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Il bambino nascosto: come finisce? La spiegazione del finale del film con Silvio Orlando

La conclusione del film Il bambino nascosto è a dir poco emblematica per il protagonista interpretato da Silvio Orlando: ma come finisce il racconto? Il significato del finale.
La spiegazione del finale di Il bambino nascosto

Il bambino nascosto è un film italiano del 2021 diretto da Roberto Andò (La stranezza) e con protagonista Silvio Orlando, il quale qui interpreta Gabriele Santoro, insegnante di pianoforte che si accorge della presenza di un bambino sconosciuto all’interno del suo appartamento. Il lungometraggio è stato presentato Fuori Concorso alla 78esima edizione del Festival di Venezia, e già in quel frangente i consensi sono stati unanimi. Siccome questa storia toccante ha una conclusione emblematica per i personaggi: come finisce Il bambino nascosto? Di seguito la spiegazione del finale del film.

Come finisce Il bambino nascosto?

Il bambino nascosto finisce con un’azione essenziale da parte del protagonista. Gabriele Santoro prende a cuore il piccolo Ciro e intende proteggerlo nonostante i rischi, affrontando quindi sia la malavita che la pressione esercitata dalle autorità del quartiere di Napoli, e nel finale l’anziano uomo riesce a mettere il bambino in salvo così da permettergli di ottenere una seconda possibilità conducendo una nuova vita lontano dalle insidie e dal caos che lo circondavano.

Il bambino nascosto: la spiegazione del finale

Il significato del finale di Il bambino nascosto sta tutto nella trasformazione del protagonista, poiché Gabriele evolve e passa dall’essere un individuo solitario e chiuso ad uno che si mette in gioco pur di proteggere e salvare il piccolo Ciro. Prendersi cura del bambino è un gesto d’amore incondizionato, ragion per cui Gabriele Santoro riscopre l’imprescindibile ruolo dell’empatia nelle relazioni umane, raggiungendo di conseguenza la tanto agognata redenzione. Insomma, il finale del film con Silvio Orlando contiene un messaggio di forte speranza e di coraggiosa umanità, poiché ciascuna persona può e deve fare la differenza per salvare qualcun altro.