi dietro una rappresentazione che farà certamente piacere al popolo che se ne sente investito, ma che appare piuttosto incomunicabile allo spettatore: è per questo motivo, forse, che 84 Charing Cross Road non ha mai ottenuto un grandissimo successo nonostante le bellissime interpretazioni di Anne Bancroft e Anthony Hopkins, che offrono una prova di sé al di fuori dell’ordinario. Eppure, in questo piccolo gioiello dalla durata di 100 minuti, si può respirare molto di quell’eleganza e di quella delicatezza che porta il film, allontanandosi da qualsiasi estremo stilema del cinema romantico, a restituire una candida e mai espressa storia d’amore, che merita di essere senz’altro osservata.

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84 Charing Cross Road
84 Charing Cross Road

84 Charing Cross Road è un film di David Hugh Jones che adatta il celebre romanzo epistolare di Helene Hanff, in cui si racconta del suo rapporto con il proprietario di una libreria di antiquariato Frank Doel

Voto del redattore:

7 / 10

Data di rilascio:

13/02/1987

Regia:

David Hugh Jones

Cast:

Anne Bancroft, Anthony Hopkins, Judi Dench, Jean De Baer, Maurice Denham, Eleanor David

Genere:

Romantico, drammatico

PRO

Il fascino e l’eleganza del film
L’estrema delicatezza con cui viene raccontata la storia britannica
Le interpretazioni di Anne Bancroft e Anthony Hopkins
L’estrema verbosità del film
Alcuni registri adottati appaiono incomunicabili ad uno spettatore non britannico