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Recensione – House of the Dragon 2×04: Il Drago Rosso e il Drago Dorato

La seconda stagione di “House of the Dragon” arriva al classico giro di boa e, una volta raggiunta la metà della storia, ecco che entra in gioco la tanto attesa parte action.
Recensione - House of the Dragon 2x04: Il Drago Rosso e il Drago Dorato

Giunti oramai al classico giro di boa, “House of the Dragon” conferma ancora una volta quanto di buono ed interessante continua a mostrare questa nuova stagione. Lo show televisivo, dopo i primi episodi largamente introduttivi, in questa quarta puntata tira fuori gli artigli, grazie ad un finale segnato da un clamoroso colpo di scena, il secondo punto di svolta di una stagione che prosegue lentamente, mantenendo, però, un ritmo più che costante. Di seguito la trama e la recensione del quarto episodio dello spin-off di “Game of Thrones” creato da Ryan Condal e George R. R. Martin. 

La trama del quarto episodio della seconda stagione di House of the Dragon

La giovane Rhaenyra, interpretata da Milly Alcock, torna protagonista delle visioni di Daemon (Matt Smith), il principe Targaryen è ancora ad Harrenhal e lotta con i suoi pensieri e turbamenti più interiori, mentre cerca in tutti i modi di racimolare un’armata per la sua consorte e Regina. Le stesse sensazioni le prova anche Alicent (Olivia Cooke), la quale non è più così convinta che suo marito, Re Viserys, sul letto di morte abbia realmente cambiato idea sul suo successore al trono.  

Suo figlio, Aegon II (Tom Glynn-Carney), è anch’esso sempre più turbato e finisce per indispettirsi parecchio quanto scopre che il suo primo cavaliere, Ser Criston Cole (Fabien Frankel), e suo fratello, Aemond Targaryen (Ewan Mitchell), hanno tramato alle sue spalle pianificando una nuova strategia militare con l’intento di isolare completamente Roccia del Drago. Entrambi i concili, sia quello dei “verdi” sia quello dei “neri”, appaiono molto in confusione, tra chi sprona ad attaccare con i draghi e chi tenta di mantenere la calma per perseguire la via della pace. 

L’esercito della corona guidato da Cole, seguendo la nuova strategia, si appresta a preparare un agguato verso un nuovo obiettivo, lasciando temporaneamente da parte la tanto chiacchierata Harrenhal: Riposo del Corvo, un castello più piccolo e vulnerabile. Una scelta che si rivela essere una grande trappola con l’intento di attirare i draghi al servizio di Rhaenyra (Emma D’Arcy), la quale nel frattempo ha fatto ritorno a Roccia del Drago. La sovrana dei “neri” è pronta a sferrare il primo attacco, ma Rhaenys (Eve Best) si offre volontaria per prendere il suo posto e parte per il campo di battaglia a bordo del suo fidato drago rosso, Meleys

Un’apparente semplice sfida per l’esperta combattente Targaryen, ma sul campo di battaglia si imbatte inaspettatamente in Aegon ed il suo drago, Sole di Fuoco, il quale, nel frattempo, carico di spirito vendicativo e frustrazione ha raggiunto Riposo del Corvo. Prende forma uno spietato scontro tra le due creature alate, ma ad avere la meglio pare essere Meleys, fino a quando non si presenta il possente Vhagar. Il drago, su ordine di Aemond, attacca entrambi, mettendo prima fuori gioco il fratello, per poi concentrarsi sulla consorte del lord del Driftmark. Rhaenys ed il suo drago finiscono per perdere la vita abbattendosi sulla roccaforte, mentre Cole ed il suo principe raggiungono gli agonizzanti e gravemente feriti Aegon e Sole di Fuoco. 

Recensione - House of the Dragon 2x04: Il Drago Rosso e il Drago Dorato

La recensione di House of the Dragon: “Il Drago Rosso e il Drago Dorato”

Il Drago Rosso e il Drago Dorato” così si intitola la quarta puntata della serie tv spin-off HBO, un episodio che risulta fondamentale, un vero e proprio spartiacque per una stagione a cui ancora mancava un grande colpo di scena, la classica sequenza che lascia di stucco il pubblico e scatena un grande interesse per la puntata successiva. Prima, però, di imbattersi nella breve analisi dello sconvolgente finale è bene sottolineare nuovamente l’egregio lavoro di Alan Taylor (“Thor: The Dark World”, 2013 e “I Molti Santi del New Jersey”, 2021) dietro la macchina da presa, il regista statunitense torna ad occuparsi della messa in scena dopo aver diretto il primo episodio di questa seconda stagione di “House of the Dragon”, realizzando una delle puntate più riuscite al oggi dell’intera serie tv. 

