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The Kingdom: come finisce? La spiegazione del finale del film con Jamie Foxx

The Kingdom è un film d’azione del 2007, con Jamie Foxx attore protagonista: ma come finisce? Il significato del finale.
Spiegazione finale The Kingdom film 2007

The Kingdom è un film d’azione del 2007 diretto da Peter Berg e con un cast corale composto da Jamie Foxx, nel ruolo del protagonista, Jennifer Garner, Chris Cooper, Jason Bateman, Danny Huston e Minka Kelly. Il lungometraggio dalle tinte thriller vede un gruppo di agenti dell’FBI alle prese con un attacco terroristico sferrato contro una comunità statunitense in Arabia Saudita. Siccome si tratta di un mistero alquanto pericoloso che via via emerge in superficie grazie al lavoro dei personaggi tirati in ballo, è bene capire come finisce The Kingdom: di seguito la spiegazione del finale del film.

Come finisce The Kingdom?

Nel finale del film la squadra di agenti dell’FBI guidata dal protagonista Ronald Fluery (Jamie Foxx) è abile nel rintracciare e poi uccidere il terrorista che ha sferrato l’attacco alla comunità americana, ossia Abu Hamza. Durante l’operazione viene però rapito Adam Leavitt (Jason Bateman), ma per fortuna il resto del team riesce a salvarlo dopo un’intensa serie di scontri a fuoco.

The Kingdom finisce con il rientro della squadra negli Stati Uniti, e con il dialogo tra Fleury e Janet Mayes (Jennifer Garner) dove il primo ricordo alla seconda cosa si sono detti all’inizio del film: “Andiamo ad ucciderli tutti”. Parte in questo momento il parallelismo con la scena che si sposta in Arabia Saudita dove c’è il nipote di Abu Hamza che piange la sua scomparsa e mentre viene consolato dalla madre lei gli sussurra: “Non preoccuparti, li uccideremo tutti”.

The Kingdom: la spiegazione del finale

The Kingdom ha un finale che lascia emergere una spiegazione ben precisa circa il ciclo eterno della vendetta e della conseguente violenza, mettendo a confronto due culture diverse che però hanno lo stesso approccio di fronte due situazioni tragiche. C’è tanto dolore da ambo le parti, dunque viene sottolineato come il lutto e il dolore sono universali, ma essendo tutti intrappolati nel medesimo limbo la sofferenza viene ulteriormente perpetuata. The Kingdom rappresenta anche una critica alla politica estera statunitense e alla guerra contro il terrorismo, sottolineando quanto le azioni militari e di intelligence non facciano altro che alimentare il conflitto. L’unico modo per mettere fine alla guerra consiste in realtà nel comprendersi reciprocamente con empatia.