Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F è un sequel stanco e fin troppo patinato

A distanza di 30 anni dall’ultimo capitolo della saga, arriva su Netflix Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F, quarto film del franchise con Eddie Murphy. Ma qual è il risultato del film?
Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F è un sequel stanco e fin troppo patinato

Articolo pubblicato il 3 Luglio 2024 da Bruno Santini

Ha fatto il suo esordio, sulla piattaforma di streaming Netflix, a partire dal 3 luglio 2024, in tutti i paesi in cui è attualmente attivo il servizio; Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F, è l’ultimo capitolo del franchise che arriva a 30 anni di distanza dal 1994, in cui uscì al cinema Un piedipiatti a Beverly Hills III che ottenne un flop al botteghino. Direttamente giunto in piattaforma, il film in questione ripresenta Eddie Murphy nei panni del protagonista Axel Foley con un cast che viene completato da alcune presenze note, tra cui anche quelle di Joseph Gordon-Levitt e Kevin Bacon. Ma qual è il risultato? Di seguito, si indica tutto ciò che c’è da sapere a proposito della trama e della recensione di Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F.

La trama di Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F: di che parla il film con Eddie Murphy?

Prima di proseguire con la recensione del film che vede Eddie Murphy protagonista, vale la pena innanzitutto con la trama di Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F. La sinossi del film è la seguente:

Un Piedipiatti a Beverly Hills: Axel F, il film diretto da Mark Molloy, è il quarto capitolo della saga action poliziesca Beverly Hills Cop. A distanza di 25 anni dall’uscita del terzo episodio, Eddie Murphy torna nei panni di Axel Foley, uno dei suoi personaggi più amati, simbolo degli anni Ottanta. In questo nuovo film, dopo che la vita di sua figlia è minacciata, lei (Taylour Paige) e Foley fanno squadra con un nuovo partner (Joseph Gordon-Levitt) e i vecchi amici Billy Rosewood (Judge Reinhold) e John Taggart (John Ashton) per svelare un complotto.

La recensione di Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F, un sequel fin troppo stanco

Nel periodo della sequel-mania, che ha investito numerosi prodotti spesso generando dei veri e propri revival – come nel caso recente di Indiana Jones e il Quadrante del Destino -, buona parte dei prodotti ha tentato di restituire, allo spettatore, il fascino di un franchise evocandone le caratteristiche principali, ragionando in termini di fan service e permettendo di coniugare vecchio e nuovo, in un prodotto tutto sommato bilanciato. C’è da considerare, poi, anche il naturale trascorrere del tempo e l’intercedere della piattaforma, che ha provocato un attenuarsi di quelle componenti costitutive di film che, come nel caso di Un piedipiatti a Beverly Hills, fondano gran parte del proprio successo sull’esagerazione pop e sulla mancanza di moderazione tanto nel linguaggio quanto nell’estetica. Ecco che gli ingredienti creano la ricetta perfetta e Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F diventa il classico prodotto a cui siamo abituati negli ultimi anni: un sequel stanco, che tenta di ringiovanirsi e di temprare il proprio linguaggio, tradendo gli storici fan della saga e non attirando – o comunque non riuscendovi più di tanto – i nuovi spettatori.

A 30 anni di distanza da Beverly Hills Cop III, che era costato 70 milioni di dollari e che aveva generato un certo flop al botteghino, Netflix ha messo le mani sul franchise con Eddie Murphy e ha distribuito, direttamente in streaming, il quarto film della saga, ancora una volta con l’attore e comico nei panni del protagonista. Ed è proprio da un Eddie Murphy compassato ed eccessivamente stanco che bisogna partire: l’attore-icona di un certo tipo di cinema basato sull’esagerazione, sullo sdoganamento dello stereotipo e sulla mimica è ormai preda del tempo, e ci si rende conto immediatamente di quel possa essere il limite di un revival che tenta di riaccendere la fiammella dell’entusiasmo attraverso un volto che, ormai, quell’entusiasmo non riesce più a comunicarlo. Certo, esistono dei momenti assolutamente godibili, che tentano di richiamare lo spirito fondamentale di Un piedipiatti a Beverly Hills, ma il contesto generale è quello di un ammorbidimento che appare assolutamente naturale – è il senso del tempo – e che non ha nulla da offrire di quello spirito che ha reso la saga celebre. C’è da dire anche che, grazie al lavoro di Mark Molloy, il film di tenta di riavvicinare lo spettatore attraverso la comunicazione di quel fascino anni ’80: si parte con la Detroit che allontana la narrazione dalle luci e dal patinato di Beverly Hills e si prosegue tra foto, il tema di Here We Go (con il campionamento della celebre Axel F di Harold Faltermeyer, che a sua volta diventerà mondiale grazie al remix di Crazy Frog) e la presenza di una vera e propria icona – Kevin Bacon (a cui si deve comunque una buonissima interpretazione) -, il tutto tentando di restituire il prodotto contestualmente nuovo e nostalgico.

Il tutto, però, dura ben poco e il film si trasforma in un lungometraggio di genere fin troppo stanco e patinato, che si basa su un lavoro di sceneggiatura debolissimo a cui si deve la classica dinamica del poliziotto corrotto, dell’abbondanza di inseguimenti, di sparatorie e di un rapporto padre-figlia da recuperare. Nulla di nuovo, per intendersi: in un certo senso a Un piedipiatti a Beverly Hills non si richiede affatto di innovare la storia del genere action, ma l’appiattimento generale del lungometraggio rappresenta il più grave problema di un film che non osa, non esagera, raramente riesce a strappare le risate di cui avrebbe bisogno in termini di umorismo e che, in fin dei conti, non va mai oltre la cura del proprio orticello, sacrificando anche personaggi potenzialmente validi, come quello di Joseph Gordon-Levitt. Se non si riponevano speranze in un puro prodotto da streaming, probabilmente ci si aspettava di più da un investimento così importante – ben 150 milioni! – che, però, si traduce nell’ennesimo sequel che saremo pronti a dimenticare.

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Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F è un sequel stanco e fin troppo patinato
Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F
Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F

Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F è il quarto film del franchise con Eddie Murphy protagonista, che ha esordito direttamente in streaming su Netflix.

Voto del redattore:

5 / 10

Data di rilascio:

03/07/2024

Regia:

Mark Molloy

Cast:

Eddie Murphy, Judge Reinhold, John Aston, Joseph Gordon-Levitt, Kevin Bacon, Taylour Paige, Paul Reiser

Genere:

Action, commedia

PRO

Il tema musicale del film
L’interpretazione di Kevin Bacon
Il fascino anni ’80 del film…
… che però viene fin troppo appiattito
La sceneggiatura e la regia del film
Il volto stanco e sommesso di Eddie Murphy