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10 film per conoscere il western

Quali film bisogna vedere per conoscere il genere western?
Quali film vedere per conoscere il genere western

Uno dei generi cinematografici classici che hanno caratterizzato quanto prodotto da Hollywood è proprio il western. Basta questa semplice parola per evocare immagini ormai innestate nell’immaginario collettivo globale, ma ciò che contraddistingue i film appartenenti al suddetto genere è il movimento verso il West. In tal caso, è il paesaggio infatti il vero protagonista “calpestato” dagli eroi dei western (gli eroi american), dando dunque origine alla fondazione del mito. Siccome è un genere fondamentale per il cinema, è bene sapere come potersi approcciare al meglio a questa tipologia di lungometraggi. Di seguito proponiamo una lista di 10 film per conoscere il western, ovvero alcuni capisaldi da cui partire prima di approfondire Sergio Leone e Quentin Tarantino, tanto per citare due dei nomi più in voga attualmente associati al genere.

10. Ombre rosse (1939), di John Ford

Ombre rosse, per chi scrive, non è uno dei migliori film di John Ford e forse nemmeno un capolavoro; tuttavia, si tratta di un film imprescindibile per chi vuole approcciarsi al western poiché contiene gli stilemi estetici e narrativi che hanno caratterizzato il genere nei primi anni del Novecento. Tra l’altro si segnala che qui Ford riprende in mano il western dopo una decina d’anni e scrittura quello che sarà il suo attore feticcio, ossia John Wayne. L’entrata in scena di Ringo Kid è sensazionale, e viene ripresa con un rapidissimo movimento di macchina.

9. Duello al sole (1946), di King Vidor

Negli anni ’40 il West si fa sempre più inquietante e l’erotismo trova spazio in men che non si dica. Uno dei casi maggiormente eclatanti da questo punto di vista è Duello al sole, film diretto da King Vidor dove Jennifer Jones sembra come posseduta dalla passione, e di fatto si tratta di un lungometraggio che brilla per intensità sia nella messinscena che nel rapporto tra i personaggi. I paesaggi figurano come composizioni pittoriche, il tramonto è un tripudio di colori, la colonna sonora è solenne, epica, mentre la storia melodrammatica esplora tematiche che vanno dalla gelosia al razzismo, passando per la redenzione.

8. Il fiume rosso (1948), di Howard Hawks

Uno dei maestri della Hollywood classica è Howard Hawks, qui al suo primo western. Fiume rosso è un suggestivo mix di scene d’azione mozzafiato e sequenze introspettive, profondamente riflessivo, dunque si considera come un capolavoro non solo del genere, ma del cinema tout court. A proposito di quanto descritto in precedenza, la passione nel film di Hawks è presente nell’emblematico personaggio Thomas Dunson (John Wayne) poiché appare combattuto tra la vendetta e l’amore provato per suo figlio (Montgomery Clift). L’epica viene veicolata attraverso momenti di pura tensione e altre di sublime caratterizzazione.

7. La trilogia della cavalleria (1948-1950), di John Ford

La trilogia della cavalleria di John Ford è composta da: Il massacro di Fort Apache (1948); I cavalieri del Nord Ovest (1949); Rio Bravo (1950). Si tratta di tre film essenziali da recuperare per chi intende approcciarsi al genere cinematografico del western perché contengono letteralmente tutti gli elementi insiti nell’immaginario collettivo. Infatti, nei pressi dei reggimenti militari prendono vita cene, balli, zuffe tra ubriaconi, canzoni, storie sentimentali con le figlie degli ufficiali, ordini gridati, trombette, scontri ideologici tra soldati, tra loro e gli indiani e così via. Il folklore viene perfettamente catturato da Ford nell’arco di questi tre film, nei quali emergono rabbia, delusione e sconfitta, la fondazione del mito dietro il finto trionfalismo. Il rapporto tra realtà e leggenda è esplorato soprattutto in Il massacro di Fort Apache, dove viene ricostruito il famoso episodio di Little Big Horn con protagonista il generale Custer.

