L’ultima missione è un film del 2008 diretto da Oliver Marchal, regista ed ex poliziotto che racconta una storia vera all’interno del lungometraggio realizzato in collaborazione con Daniel Auteuil. Il titolo originale del film, MR 73, e si riferisce alla pistola in dotazione alla polizia nazionale francese degli anni ’70 mentre, in italiano, si fa riferimento al tema generale del lungometraggio. Ma come finisce L’ultima versione? Di seguito, si indica la spiegazione del finale del film del 2008.

Come finisce L’ultima missione? Di che parla il film e le ultime scene

Prima di procedere con la spiegazione del finale del film L’ultima missione, vale la pena indicare innanzitutto come finisce il lungometraggio. Nel film si racconta di Louis Schneider, poliziotto di Marsiglia alcolizzato che, a seguito di un incidente che ha portato alla morte della figlia e alla paralisi di sua moglie, ormai è totalmente abbandonato a se stesso. Un tempo, l’uomo era un abile investigatore ma ora è acciaccato dalla sua condotta ma, in ogni caso, è alla ricerca di un serial killer, per quanto la sua tendenza alla violenza sia sempre più marcata.

Ma come finisce L’ultima missione? Per comprenderlo bisogna giungere fino al momento in cui, nonostante riesca a risolvere il caso del serial killer, Louis non vede la sua carriera riabilitata, dal momento che la polizia decide di insabbiare il caso per evitare di compromettere la carriera del padre dell’assassino, che diventerà direttore dei Servizi informativi francesi. Pertanto, l’uomo – che intanto cede alla follia – viene rinchiuso in un ospedale psichiatrico e, quando ne esce, nessuno si ricorda di lui tranne Justine, una ragazza che ha perso entrambi i genitori in un omicidio che è stato rimesso in libertà e che l’ha minacciata.

La spiegazione del finale di L’ultima missione

A questo punto, si può proseguire con la spiegazione del finale di L’ultima missione. Schneider si rende conto di essere uno dei poliziotti che avevano determinato l’arresto dell’uomo di cui le parla Justine e, procurando il revolver del collega rimasto ucciso nell’ultimo intervento, decide di farsi giustizia da solo. Dapprima uccide il suo collega corrotto, poi giunge fino al criminale uccidendolo con un colpo alla testa. Dopo aver raggiunto la moglie ormai incosciente, decide di terminare anzitempo le sue sofferenze, prima di suicidarsi per smettere di vivere con lei. Justine, che vede la sua vita salva grazie al poliziotto, chiama suo figlio Louis in suo onore.