Articolo pubblicato il 11 Luglio 2024 da Andrea Barone
Il finale della quinta puntata di The Acolyte: La Seguace si è concluso con un importante risvolto di trama. A seguire la recensione del sesto episodio della serie di Star Wars, il quale è intitolato Insegna/Corrompi ed è attualmente disponibile sulla piattaforma streaming Disney Plus.
La trama di The Acolyte – La Seguace 1×06
Il sesto episodio di The Acolyte: La Seguace sfrutta lo scambio di ruoli avvenuto alla fine di quello precedente per aumentare la tensione. Infatti la puntata presenta la seguente trama:
Osha si risveglia in un pianeta sconosciuto. La ragazza è stata portata lì da Qimir, il quale le ha medicato le ferite e dato da mangiare. Inizialmente Osha è sull’attenti ed è decisa ad attaccare il Sith, ma quest’ultimo è deciso a portarla verso il Lato Oscuro della Forza per farla diventare sua apprendista. Nel frattempo Mae si è finta Osha cambiandosi i vestiti e tagliandosi i capelli ed è sulla nave dell’ignaro maestro Sol, ancora sconvolto per la perdita dei suoi compagni, mentre aspetta il momento migliore per ucciderlo.

La recensione del sesto episodio di The Acolyte – La Seguace
Il sesto episodio presenta due narrazioni separate: la prima incentrata su Mae travestita da Osha e la seconda incentrata sulla vera Osha che impara a conoscere Quimir. Le vicende di Mae sono la parte più debole dell’episodio, dal momento che la tensione vuole focalizzarsi sulla gemella che cerca di trovare il modo migliore per uccidere Sol. Tuttavia questo espediente non viene particolarmente sfruttato e la regista Hanelle Culpepper preferisce dare la precedenza a scene in cui l’apprendista Sith non sa come riprogrammare l’astronave o rimane in silenzio perché non sa cosa dire a Sol mentre si finge sua sorella, appesantendo il ritmo e rendendo le vicende prevedibili.
Anche se non ci si focalizza sull’attentato verso il jedi, può ancora essere interessante vedere Sol che, senza accorgesene, rivela a Mae frammenti del passato che avrebbe voluto rivelare ad Osha, creando involontariamente ancora più astio tra i due, ma ogni volta che si presenta l’occasione i dialoghi vertono sempre su frasi banali che non approfondiscono i personaggi. Fortunatamente la cosa viene ammortizzata dalle ottime performance di Amandla Stenberg e Lee Jung-jae, ma in ogni caso la narrazione risulta comunque fin troppo annacquata. Inutili sono anche le scene in cui Vernestra indaga nei luoghi in cui è avvenuta la battaglia con Qimir, le quali vorrebbero richiamare ad atmosfere da serie crime ma che non fanno altro che ripetere fatti del racconto che lo spettatore già conosce benissimo.

La discesa di Osha in The Acolyte
Se la parte con Mae e Sol non convince, cosa diversa riguarda le scene di interazione tra Osha e Qimir. L’episodio inizia con momenti silenziosi in cui Osha si limita ad osservare il sith da lontano, rimanendo impaurita ed allo stesso tempo incuriosita da quest’ultimo. I silenzi infatti evidenziano lo spaesamento di Osha, ormai ritratta come una ragazza persa e disperatamente alla ricerca di una guida. Le scene in cui lei osserva Qimir potrebbero ricordare quelle in cui Rey osserva le abitudini di Luke in Star Wars: Gli Ultimi Jedi (il pianeta sembra anche essere Ahch-To, il luogo da cui derivano parte delle origini dei jedi), con la differenza che stavolta è il maestro ad inseguire una possibile allieva: se nel film di Rian Johnson Rey supplica Luke di aiutarla, in questa serie Osha non sa ancora di volere Qimir perché lo inquadra ancora come un nemico da sconfiggere, ma l’attrazione è palese.
Infatti è sempre più tracciata l’idea che Osha inseguirà il Lato Oscuro della Forza: Qimir cerca di tirare fuori la rabbia e la delusione di Osha, la quale è consapevole di aver fallito il suo cammino come jedi ed ha ancora un profondo odio nei confronti di sua sorella. L’aggressività repressa di Osha è un suo meccanismo di difesa: lei si abbandona ai propri impulsi per la paura di non essere più all’altezza del sogno inseguito fin da piccola, senza contare il dolore di tutte le sventure che le sono capitate da quando ha deciso di andarsene da Brendok. Le tentazioni di Qimir (intepretato da un magistrale Manny Jacinto) rendono il villain molto carismatico ed interessante, soprattutto nei parallelismi con la stessa Osha, dal momento che anche lui rivela di aver subito una grandissima perdita ed accusa i jedi di ciò che è diventato, finendo nel Lato Oscuro. L’alchimia tra i due personaggi è notevole e rende il racconto emotivamente coinvolgente.

La sesta puntata di The Acolyte – La Seguace soffre di un pesante rallentamento della narrazione e di scene investigative estremamente inutili, ma il rapporto tra Qimir e Osha è ben gestito e potrebbe dettare le basi per una delle storie più tragiche di Star Wars. Nonostante i difetti, l’episodio quindi rimane dunque buono seppur lontano dalla qualità delle prime puntate.