6. Mezzogiorno di fuoco (1952), di Fred Zinnemann

L’urgenza e la tensione di Mezzogiorno di fuoco fanno sì che il film di Fred Zinnemann risulti essere come uno dei capisaldi del genere, poiché è un western dalla struttura narrativa atipica: tutto avviene negli 85 minuti di durata del lungometraggio. Il protagonista, interpretato da un Gary Cooper memorabile che incarna un eroe western sempre in movimento, si ritrova in completa solitudine a dover affrontare un gruppo di banditi i quali minacciano la comunità dove lui è lo sceriffo. L’analogia con il maccartismo emerge passo dopo passo, e di fatto Mezzogiorno di fuoco è una critica alla codardia di chi non si è mai opposto alle ingiustizie. Inoltre, il western qui dialoga con il noir siccome luci e ombre sottolineano l’eterna lotta tra il bene e il male, facendo apparire la cittadina abbandonata e Gary Cooper ancor più di isolato di quanto già non fosse. La regia amplifica quanto appena descritto inquadrando la desolazione dei paesaggi e la preoccupazione nei volti dei personaggi.

5. L’uomo di Laramie (1955), di Anthony Mann

Anthony Mann è uno dei registi più importanti per il western insieme a John Ford, ma per chi scrive è L’uomo di Laramie il suo miglior film. Il cineasta ha di fatto reso anche James Stewart un eroe western al pari di Gary Cooper e John Wayne, e in questo lungometraggio di fatto il paesaggio – come in tutti i grandi western – è un vero e proprio elemento narrativo finalizzato a indurre tensione e drammaticità. A proposito della storia che caratterizza questo capolavoro, c’è da dire che uno dei passaggi cruciali appartenenti al genere è quello relativo al traffico di armi da parte dei bianchi agli indiani. L’uomo di Laramie esplora i temi della vendetta, della lealtà e della giustizia, mette in risalto l’elemento onirico tipico nel cinema noir, ossia il sogno, pone domande moralmente complesse ed evidenzia l’essenzialità della riconciliazione.

4. Sentieri Selvaggi (1956), di John Ford

Western che probabilmente chiunque ha già visto, ma che per questa ragione non può assolutamente mancare in questa lista di 10 film per conoscere il genere in questione, Sentieri Selvaggi di John Ford è un capolavoro fondamentale di tutta la storia del cinema. Chiunque associa la parola western a questo film, e i motivi sono evidenti: i paesaggi cambiano, le stagioni passano, la vendetta è la colonna portante che guida i due protagonisti alla ricerca di quella che nell’incipit era una bambina poi rapita dagli indiani. Il viaggio degli eroi ha una durata lunghissima, come in pochi altri western si vede, mentre il finale amarissimo con la famosa ripresa sulla soglia della porta mentre Ethan Edwards si allontana a missione compiuta è semplicemente indimenticabile: ha influenzato l’avvenire del cinema.

3. Quel treno per Yuma (1957), di Delmer Daves

Ritmo serrato per enfatizzare la tensione e regia meticolosa nel comporre le inquadrature che si susseguono con fare drammatico. Glenn Ford è memorabile nei panni del fuorilegge Ben Wade, ma è il suo rapporto con Evans a mettere in risalto la complessità morale degli esseri umani. Delmer Daves fuoriesce dai confini del western classico per evidenziare le enormi possibilità del cambiamento, poiché anche il peggiore dei fuorilegge può in realtà raggiungere la tanto ambita redenzione. La suspense in Quel treno per Yuma è costante e culmina in un finale a dir poco mozzafiato.

2. Un dollaro d’onore (1959), di Howard Hawks

Altro western di Howard Hawks, Un dollaro d’onore è un caposaldo del genere in quanto si alternano scene di profonda amicizia, di redenzione, di coraggio e di difesa dell’onore con fare umoristico e avvolgente. La storia di Dude, personaggio complesso che riesce a sconfiggere i suoi demoni interiori attraverso l’aiuto dei suoi amici, infonde al film un’aura di speranza e veicola un messaggio potente e ottimista. Infatti, il protagonista ha bisogno del sostegno di chi lo circonda, e a sua volta lo offre, sia nei momenti di maggior allegria che nei momenti di crisi. Un dollaro d’onore è allora un western che medita sull’onore e l’amicizia, tocca temi universali con personaggi indimenticabili e con un ritmo davvero sfrenato.

1. Il mucchio selvaggio (1969), di Sam Peckinpah

Uno dei western di controtendenza rispetto ai precedenti standard del classico è senz’altro Il mucchio selvaggio, film di Sam Peckinpah che qui mette in scena la violenza in modo sia realistico che esasperato, avvalendosi di tantissimi ralenti, specie nel meraviglioso incipit dove i protagonisti rapinano una banca. Il montaggio ipnotico di questo lungometraggio ha fatto scuola, mentre sul piano della narrazione c’è un vero e proprio punto di rottura: la tradizionale storia del West viene revisionata, e di conseguenza i miti eroici appaiono rovesciati e trasformati attraverso le azioni di personaggi antieroi alquanto complessi.