Si presenta finalmente il tanto atteso passaggio all’azione, prendono forma le prime battaglie tra i possenti draghi dei due schieramenti, la pace sembra oramai un’opzione caduta nel dimenticatoio, lasciando spazio al primo tassello della famosa “Danza dei Draghi”. Se le prime puntate della serie mostravano una cgi ancora zoppicante e non resa al meglio, questa volta l’upgrade appare di gran lunga più evidente ed efficace, soprattutto, per la resa scenica dello scontro tra Meleys, Sole di Fuoco e Vhagar. Tre draghi differenti, dai dettagli più evidenti come la colorazione a quelli meno appariscenti come lo stile di battaglia ed il carattere, che danno vita ad un terribile scontro senza esclusione di colpi. Ad avere la peggio è Rhaenys ed il suo drago rosso, un sacrificio inaspettato che mostra la potenza e l’astuzia dei “verdi”, un altro duro colpo per Rhaenyra, ancora all’oscuro dell’esito dello scontro e della dipartita della parente. 

Un destino incerto attende, invece, Aegon II, il sovrano dei Sette Regni, che per via della sua frustrazione ha scelto di scendere in campo, fregandosene degli elevati rischi, ed ora è agonizzante e ferito proprio come il suo drago. Potrebbe rivelarsi interessante il possibile scontro, se dovesse riprendersi, con suo fratello Aemond, colui che seguendo il suo piano ha deciso coscientemente di attaccare Rhaenys, ma anche lo stesso Re. Una scelta che sottolinea il fragile rapporto tra i due fratelli, figli di Alicent Hightower, che mostra due caratteri alti antipodi, la differente capacità di leadership e la prontezza nell’affrontare e prendere le decisioni migliori. Un percorso avverso lo sta affrontando anche il sempre più turbato Daemon, vittima di continue e profonde visioni che lo mostrano sempre più assente dal mondo reale, imbattendosi nuovamente nella giovane Rhaenyra, la sua consorte, ma con cui sta attraversando un momento decisamente travagliato. Fantasmi del passato che lo perseguitano e la sua voglia di sedere sul trono di spade cominciano a confonderlo, annebbiandogli la mente e quindi portandolo a perdersi tra i meandri di un castello maledetto. 

L’unico elemento negativo di questo episodio è l’eccessivo prolungarsi di alcune situazioni legate ai diversi intrighi che prendono forma tra le varie casate e roccaforti, sequenze che non fanno altro che rimandare solamente di un po’ l’inevitabile, nonostante restino discussioni con un certo tipo di  significato che mostrerà più avanti i suoi frutti. Il motivo è che il pubblico dopo tre puntate parecchio introduttive è sempre più desideroso di azione, abituato dai ritmi e le scelte narrative e visive della più che longeva “Game of Thrones”. Inoltre, c’è un personaggio che finisce fin troppo in secondo piano: Rhaenyra, in parte come avviene anche nel romanzo, spesso risulta quasi assente dalla narrazione, per poi fare a volte capolino e mostrare tutto il suo potenziale, grazie alla solita ottima performance di Emma D’Arcy

Recensione - House of the Dragon 2x04: Il Drago Rosso e il Drago Dorato

Un drago per un drago, tra vendette e sacrifici 

La quarta puntata di “House of the Dragon” si conclude sorprendentemente con la morte di un personaggio importante e dall’elevata caratura, Rhaenys finisce per rassegnarsi al proprio destino nel tentativo di difendere la sua Regina e il castello di Riposo del Corvo. Una vittoria per i “verdi”,  un drago per un drago, nonostante il secondo pare essere solamente in fin di vita, tra vendette e sacrifici ed una serie di scelte rischiose, il primo tassello di una grande guerra spietata e terribile che comincia a prendere sempre più forma. 

Tradimenti e ribaltamenti di fronte che mostrano gli innumerevoli cambiamenti tra il prodotto televisivo e l’opera letteraria firmata dallo stesso George R. R. Martin, nuovi scontri e battaglie sono in arrivo, tra scelte politiche e di potere, ovvero il fulcro portante di questa sorprendente seconda stagione della serie televisiva spin-off di “Game of Thrones”. I draghi risultano sempre più fondamentali e protagonisti, vengono mostrati sotto la luce del sole in tutta la loro grandezza e forza, i vari confronti tra i fratelli, i figli e le madri continuano ad essere approfonditi a dovere, lasciando il pubblico con il fiato sospeso, ma questo è fortunatamente solo l’inizio. 

5,0
Rated 5,0 out of 5
5,0 su 5 stelle (basato su 1 recensione)
Voto del redattore:
Data di rilascio:
Regia:
Cast:
Genere:

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