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L’immaginario: come finisce? La spiegazione del finale del film su Netflix

L’immaginario è un nuovo film di animazione presente su Netflix che spicca per una serie di elementi, tra cui il suo finale: ma come finisce e qual è la sua spiegazione?
L'immaginario: come finisce? La spiegazione del finale del film su Netflix

L’immaginario è un film d’animazione che ha recentemente fatto il suo esordio sulla piattaforma di streaming Netflix, dove ha ottenuto un buon successo in termini di visualizzazione e di engagement da parte del pubblico. I motivi per i quali il film è così tanto apprezzato, da parte del pubblico, interessano più parti del lungometraggio, tra cui il finale che mostra una certa consapevolezza e maturità da parte dei personaggi. Ma come finisce l’immaginario e qual è la sua spiegazione del finale?

Come finisce L’immaginario? Le ultime scene del film Netflix

Nel definire quale sia la spiegazione del finale di L’immaginario, il nuovo film d’animazione su Netflix, vale la pena indicare innanzitutto come finisce il film in questione. Al termine del film, Rudger capisce che può raggiungere Amanda, ancora nel suo letto d’ospedale, per far sì che si svegli e si ricordi di lui prima che sparisca: per questo motivo, l’amico immaginario sfrutta la chiamata di una compagna di scuola di Amanda per allontanarsi da lei e raggiungere la sua amica in ospedale. Nel momento in cui si trova lì viene attaccato dal villain e dalla sua amica immaginaria, ma qui viene in soccorso la madre di Amanda, che ricorda finalmente di aver avuto un amico immaginario, un cane di nome Frigo, che richiama per attaccare il serpente e sconfiggere l’uomo.

La spiegazione del finale di L’immaginario

A questo punto, si può proseguire con la spiegazione del finale di L’immaginario. Rudger era stato creato da Amanda senza lacrime, poiché la bambina voleva superare il trauma per la morte di suo padre attraverso una figura amica, che potesse aiutarla a renderla felice: per questo motivo, come detto all’inizio del film, l’amico immaginario costituisce la risposta ad un’esigenza di Amanda che, tre mesi, tre settimane e tre giorni prima dell’inizio del racconto, l’aveva creato. A questo punto, però, i due possono finalmente e piangere e lasciarsi andare al dolore che avevano tentato di reprimere nel corso del tempo: prima di sparire definitivamente, com’è giusto che sia nell’ambito della crescita di un bambino, Rudger può vivere la sua ultima avventura insieme ad Amanda.