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Racconto di due Stagioni è già storia del cinema

Presentato in anteprima al 76esimo Festival di Cannes, Racconto di due stagioni è il nuovo film di Nuri Bilge Ceylan, regista turco noto a livello internazionale. Ma il film merita le lodi della critica?
Ece Bağcı in una scena di Racconto di due stagioni, diretto da Nuri Bilge Ceylan

La recensione di Racconto di due Stagioni, il nono lungometraggio diretto dal regista turco Nuri Bilge Ceylan, presentato in anteprima in concorso al 76esimo Festival di Cannes e vincitore del Prix d’Interprétation Féminine grazie alla performance di Merve Dizdar. Nelle sale italiane dal 20 giugno 2024 grazie a Movies Inspired. A seguire, trama e recensione del film.

La trama di Racconto di due Stagioni, presentato al Festival di Cannes 2023

Come sempre, prima di passare all’analisi e recensione del film, è bene spendere due parole sulla sua trama. Racconto di due Stagioni – il nuovo lungometraggio di Nuri Bilge Ceylan premiato a Cannes76 – segue la storia di Samet (Deniz Celiloğlu), insegnante d’arte in un istituto di un piccolo villaggio dell’Anatolia orientale, un luogo alienante ai margini del progresso, che alimenta in lui il grande desiderio di trasferirsi ad Instanbul. Samet deve completare un ciclo di quattro anni di insegnamento in attesa di essere accettato in una scuola della capitale. Tiene duro in vista di quel giorno, ma un evento imprevisto fa crollare ogni sua speranza: lui ed il suo collega Kenan (Musab Ekici) vengono infatti accusati di molestie da parte di due studentesse. In preda allo sconforto e bloccato in quello che sembra un incubo senza fine, Samet incontra Nuray (Merve Dizdar) ma, nonostante lei lo aiuti a risollevarsi dalle proprie angosce, trovare le forze per andare avanti resta sempre molto complicato.

Scena tratta dal nuovo film di Nuri Bilge Ceylan presentato in anteprima a Cannes76, Racconto di due Stagioni

La recensione di Racconto di due Stagioni, diretto da Nuri Bilge Ceylan

Ci sono degli autori che legano indissolubilmente il proprio nome ad un certo ambiente festivaliero. Per quanto riguarda a Cannes, oltre ad artisti come Jean-Pierre e Luc Dardenne o Ken Loach, viene in mente Nuri Bilge Ceylan, regista turco che con 9 lungometraggi e quasi 30 anni di attività, è stato in grado di vincere praticamente tutto: due volte il Grand Prix speciale della giuria con Uzak (2003) e C’era una volta in Anatolia (2011), Prix de la Mise en Scène per la miglior regia con Le Tre Scimmie (2008) e la Palma d’oro con Il Regno d’Inverno (2014). A questi va aggiunto il Prix d’Interprétation Féminine arrivato grazie all’interpretazione di Merve Dizdar nel suo ultimo lungometraggio, Racconto di due Stagioni, nelle sale italiane dal 20 giugno 2024.

Enorme debitore del cinema di Michelangelo Antonioni e Wim Wenders, Ceylan resta coerente con la propria poetica, trattando tematiche quali l’incomunicabilità, il tempo che passa e gli effetti dello stesso sulla vita di persone allo sbando, alla deriva, che si sentono perse e che credono che l’ultimo treno della loro esistenza sia ormai passato, il tutto raccontato con una tecnica a dir poco straordinaria, mai fine a se stessa ma funzionale al racconto. Piani sequenza che fanno sentire lo spettatore parte integrante dei dialoghi – dove si spazia dalla difficoltà di vivere in una zona come l’Anatolia alla politica e l’impegno sociale – campi lunghi di una bellezza rara dove si richiede una visione attiva da parte del pubblico, perché è lui a comandare e decidere dove buttare lo sguardo, cosa osservare, su cosa concentrarsi.

A differenza di ciò che si potrebbe superficialmente pensare – in primis per via della sua durata, più di tre ore – Racconto di due Stagioni è un film per tutti ed è tale perché parla della vita e della quotidianità. Ciò che però lascia a bocca aperta e trasforma l’opera in un capolavoro è come i suoi 197 minuti non siano altro che il tempo necessario per accompagnare gli spettatori ad un finale di un potenza stordente, uno dei più belli degli ultimi decenni e, perché no, di tutta la storia del cinema. Una piccola percentuale del minutaggio che racchiude però l’essenza di un pensiero artistico e, nonostante sottolinei i problemi enormi di un paese intero dove la speranza è la prima a morire e dove nulla cambia mai, funge quasi da passaggio di consegne tra Samet e la piccola Sevim, una scintilla di speranza che ricorda addirittura quella presente in Megalopolis di Francis Ford Coppola. I più vorranno attendere qualche anno, ma la verità è che Racconto di due Stagioni è già storia del cinema.

5,0
Rated 5,0 out of 5
5,0 su 5 stelle (basato su 2 recensioni)
Racconto di due Stagioni
Racconto di due Stagioni

Presentato in anteprima a Cannes76 dove Merve Dizdar ha vinto il Prix d'Interprétation Féminine, Racconto di due Stagioni è il nuovo lunometraggio diretto dal regista turco Nuri Bilge Ceylan.

Voto del redattore:

10 / 10

Data di rilascio:

20/06/2024

Regia:

Nuri Bilge Ceylan

Cast:

Deniz Celiloğlu, Merve Dizdar, Musab Ekici, Ece Bağcı, Erdem Şenocak, Yüksel Aksu, Münir Can Cindoruk, Onur Berk Arslanoğlu, Yıldırım Gücük

Genere:

Drammatico

PRO

L’intero comparto tecnico
Le interpretazioni dei suoi protagonisti
Il finale
Nessuno